Il
romitorio dei vescovi fu voluto dall'arcivescovo
Barnaba de Castro (1700-7); all'interno vi sono
importanti raffigurazioni parietali. Sulla controfacciata
è il Giudizio Universale (foto
a destra) e, sulla destra, una Veduta di
città; sulla parete destra sono Scene della
Passione; sulla parete di fondo, da sinistra verso
destra, si susseguono, sul registro inferiore,
la Nascita di Maria, l'Annunciazione, lo Sposalizio
della Vergine, la Presentazione al Tempio, l'Incoronazione
della Vergine (foto in
basso a sinistra), la Madonna con Bambino,
su quello immediatamente superiore l'Immacolata,
Maria al tempio, la Visitazione, la Natività,
la Vergine con il Cristo, la Madonna del Rosario;
nella fascia in alto sono leggibili il Giudizio
di Salomone e Sansone nel tempio dei filistei.
Sulla
parete sinistra sono le Scene della creazione.
Tutte le scene sono ricostruite con inserimento
in illusionistiche architetture, nelle tonalità
dominanti del rosso ocra e del rosa intenso che
simula una sequenza di riquadri, peraltro assai
deteriorati e poco leggibili, vari simboli allegorici
e motivi floreali.
I dipinti sono stati eseguiti
su di un intonaco monostrato steso in più
mani: rinzaffo, arriccio, intonachino. Appaiono
eseguiti con tecniche diffuse e adottate per i
dipinti murali a secco e con colori a calce; si
tratta di una tecnica definita a tempera quando
il colore è stemperato anche mediante l'aggiunta
di collanti.
L'accesso al romitorio, con facciata
rivolta a ponente, è ancora sul suggestivo
percorso impostato da Barnaba de Castro. Il complesso
recupera precedenze medievali con le monofore
sul lato che affaccia su via Guerrieri; con monofore
e un'elegante bifora trecentesca sull'altro che
affaccia sul cortile dell'episcopio.
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