.:. CHIESE

SANTI PANCRAZIO e FRANCESCO D'ASSISI
San Pancrazio Sal.no

La chiesa matrice, oggi dedicata ai Santi Pancrazio Martire e Francesco d'Assisi, venne costruita dall'impresa Raffaele De Matteis, su progetto dell'ingegner Giuseppe Magliola del 15 gennaio 1859, per sostituire l'antica e pericolante chiesa parrocchiale. I lavori, iniziati nel luglio 1860, dopo varie interruzioni, terminarono nel 1872.
La struttura si presenta in posizione prospettica sull'ampia Piazza Umberto I, lungo la strada provinciale 7/ter Lecce-Taranto. Il prospetto, in pietra leccese, è diviso da sei paraste, con capitello ionico, poggianti su un'alta zoccolatura; la sommità della facciata è chiusa da un timpano triangolare con listello dentellato, motivo ripreso sul portone d'ingresso; i muri perimetrali sono in carparo a vista.
Nel campanile è collocata la campana della vecchia chiesa parrocchiale, datata 1619, ricca di fregi, ghirlande e sacre immagini a rilievo; sulla guglia una statua del santo patrono

La chiesa ha pianta a croce latina con una navata centrale più alta rispetto alle due laterali costituite ciascuna da tre cappellette, alcune guarnite da altari a muro con antiche tele o con preziose statue in cartapesta quali il Cuore di Gesù, opera di Salvatore Sacquegna, o in legno quali il San Pasquale Baylon del XVIII sec.
All'ingresso principale, su un'ampia cantoria sorretta da due colonne decorate con stucchi in finto marmo verde, parapetto a balconata ornato con stucchi color beige, è posto un grande organo, non funzionante, con 49 canne di facciata in stagno, diviso in 3 campate (14+w21+14), con cuspide ed ali convergenti al centro, proveniente dalla Cattedrale di Brindisi.
Nell'area del transetto si trova, a sinistra, l'altare dedicato a San Pancrazio Martire, con statua in cartapesta databile tra il XVII e il XIX sec., e, a destra, l'altare intitolato a San Francesco d'Assisi (foto), con statua del santo in cartapesta del XIX sec..; nelle edicole laterali sono le statue di Gesù Risorto e di Santa Teresa.

Nell'ampio presbiterio è collocato l'Altare Maggiore, preziosa opera del noto scultore marmorario napoletano Aniello Gentile, cui fu commissionato dall'arcivescovo di Brindisi Antonio Sersale nel 1750 per la Basilica Cattedrale; venne da questa rimosso durante le modifiche apportate nel 1956. L'altare, acquistato per la chiesa matrice di San Pancrazio Salentino nel 1969 dall'arciprete don Luigi Spagnolo, è riccamente abbellito da preziosi e policromi marmi magistralmente incastonati tra volute e conchiglie in marmo di Carrara; magistrale lo stemma arcivescovile del Sersale scolpito su entrambi i lati dell'altare e inciso a sbalzo sulla porticina in argento del tabernacolo.
Importante il Cristo in Croce in cartapesta posto sull'altare maggiore.
Del 1954 sono le pitture dell'artista Salvatore Murra che magnificamente ornano diverse pareti del sacro edificio: i pregevoli angeli sui quattro pennacchi della grande cupola, gli intrecci floreali sugli intradossi, le maestose figure che rappresentano le tre Virtù teologali e due Virtù Cardinali.
Arricchiscono il patrimonio della chiesa le tele restaurate in questi anni, alcune di notevole valore artistico, gli arredi sacri, fra cui un pregevole ostensorio in argento di fattura napoletana del 1700, oltre ad antichi paramenti sacri e a diverse reliquie.

Testo di Pancrazio Stridi


Documenti:
» Giovanni Lacorte. A San Pancrazio va in scena l’Ottocento

<- indietro