.:. CHIESE - Cattedrale

BASILICA CATTEDRALE in Brindisi - Statue sulla facciata

Le statue collocate il 6 agosto 2007 sulla facciata della basilica Cattedrale di Brindisi, realizzate in marmo sintetico di colore chiaro, della stessa tonalità della pietra leccese, alte m 2.90, con rappresentazione dei santi Leucio d’Alessandria, Teodoro d’Amasea, Lorenzo da Brindisi e Giustino de Jacobis, sono opera di Francesco Fiorentino (1934). Sostituiscono le precedenti aventi a soggetto i santi Leucio d’Alessandria, Teodoro d’Amasea, Lorenzo da Brindisi e Pio X realizzate in calcestruzzo nel 1957 da Alessandro Fiordegiglio, con rimando nella tecnica a quelle, più celebri, della leccese ditta Peluso; si trattava i manufatti che nel tempo si sono rivelati così mal fatti da produrre ruggine nelle armature interne e conseguente polverizzazione del calcestruzzo circostante.
Francesco Fiorentino, maestro d’arte e docente di educazione artistica, vive e opera in Lecce; ha eseguito numerose opere pubbliche quali

  • Roma. Cimitero del Verano. Due steli votive, in travertino e bronzo
  • Lecce. Scuola media Dante Alighieri. Monumento a Dante.
  • Caprarica. Cimitero. Ingresso. Gruppo scultoreo Speranza e Carità.
  • Caprarica. Fontana monumentale Le generazioni.
  • Castro. Cimitero. Ingresso monumentale.
  • Lecce. Sacro Cuore di Gesà. Cappella del Santissimo Sacramento. Con Francesca Mele, Tiziana Mele, Antonio Raho.
  • Calimera. Calvario.
  • Uggiano la Chiesa. Libertà e pace. Monumento nel ventennale della strage di Peteano.
  • Pompei. Casa del Pellegrino. Icona della Pace
  • Giurdignano. Maria Santissima di Costantinopoli. Pala absidale.
  • Martignano. Monumento ai Caduti
  • Strudà. Piazza Risorgimento. Monumento ai Caduti.
  • Perugia. Nuova caserma dei vigili del fuoco. Fontana Fiamma di salvezza. Con Antonio Raho.
  • Melendugno. Matrice. Presbiterio. Con Antonio Raho.e Luca Di Noia.
  • Belgrado. Casa del combattente. Scultura.

Ha tenuto personali a Gallipoli, Roma, Bari, Brindisi, Milano.


Statue sulla facciata della basilica Cattedrale di Brindisi, realizzate da Francesco Fiorentino

Considerato da Luigi Carlo Fontana “uno degli artisti pugliesi più autentici del dopoguerra”, vincitore della XII mostra nazionale di Pavia con l’opera Il grido dell’oppresso, Francesco Fiorentino nella composizione sacra e monumentale si rifà, come rilevò Aurelio Tommaso Prete, a un figurativismo che vale a presentarlo attento anatomista, vigoroso compositore. Di lui Nicolò Panepinto ha scritto che
“la tendenza fondamentale di Fiorentino è quella di essenzializzare infatti la forma sino a giungere a vere e proprie strutture primarie, che potrebbero dirsi minimal, trasponendo il noto concetto dalla scultura astratta all’iconografia figurativa. Ciò gli permette di fuggire ogni pericolo di edonismo, ma anche di aprire nuovi orizzonti all’interazione della triade artista-opera-fruitore, non più intesa come sistema di vasi più o meno comunicanti, ma come fattori determinanti, ciascuno per proprie competenze specifiche, il farsi e conformarsi dell’opera”.
Il grande critico e storico dell’arte Franco Russoli rilevò:
“Francesco Fiorentino, dopo una lunga e validissima attività nel campo pittorico (che tra l'altro egli continua con meritevole impegno a coltivare) intesse un nuovo discorso con la scultura, che nulla ha del tradizionale e del comune. Un elemento ci sembra essere la forza vitale della scultura del Fiorentino: la linea.
Una linea nervosa, ardita, sinuosa quanto basta a dare l’idea della massa e del vuoto, si snoda nello spazio per diventare idea; concetto, discorso. Tutto nella scultura di Fiorentino è essenziale, lutto -è continuità nei verticalismi come nelle segmentazioni di un armonico alternarsi di -forme che mai indulgono al preziosismo di discorsi leziosi.
Che cosa è l’avanguardia? il concetto di avanguardia contempla sempre, allorché lo rivolgiamo al mondo dell'arte figurativa, un rinnovamento, il cui aspetto più eclatante è la novità della forma, alla quale dovrebbe corrispondere una pregnanza di concetti, che sarebbero inesprimibili nelle forme canoniche e comuni.
L'avanguardismo, dunque, è uno slancio verso il futuro, che, si badi bene, non è mai rifiuto del passato, ma rifiuto di voler continuare ad operare senza rinnovarsi.
Il concetto di avanguardia recupera tutti i valori della tradizione per farne la base di un discorso nuovo col quale l'artista si realizza allorché la sua maturità è tale che gli consente d'infrangere moduli canonizzati per esprimere la sua verità, lungamente sofferta e meditata nell'esperienza e nello studio. L'avanguardia è allora originalità, espressione del proprio tempo, razionalità: questo noi notiamo nell'espressione artistica di Francesco Fiorentino. Il linearismo esasperato delle sue figure scultoree è rifiuto del pieno classicismo per un discorso che non può oggi indulgere a pacatezza e serenità, ma deve farsi vibrante, franto, nervoso, dinamico fino allo spasimo della materia, che deve diventare idea e poi discorso. Ed è un discorso nuovo quello iniziato dal Fiorentino che sa trarre dalla materia razionalismi nuovi e verità difficili. Sono figure scorporizzate, ridotte alla nudità del concetto, che balena improvviso e non solo al critico, che una lunga esperienza ha reso smaliziato.
Avanguardia significa dunque lanciare messaggi che sono le linee ininterrotte della creazione artistica attraverso la storia”.

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Foto:
nel testo - San Giustino de Jacobis - modello in argilla
01 - San Leucio d'Alessandria - modello in argilla
02 - San Teodoro d'Amasea - modello in argilla
03 - San Teodoro d'Amasea - preparazione della controforma
04 - Stacco della controforma
05 - Gli strati in marmoresina
06 - Assemblaggio degli strati in marmoresina
07 - Finitura
08 - San Giustino de Jacobis
09 - San Leucio d'Alessandria
10 - San Lorenzo da Brindisi
11 - San Teodoro d'Amase
12 - San Teodoro d'Amasea e san Giustino de Jacobis

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