La
chiesa di San Michele Arcangelo è
situata nel centro storico di San Michele Salentino
tra via Vittorio Veneto, piazza Dante Alighieri
e via Parrocchia.
I coloni chiamati a popolare, a iniziativa dei
Dentice di Frasso, a far data dal 1839, l'area
in cui si sarebbe sviluppato l'attuale comune,
utilizzarono inizialmente una "casa lamiata
lasciata per uso di cappella rurale", benedetta
dall'arciprete di San Vito dei Normanni don Giuseppe
Cavaliere previa autorizzazione ricevuta dal vicario
capitolare di Ostuni il 23 febbraio 1850. Negli atti di Santa Visita dell'arcivescovo di Brindisi e amministratore apostolico di Ostuni mons. Luigi Maria Aguilar (1875-92) è definita "piccola e misera cappella senza prospetto a forma di casuccia e con un solo altare sotto l'istesso titolo di San Michele"; si rileva che la cappella è quasi al tutto sprovvista di sacre suppellettili.
L'inadeguatezza del sacro edificio, accentuata
dal crescere della popolazione, impose infine
la costruzione di una nuova chiesa; nella seduta
del 13 maggio 1876 del consiglio comunale di San
Vito dei Normanni, il sindaco diede "lettura
della domanda presentata da molti naturali di
questa frazione di San Michele [
] Nella
stessa si espone che atteso l'incremento della
popolazione di esso villaggio, essendosi resa
insufficiente la piccola ed unica chiesa ivi esistente,
i medesimi volenterosi si determinarono rifarla
ed ingrandirla a proprie spese". I lavori,
avviati nello stesso 1876, su suolo donato da
Ernesto Dentice di Frasso e con l'apporto economico
dei cittadini, si sarebbero chiusi con la solenne
inaugurazione del 12 febbraio 1882; l'epigrafe
ammurata sulla facciata ricorda:
D.O.M./ IN HONOREM/ MICHAELIS ARCANGELI/HOC TEMPLUM
IN SOLO/AB HERNESTO DENTICE VIRO PRINCIPE/ADTRIBUTO
POPULUS EXCITAVIT/TUAM QUICUMQUE HEIC OPEM IMPLORAVERINT/TU
MILITIAE COELESTIS PRINCEPS/EXHORATUS AUDI/A CHRIST.
MDCCCLXXVI.
Nella nuova chiesa, il 3 marzo 1901, è
canonicamente eretta la parrocchia di San Michele
Arcangelo; ne fu primo responsabile don Pietro
Nicola Galetta. Può questo atto interpretarsi
come premessa dell'autonomia amministrativa che
sarà conseguita il 25 ottobre 1928. Seguirà,
il 1937, l'avvio della costruzione della nuova
e attuale Matrice. Qui, sul portale nord,
avrebbe trovato collocazione la statua di San
Michele Arcangelo rinvenuta da un contadino
cegliese, Giuseppe Cataldo Lana, nunn Sep,
durante alcuni lavori di sterramento; l'episodio
si vuole giustificativo del culto micaelico in
quest'area.
La chiesa, realizzata in tufo e pietra
viva, è composta da un'unica navata centrale
con volte a crociera e presenta lateralmente sei
arcate con la presenza di quattro nicchie ove
sono statue di santi.
Bibliografia
A. CHIONNA - F. PALMISANO, San Michele Salentino
tra storia e tradizioni, Fasano 2006
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Foto e rilievi
dell'arch. Pasqua Ligorio
(1) - Facciata principale
(2) - Campanile
(3) - Prospetto laterale su via Vittorio Veneto
(4) - Interno. Altar maggiore
(5) - Pianta Piano Terra
(6) - Prospetto su Piazza Dante Alighieri
(7) - Sezione B-B
(8) - Sezione A-A
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