L'Ecclesia
Mater di Sandonaci, sotto il titolo della
Beata Vergine Assunta in Cielo è
nell'insula delimitata da piazza Pompilio
Faggiano e via Galilei. La data del 1899, riportata
sull'arco trionfale dell'abside, documenta il
compimento dei lavori di costruzione della chiesa
sorta inglobandone una più antica, con
accesso da via Galilei, il cui Altar Maggiore
si può pensare fosse sul sito in cui è
ora quello dei Santi Medici. È di
essa relitto l'altare in pietra leccese dedicato
alla Madonna Addolorata. Aveva, come allora
d'uso, funzione cimiteriale che mantenne sino
al 1867; i resti esumati sarebbero stati traslati
nell'ipogeo del santuario di Santa Maria delle
Grazie. La dedicazione all'Assunta
potrebbe rimandare a precedenze cultuali orientali,
giustificabili con le modalità di popolamento
dell'area.
Nella seconda metà del
XIX secolo, allorché lo sviluppo demografico
rese qui, come nei vicini centri di Cellino San
Marco e San Pancrazio Salentino, inadeguati per
dimensioni gli edifici di culto, si pensò
a un ampliamento della Matrice. L'argomento fu
più volte discusso in consiglio comunale
tra il 1883 e il 1897; il tecnico incaricato,
l'ing. Raffaele D'Errico, concluse per l'impossibilità
di un adeguamento della vecchia struttura. Si
decise, conseguentemente per una nuova costruzione
conferendo incarico all'impresa di Candido Rampino
di Trepuzzi. I lavori presero avvio il 15 luglio
1897 ed ebbero sollecito compimento grazie al
concorso solidale della cittadinanza; il trasporto
di tufo e carparo dalle cave di San Pancrazio
e Trepuzzi fu effettuato con i carri agricoli
offerti spontaneamente dalla popolazione.
Nel settembre del 1899 la fabbrica
della chiesa, che in larghezza corrispondeva alla
lunghezza della precedente, era ultimato; il successivo
4 novembre le campane ebbero collocazione seguendo
il 21 dello stesso mese l'ufficiale inaugurazione
come ricorda il marmo ammurato sulla facciata:
PER VOTO UNANIME
DEL POPOLO CREDENTE / AUSPICE / LA MUNICIPALE
RAPPRESENTANZA / E MERCÈ SACRIFICI INGENTI
/ ALACREMENTE SOSTENUTI / IN UNO SLANCIO MAGNANIMO
/ DI FEDE E DI PIETÀ CRISTIANA / SULLE
RUINE / DELL'ANTICA PARROCCHIALE CHIESA / NELLO
SPAZIO DI UN BIENNIO / SORGEVA / QUESTO NUOVO
TEMPIO / ED IL VENTUNO NOVEMBRE MILLEOTTOCENTONOVANTANOVE
/ SOLENNEMENTE INAUGURAVASI / TRA LA COMUNE SANTA
ESULTANZA
La nuova chiesa era sviluppata,
come le coeve di San Pancrazio e Cellino, in dizione
neoclassica; si è scritto, a questo proposito,
di un "attardato neoclassicismo di provincia"
in cui tuttavia s'innestano gli stilemi di un
eclettismo che recupera e fonde non senza gusto
elementi romanici, gotici, rinascimentali, barocchi
e rococò.
La facciata, è tripartita da quattro lesene
sormontate da capitelli corinzi. Il portale, decorato
con rimandi manieristici, è sormontato
da un timpano triangolare al cui centro è
presente il tema della conchiglia sviluppato con
gusto rococò. Ai lati sono due nicchie
baroccheggianti. Un classicheggiante cornicione
partipiano separa la parte inferiore da quella
superiore, definita da un timpano triangolare
e caratterizzata da un grande rosone centrale.
L'interno, a tre navate, è decorato con
stucchi eseguiti dalle stesse maestranze che avevano
operato nella cattedrale di Ostuni; nella navata
sinistra è la cappella del Santissimo
Sacramento, con copertura a cupola in cui
è una colomba in rilievo e pitture parietali
aventi a soggetto i quattro Santi Evangelisti;
sull'altare è l'olio su tela con rappresentazione
dell'Ultima Cena, realizzato dal sanvitese
Antonio Epifani il 1899. Lungo la stessa navata
sono gli altari della Sacra Famiglia, con
tela incorniciata con fregi in oro; dell'Addolorata,
pertinente alla primitiva parrocchiale, la cui
statua si segnala per il pregevole volto ligneo,
attribuibile a secentesca bottega veneta; dei
Santi Medici con statue dei titolari. Tra
questi due ultimi altari è il fonte battesimale
in marmo.
La
navata centrale ha come elemento terminale l'abside
sulla cui cupola Salvatore Murra ritoccò,
tra il 1958 e il 1962, le preesistenti immagini
di Santa Maria Assunta in cielo tra il coro
festoso degli Angeli, Dio Padre nell'atto della
creazione del mondo e dell'Ascensione di
Gesù; vi aggiunse due angeli: l'uno,
a destra, reca in mano un giglio, l'altro, a sinistra,
una pergamena in cui si legge: "Assumpta
est Maria in coelum". Le tre vetrate
istoriate sono state realizzate dalla fiorentina
ditta Mellini. Il rivestimento di fondo dell'abside
è in dogato di mogano sul quale, al centro,
è il Crocefisso ligneo scolpito dalla bottega
Müssner di Ortisei. L'altare attuale, sostitutivo
del precedente in cemento, costruito coram
populo nello spirito del rinnovamento liturgico
post-conciliare, fu consacrato il 5 agosto 1971;
sul paliotto è il mosaico realizzato dal
veneziano Bruno Ortes con raffigurazione, al centro,
in un nimbo d'oro, di Gesù che istituisce
il sacrificio eucaristico e, ai lati, le precedenze
veterotestamentarie dei sacrifici di Abramo e
dell'Agnello Pasquale, compiuto dal popolo
di Dio guidato da Mosè. Sulla navata destra
sono gli altari di San Vincenzo Ferrer,
patrono di Sandonaci, sormontato da una tela d'analogo
soggetto e della Madonna Immacolata, la
cui statua, realizzata il 1964 dalla bottega Müssner
di Ortisei, è ospitata in molte case sandonacesi
nell'occasione della peregrinatio Mariae.
La chiesa è dotata di
candelabri in ferro battuto realizzati nel 1973
dal prof. Luigi Lezzi di Monteroni e di un ambone
in marmo. Interessanti sono le due antiche acquasantiere,
poste ai lati dell'ingresso, in graniglia di cemento;
più recenti sono le altre, in marmo bianco
di Carrara, accostate all'ingresso, innanzi i
primi due pilastri della navata, decorati con
stucchi finto marmo e zoccolatura di marmo nero,
Bardiglio, di Carrara.
L'alto e snello campanile, che
sovrasta in altezza tutti i fabbricati del paese,
dotato di quattro campane e coronato da una cupoletta
ottagonale, appartiene pienamente alla tradizione
costruttiva locale.
Scheda
sulle tele conservate nella chiesa
clicca sulle
immagini per ingrandirle
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Foto (Archivio
Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici):
in alto a destra: immagini d'epoca della chiesa
1 - Santa Maria Assunta. Esterno
2 - Altare maggiore con presbiterio
3 - Particolare dell'altare in mosaico veneziano
4 - Vetrate istoriate. Ditta Mellini di Firenze
(1970)
5 - Altare di San Vincenzo Ferrer
6 - Altare dei Santi Medici
7 - Affreschi volta navata centrale
8 - Porta laterale con campanile
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