STORIE DI ARCHEOLOGIA
L'INSEDIAMENTO
DELL' ETA' DEL BRONZO A TORRE GUACETO E SUGLI SCOGLI
DI APANI
Un abitato risalente
all’età del Bronzo è
stato individuato ed indagato durante le tre campagne
di scavo svolte sugli isolotti di Apani,
nel territorio della Riserva Naturale dello
Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto,
sul litorale a nord di Brindisi.
Gli studi del Dipartimento di Beni Culturali
dell’Università del Salento hanno
portato al rinvenimento di due capanne distrutte da
un violento incendio e tante eccezionali testimonianze
che hanno permesso di ricostruire abitudini e ambienti
di vita dei brindisini vissuti 3.500 anni fa.
Veduta aerea degli Scogli di
Apani da Nord-Est (da [2])
La ricerca archeologica,
sostenuta dal contributo economico e dal supporto logistico
del Consorzio di Gestione della Riserva di Torre
Guaceto, mira a ricomporre le vicende insediative
di un abitato fortificato risalente al II millennio
a.C.
L’attività rientra in un progetto interdisciplinare
più ampio (archeologia terrestre, subacquea e
geomorfologica) avviato nel 2007 in collaborazione con
la Scuola Superiore ISUFI - Settore Patrimonio Culturale
e il Dipartimento di Geologia e Geofisica dell’Università
degli Studi “Aldo Moro” di Bari, che prevede
lo studio dell’evoluzione del paesaggio costiero
attraverso alcuni elementi (marker) geo-archeologici
come riferimenti cronologici per la ricostruzione delle
oscillazioni del livello del mare.
Rilievo aerofotogrammetrico e
batimetrico del territorio della Riserva; in evidenza
l’isobata - 3 m.
(da [3])
La presenza di centinaia
di buche di palo - le strutture portanti
delle capanne - di forme e dimensioni diverse e spesso
disposte in fila a distanza regolare, sia sul banco
roccioso del litorale e sugli isolotti, ma anche nei
fondali rocciosi a profondità variabile, indica
come il livello del mare all’epoca era almeno
4 m più basso dell’attuale e con la linea
di riva avanzata anche di qualche centinaio di metri,
pertanto tutte le cinque isole (le due di Apani e tre
prospicienti il promontorio di Torre Guaceto) erano
unite alla terraferma, facendo parte di un’unica
pianura costiera con all’interno alcuni bacini
di acqua dolce alimentati dai canali Apani e Reale,
elementi che hanno determinato una presenza umana stabile,
con brevi soluzioni di continuità, almeno dal
II millennio a.C. al tardo Medioevo e reso la località
ben nota sin dall’antichità per la presenza
di un approdo sicuro.
A sinistra buche buche di palo
nel banco di roccia, a destra le buche di palo sul fondale
roccioso (da [3])
Gli insediamenti
protostorici, sia sul promontorio di
Torre Guaceto che sugli Scogli di Apani,
erano villaggi con capanne realizzate da travi portanti
in legno, rivestite da materiale vegetale vario ed intonacate
con argille. Due di queste capanne,
ritrovate sugli Scogli di Apani (due piccole isole distanti
meno di 50 m l’una dall’altra della superficie
complessiva di 1,5 ha circa e localizzate a poco più
di 500 m dalla riva) sull’area segnalata già
negli anni ’60 dall’esperto Eugenio
Rubini, sono state indagate solo sul livello
più superficiale (30-35 cm dal piano di campagna)
durante lo scavo archeologico stratigrafico effettuato
nel periodo estivo del 2008, 2009 e del 2011 sull’isolotto
più grande, interessando due differenti aree
estese complessivamente di 120 mq circa. Qui è
stato inoltre individuato parte di un percorso
ad acciottolato posto pochi metri sud della
capanna.
Il villaggio era difeso dal lato terra da spesse mura
in pietrame a secco, che si conserva in parte
su entrambi gli scogli (sull’isolotto maggiore
per una lunghezza di circa 15 m, uno spessore massimo
poco inferiore ai 10 m ed un’altezza massima dal
piano di fondazione di circa 3 m), in buona parte distrutto
dall’azione erosiva del mare.
Scavi sugli Scogli di Apani nel
2008
(ph. Corrado Pino)
Titolare del progetto
di dottorato e responsabile del cantiere è l’archeologo
brindisino Teodoro Scarano (esperto
di protostoria) che ha operato con il gruppo di archeologi
composto da Giovanna Maggiulli, Ilaria
Malorgio, Corrado Pino, Elena
Bianchi, Giorgia Aprile, Alessandra
dell'Anna e Erica Florido.
L’indagine ha permesso di individuare spazi interni
delle capanne delimitati dalle buche di palo e dagli
abbondanti resti di intonaco delle pareti. All’interno
sono stati rinvenuti numerosi manufatti in argilla come
frammenti di vasi e contenitori ceramici ad impasto
di varie dimensioni utili alla conservazione di alimenti
o alla loro preparazione e consumo, come le ghiande
di quercia per la produzione di farine, rinvenute in
grande quantità. Inoltre spatole, punteruoli,
lame in selce e pietre dure, macine ed altri manufatti
in pietra e in osso animale, come palchi di cervi.
