La
chiesetta di Santa Maria delle Grazie in Sandonaci,
ora cimiteriale, sulla via per Guagnano, è
descritta negli atti di Santa Visita del 1570
come “poco fuori dell’abitato”.
Si rilevava: ”dentro ci sono due altari
uno sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie
ben adornato di fiori, candelieri, tovaglie ed
altro. Vi sono [al servizio di questo altare]
tre sacerdoti ma senza obblighi in chiesa; uno
dei quali si chiama don Francesco Frassanito il
quale tiene un legato di messe n. 60 da celebrarsi
in giorni festivi, l’altro l’arciprete
di Guagnano don Vito Candido, l’altro don
Vito, membro del clero di Cellino. L’altro
altare è sotto il titolo di Maria Vergine
del Carmine, Santa Lucia e Sant’Eligio
anche addobbato di fiori, candelieri, tovaglie
ed altro. In detta cappella vi è un piccolo
campanile con una campanella e vi esiste l’oblato
che serve a detta cappella”. Grande doveva
essere già allora la devozione verso l’immagine
della Vergine verosimilmente quattrocentesca,
che conserva l’impostazione comune dell’iconografia
mariana, medievale e locale, riscontrabile in
altre immagini esistenti in Santa Maria di Jaddico
a Brindisi, Santa Maria di Belvedere a Carovigno,
Santa Maria in Betlemme e Mater Domini a Mesagne.
L’espressione e il colore devono considerarsi
variati più volte anche negli ultimi decenni.
La breve relazione del 1570 conferma, con riferimento
alla ricca dotazione, alla profusa ornamentazione,
alle frequenti celebrazioni delle sante messe,
alle funzioni settimanali, quanto la chiesa fosse
meta di pellegrinaggio. Dovette seguire, tuttavia,
un periodo d’abbandono se l’edificio,
a metà del secolo successivo appariva in
rovina. Ne sarebbe seguita, il 1670, una compiuta
ridefinizione sull’aura del miracolo: una
pia donna, tale Mariuccia, residente nella masseria
Li Pipini si sarebbe accorta della fuga
dal recinto del bestiame di un giovane toro. Postasi
alla sua ricerca insieme al personale di quella
azienda agricola, avrebbe ritrovato il fuggitivo
in contrada Montecoco, fermo e mansueto
come un agnello, in preghiera innanzi l’immagine
di Santa Maria delle Grazie.
Rilevò
il Bacci che allora “nulla fu rispettato
dell’antico e fu data al nuovo edificio
un’impronta prettamente barocca, non solo
ma quello che più importa è che
rimanendo la gloriosa effige troppo bassa si tentò
di tagliare il muro affrescato per sollevarla.
Temendo che si sgretolasse fu sospeso ogni tentativo
lasciando perfino schegge di legno e tavolette
nelle aperture già fatte”.
Nel 1935, a iniziativa dell’arciprete don
Vincenzo Lombardo, si diede avvio a radicali interventi
di restauro che portarono alla riscoperta dell’affresco,
coperto da una tela avente soggetto la Madonna
del Rosario; fu allora rimosso l’altare
aggiunto nei rifacimenti secenteschi e settecenteschi
ritornando alla “primitiva semplicità”.
I lavori sono celebrati nell’epigrafe, ammurata
sulla controfacciata, dettata da padre Domenico
Bacci: “In memoria della piena esultanza
del popolo sandonacese per opera dell’arciprete
don Vincenzo prof. Lombardo, dell’amministrazione
podestarile, del priore Angelo Rizzo e confraternita,
dopo secoli d’incuria e d’oblio ritorna
a sorridere la bella effigie di Santa Maria delle
Grazie nel tempio rinnovato dentro il quale per
tramandare alle generazioni future la fede sincera
dei presenti arde perennemente artistica lampada
votiva dalla pietà del popolo accesa e
ravvivata onorando l’inaugurazione solenne
8 novembre 1936-XV la presenza del pastore vigilantissimo
S. E. Rev.ma mons. Tommaso Valeri O.F.M. arcivescovo
benedicente con animo paterno i benefattori tutti
dalla iniziativa santa”
Il 4 agosto 1965 l’arcivescovo mons. Nicola
Margiotta incoronava con diadema d’argento,
benedetto dal pontefice Paolo VI, la statua professionale
di Santa Maria delle Grazie. L’8 maggio
1998 l’arcivescovo mons. Settimio Todisco
proclamava Santa Maria delle Grazie patrona di
Sandonaci conferendo alla ricorrenza del 5 agosto
il grado di solennità liturgica.
Permane tutt’oggi la tradizione della seduta
o guardia d’onore; ci si offre
spontaneamente, in particolare nel giorno della
vigilia e della festa della Vergine,il 5 agosto,
a passare una giornata intera in preghiera e a
digiuno davanti al trono di Santa Maria delle
Grazie.
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Foto (Archivio
Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici):
in alto a destra: Santa Maria delle Grazie. Esterno
in alto a sinistra: Santa Maria delle Grazie.
Icona
1 - Santa Maria delle Grazie. Esterno
2 - Santa Maria delle Grazie. Prospetto laterale
3 - Santa Maria delle Grazie. Interno
4 - Santa Maria delle Grazie. Memoria del miracoloso
rinvenimento
5 - Santa Maria delle Grazie. Particolare della
lunetta
6 - Santa Maria delle Grazie. Cassetta per le
offerte
7 - Benedizione del diadema di Santa Maria delle
Grazie da parte di Sua Santità Paolo VI
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