Nel centro
storico di Locorotondo sorge, nell’omonima
piazzetta, la piccola cappella di Santa Maria
del Soccorso, armoniosamente inserita nell’intreccio
delle candide stradine della città antica.
L’edificio fu costruito, indicativamente,
fra il 1627 e il 1632 per volontà del barone
del tempo Giovanni Giacomo Borrassa il quale,
per l’edificazione, impiegò i fondi
donati da un certo Borgerio per restaurare una
più antica cappella, ormai diroccata, sita
nei pressi dell’attuale.
L’edificio risalta per il contrasto del
luminoso bianco della calce con cui sono dipinte
le pareti e il caldo grigio bruno della pietra
locale utilizzata per alcuni dettagli architettonici.
La facciata,
dall’aspetto pulito e lineare, presenta
al centro il portale d’ingresso, con architrave
in pietra, sormontato da una lunetta con cornice;
al di sopra è posto lo stemma del barone
Borrassa circondato da un cartiglio decorato ai
lati da due mascheroni e sovrastato da una piccola
apertura circolare. In alto vi è un campanile
a vela culminante in una croce di ferro.
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Santa Maria del Soccorso.
Esterno |
Tela della Madonna del
Soccorso |
L’interno,
ad aula unica, presenta un altare in pietra sul
quale campeggia, incastonata in una cornice lapidea,
la tela seicentesca della Madonna del Soccorso
raffigurata secondo l’iconografia tradizionale.
Sullo sfondo di un suggestivo paesaggio, avvolto
in una luce crepuscolare, è rappresentata
la Vergine che, se con la mano sinistra sorregge
teneramente il Bambino, con il braccio destro
è nell’atto di scagliare il bastone
sul maligno, dalle sembianze mostruose, accovacciato
ai suoi piedi.
Sulla sinistra è un bambino che con lo
sguardo invoca la protezione di Maria, porgendo
la manina destra a Gesù che dolcemente
ricambia il suo sguardo.
Dalle fonti si deduce che Giulio Cesare, figlio
del barone Borrassa, pretese il patronato della
cappella. Ne conseguì una controversia
con il clero risolta nel 1639 quando il barone
rinunciò a tutti i suoi diritti sulla cappella.
Da quel momento si decise che la festa in onore
della Madonna sarebbe stata celebrata il 5 agosto,
giorno in cui si ricorda Santa Maria della Neve.
Nella chiesetta era collocata una tela, raffigurante
San Vito Martire, oggi conservata nella
chiesa madre di San Giorgio.
Testo di Erika
Andriola
BIBLIOGRAFIA
G. Guarella, La storia di Locorotondo nel
manoscritto di Angelo Convertini, Fasano
1985.
P. Montanaro, G. Tursi, Guida di Locorotondo,
Locorotondo 1991.
A. Martellotta, La Guida della Valle d’Itria,
Manduria 1999.
A. Campanella, Itinerari Locorotondo
in www.prolocolocorotondo.it
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