Molto interessante la presenza di piastre da
focolare in argilla (le cucine dell’epoca)
e nei pressi delle stesse alcuni avanzi di pasto a base
di selvaggina e molluschi marini.
Le capanne furono distrutte da un forte incendio, lo
testimoniano la deformazione dei vasi anneriti dal fuoco,
la cottura dell’intonaco delle pareti e presenza
di resti vegetali carbonizzati (soprattutto ghiande
di quercia e Vicia Faba var. minor).
Il gruppo di archeologi a lavoro
sullo scvo degli Scogli di Apani
(ph. Corrado Pino)
Ad agosto del 2011
i lavori si sono chiusi con due importanti scoperte,
lo scheletro di un cucciolo di cane ed un piccolo vaso
rinvenuto integro.
Tutti questi interessanti materiali sono conservati
presso il Laboratorio di Archeologia sito
al Centro Visite della Riserva di Torre Guaceto a Serranova,
un deposito temporaneo del materiale di scavo dove l’equipe
di archeologi opera nel trattamento conservativo preliminare
(pulizia e lavaggi speciali), schedatura e ricostruzione
dei reperti.
L'Archeologo Teodoro Scarano
nel laboratorio di Archeologia del Centro Visite della
Riserva di Torre Guaceto
(ph. Giovanni Membola)
Ulteriori e più
importanti rinvenimenti possono emergere dai depositi
archeologici dei livelli inferiori, prima che l'azione
erosiva degli agenti meteo-marini comprometta queste
informazioni.
Testo di Giovanni
Membola
Si ringrazia il dott.
Teodoro Scarano del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università
del Salento per la disponibilità e la cortesia
nel fornire la documentazione e le immagini fotografiche
utili all'elaborazione del presente documento.
Non è consentito l'utilizzo dei testi e delle
immagini senza l'autorizzazione scritta dei rispettivi
Autori.
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Didascalie delle foto
- Saggio di scavo presso i resti del muro di
fortificazione del villaggio, a lato del muro
si conserva un percorso ad acciottolato (2008)
- Fasi di scavo sull'isolotto di Apani (2008)
- Vasi in ceramica frammentati sul pavimento
della capanna 2 (2008)
- Fossetta con accumulo di gusci di patelle
e nucleo di selce ritrovate nella "capanna
2" (2008)
- Il gruppo di archeologi al lavoro sulla "capanna
2" (2009)
- Un'area di scavo in corso di rilievo - "capanna
2" (2009)
- Intervento di consolidamento preliminare della
piastra da focolare (2009)
- Battuta dei punti fiduciari (2009)
- Frammenti di contenitori ceramici (2009)
- Piastra da focolare e frammenti di intonaco
- "capanna 2" (2009)
- Area delle piastre da focolare con muretto
di delimitazione - "capanna 2" (2011)
- Area della "capanna 2", foto di
fine giornata (2011)
- Frammenti di vasi in ceramica ad impasto (2011)
- I resti di una struttura d'abitato sotto la
"capanna 2" (2011)
- Recupero del cranio dello scheletro di un
cucciolo di cane individuato vicino alla piastra
da focolare (2011)
- Ritrovamento di una fuseruola in osso (2011)
- Alcuni molluschi marini provenienti dai livelli
di abitato delle capanne (2011)
- Chiusura della campagna di scavo 2011
- Gli archeologi subacquei al lavoro (agosto
2007)
- Resti di un carico di zavorre di un relitto
tardoantico (agosto 2007)
- Incontro con gli archeologi che hanno svolto
la campagna di scavi presso il Centro Visite
di Torre Guaceto il 10 agosto 2011
- Il restauro dei contenitori ceramici in laboratorio
- Il Laboratorio di Archeologia nel Centro Visite
di Torre Guaceto a Serranova con i vari ritrovamenti
- Vaso deformato dall'incendio ricomposto nel
laboratorio di Archeologia
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Bibliografia
- Teodoro Scarano. Antichi
pugliesi a Torre Guaceto. in Archeologia
Viva (gen-feb 2010)
- Angela Cinquepalmi, Riccardo
Guglielmino, Teodoro Scarano. Gli scogli
di Apani. In Ambra per Agamennone
(2010)
- Teodoro Scarano, Rita Auriemma,
Giuseppe Mastronuzzi, Paolo Sansò. L’archeologia
del paesaggio costiero e la ricostruzione della
trasformazioni ambientali: gli insediamenti
di Torre Santa Sabina e Torre Guaceto (Carovigno).
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Documenti
e link correlati
» Archeologia
subacquea sul litorale brindisino
» Apani
(BR). Ricerche archeologiche nel territorio della
Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta
di Torre Guaceto (da
www.archeomedia.net)
» Il
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UniSalento)
» I
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» La produzione
di anfore nelle fornaci di Apani e Giancola in età
romana
» Gli
isolotti del tesoro. (articolo pubblicato
sul mensile TuttoBrindisi, ottobre 2011) »
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» La
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