Nel
centro storico di Mesagne, in via Lucantonio Resta,
sorge la chiesa a pianta esagonale dedicata ai
Santi Cosma e Damiano. Si sviluppò su una
più antica, con lo stesso titolo, di cui
aveva il patronato la famiglia Caniglia, di cui
non si conosce la data di costruzione. Luigi Caniglia,
come attesta una bolla del 18 aprile 1579, la
donò all'arcivescovo di Brindisi, mons.
Bernardino Figueroa il quale a sua volta la concesse
al Capitolo di Mesagne.
In questa chiesa, secondo il Mannarino, nel 1596,
"si vede per segno d'antichità una
figura greca d'un Salvatore con lettere greche
in un quadro, che sta riposto sopra l'altar maggiore
di S. Cosimo, quivi trasportato da detta chiesa
maggiore, prima che si trasportasse il novo coro".
Crollata per effetto del sisma del 20 febbraio
1743, fu riedificata a spese del Capitolo e con
il concorso della confraternita dei nobili che
l'aveva in uso. Il vicinato della chiesa "era
prevalentemente occupato dalla case dei cittadini
appartenenti alla piazza, o ceto, dei nobili e
la stessa chiesa fungeva da oratorio per la confraternita
dei nobili, che vi si radunava per discutere questioni
attinenti la vita pubblica di Mesagne".
Intorno agli anni 1923 - 24, ne era rettore don
Pompeo Bruno, fu ricostruita la volta prima coperta
con tegole.
Seguito un nuovo cedimento delle coperture, la
chiesa rimase chiusa per parecchi anni finché
non fu recuperata all'uso per interessamento dell'arciprete
mons. Antonio Epicoco, su progetto dell'ing. Cosimo
Epicoco.
La facciata della chiesa si sviluppa su tre lati
dell'esagono, con quello centrale cieco e i due
lati laterali aperti nelle due porte d'accesso.
È l'unica chiesa di Mesagne con due porte
d'accesso sulla facciata.
Il portale architravato è racchiuso fra
alte lesene su semplice basamento, delimitato
superiormente da trabeazione con fregio arricchito
da scanalature e ovale centrale, su cui si imposta
un timpano di tipo senza apice.
All'interno si conservano tele trado settecentesche
di botteghe pugliesi: la Madonna del Carmine e
anime purganti, e l'Immacolata coi santi Cosma
e Damiano le cui statue si espongono a settembre
e vengono portate in processione.
Testo
di Elisa Romano
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