Fu
per espressa volontà dell'arcivescovo Francesco
de Estrada (1659 - 1671) che i padri scolopi giunsero
a Brindisi il 27 gennaio 1664. La Congregazione
delle Scuole Pie, fondata da San Giuseppe Calasanzio
per ricoverare e istruire i poveri fanciulli,
era stata elevata al grado di ordine religioso
da Gregorio XV nel 1621. Per dare adeguate strutture
agli scolopi, Francesco de Estrada comperò
e restaurò a proprie spese l'ex monastero
dei celestini di Mesagne consistente nella chiesa
di San Michele Arcangelo, un dormitorio e due
stanze con cortile e pozzo. Si adoperò,
inoltre, per legare le rendite del seminario al
collegio delle Scuole Pie che beneficiava anche
di un sussidio annuo da parte della civica amministrazione
brindisina. Successivamente il complesso fu ingrandito:
si aggiunsero quattro cappelle laterali alla chiesa,
furono comperati altri stabili attigui e fu arricchito
con le donazioni del portoghese Giovanni Nunes
della Torre e di Girolamo Lettera. Agli inizi
del XVIII secolo, probabilmente, furono ultimati
i lavori per la costruzione del piano superiore.
Gli scolopi iniziarono la propria attività
di istruzione primaria e secondaria il 4 febbraio
del 1664 con tre classi; il numero degli alunni
avrebbe raggiunto le 200 unità nel corso
del '700. Per iniziativa dei padri qui sorse anche
l'Accademia degli Erranti che si sa attiva nel
1674. Vi studiarono Annibale De Leo, Benedetto
Marzolla e Teodoro Monticelli; vi operò
san Pompilio Maria Pirrotti (1710-66) ordinato
sacerdote, in San Benedetto, il 20 marzo 1734.
Sul portale della chiesa è tutt'ora presente
lo stemma dei Chierici regolari della Madre di
Dio, congregazione a cui fu annessa l'istituzione
voluta da San Giuseppe Calasanzio. Con regio decreto
del 13 febbraio 1807 l'ordine degli scolopi fu
soppresso e il convento abbandonato. Utilizzato
come carcere, poi come scuola, il pian terreno
è attualmente sede di uffici comunali,
inutilizzato il primo piano. Nella chiesa dal
1835 era attiva la confraternita dei Santi Cosma
e Damiano, poi trasferitasi in Santa Teresa; nel
1882 si ottenne l'erezione di una Pia Unione del
Carmine.
La chiesa, caratterizza dalla cupola a mattonelle
policrome, è a un'unica navata con transetto.
Permangono l'altar maggiore, dedicato a San Michele
Arcangelo e due altari a destra e a sinistra,
rispettivamente dedicati a San Giuseppe Calasanzio
e Sant'Anna. Qui era la Morte di Sant'Anna,
opera autografa di Domenico Viola che la dipinse il 1682, ora nella
Pontificia Basilica Cattedrale. Recentemente restaurata, su
progetto dell'arch. Fortunato Pignatelli, ma non
sconsacrata, la chiesa ha ora funzione prevalentemente espositiva.
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L'Adorazione
dei pastori
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La fuga
in Egitto
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La Morte
di S.Anna
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Con riferimento al patrimonio
artistico, si segnalano i due dipinti eseguiti
il 1761 dal pittore brindisino Giovanni Scatigno:
L'angelo Raffaele e Tobiolo, Giacobbe
e l'angelo. L'Adorazione dei pastori
è copia tardo secentesca dell'omonimo lavoro
di Jacopo Bassano della Galleria Corsini a Roma;
all'ignoto autore può attribuirsi anche
La fuga in Egitto.
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Esterno
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Interno
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Pulpito
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Ingresso
ex-convento
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Cupola
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Planimetria (*)
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Testo di Paola Barbieri
(*) Rilievo planimetrico dell'arch. Fortunato
Pignatelli
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