La
chiesa e il convento del Carmine sorsero nel 1625,
a ridosso delle mura civiche, in contrada Campo
di Sibilla, grazie a un lascito di don Antonio
De Leo cantore della parrocchiale carbinate: il
sito extraurbano esponeva il complesso a notevoli
rischi. Si pensò quindi di proteggere l’accesso
principale, ad ovest, con una caditoia che richiamava
il medievale schema della difesa piombante. Nel
1723, il 28 giugno come riporta un’epigrafe
in sito, si aprì l’attuale accesso
di levante su cui è proposto un testo del
carmelitano beato Battista Mantovano (1448- 1516):
VIVET CARMELI CANDIDUS ORDO MIHI, seconda parte
del distico DUM FLUET UNDA MARIS, CURRETQUE PER
AETHERA, PHOEBUS; entrambe le parti vanno lette
in sequenza e fanno riferimento alla famosa apparizione
della Vergine a San Bertoldo e alla promessa,
non meno famosa, ripetuta successivamente a San
Pier Tommaso. Si tratta di un testo che ha frequenti
riproposizioni in ambito carmelitano; basterà
qui far riferimento al catanzarese oratorio della
Confraternita del Carmine, parte integrante del
grande complesso conventuale di Santa Maria
del Carmine dei Carmelitani Calzati, sito
nell’omonimo rione, a ridosso dell’antico
quartiere della Grecìa.
All’interno, sulla controfacciata,
trovò collocazione l’organo, realizzato
il 1680 da Paolo Montedoro, precedentemente nel
coro. Nelle otto cappelle laterali, originariamente
ornate da pitture parietali, è documentazione
dell’attività di locali botteghe
seicentesche e settecentesche; nella prima a destra
per chi entra è un Crocefisso
ligneo secentesco; nella seconda un secentesco
olio su tela con rappresentazione della Sacra
Famiglia; nella terza è il San
Michele, tela commissionata da Antonio Errico;
nella quarta un secentesco olio su tela con rappresentazione
di San Giovanni della Croce tra Sant’Andrea
Corsini e san Vito martire. Sulla sinistra,
nella seconda cappella è il Sant’Antonio
voluto da Angelo Tanzarella e dipinto il 1651
da Gianleonardo Cunavi, figlio del più
celebre Andrea (1586 - post 1626); nella terza
è il Transito di San Giuseppe,
tela che Giuseppe Errico fece realizzare il 1660,
nella quarta la secentesca tela con rappresentazione
della Madonna di Costantinopoli con proposizione
di una veduta di città, forse Carovigno.
Nel coro sono il settecentesco San Lorenzo
tra i martiri Leonardo e Stefano; il Giudizio
Universale attribuibile a Barnaba Zizzi (1762-1828);
la secentesca tela avente a soggetto la Presentazione
di Gesù a san Giovanni Battista. Nella
chiesa è un secentesco pulpito in pietra
locale. Sull’altar maggiore, che interdice
la vista del coro, sono, fra colonne tortili,
le tele della Vergine del Carmelo e dell’Eterno
Padre; su di esso, ai suoi margini estremi,
sono le due statue in pietra locale di Sant’Elia
e Sant’Eliseo. Sulla volta del
coro è la novecentesca raffigurazione del
Sogno di san Simone Stock. Nella sagrestia
è un’acquasantiera a forma di conchiglia
datata 1863. Nel vano del campanile è il
dipinto parietale settecentesco, commissionato
da Nicola Brandi, di Sant’Elia nel deserto
sotto il quale una scritta ammonisce:
SPIRTO CELESTE, ELIA TI VEGLIA,
E DICE
NON DEVE POSAR MAI, CH’È TUTTO FUOCO,
MANCIA, BEVI, BENSÌ CHE PUR FRA POCO
GODRAI D’UN DIO IL SUO PARLAR FELICE
Il convento carmelitano adiacente,
coevo alla chiesa, seriore rispetto a quello di
Santa Maria del Soccorso, dello stesso ordine,
fu soppresso nel decennio francese; il 1813 ne
ebbe gratuita regia concessione il comune di Carovigno
che vi ha da allora la propria sede. Attiva nella
chiesa, in cui ha sede la parrocchia San Pietro
Apostolo canonicamente eretta il I dicembre
1980, è la congrega di Santa Maria
di Monte Carmelo; sorse, per devozione del
nobile Donato Antonio Epifani, il 1830 come comprovato
da Real Decreto del 28 febbraio di quell’anno.
Il 9 agosto 1831 l’arcivescovo Pietro Consiglio
(1826-39) dispose che si “installi nella
chiesa del Carmine di detto comune la congregazione
sotto il titolo del Carmine”.
clicca
per ingrandire
|
|
|
|
|
|
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
|
|
|
|
|
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
Foto di Antonio Carlucci
1: Interno
2, 3: Altar maggiore
4: Pulpito
5: San Giovanni della Croce tra Sant'Andrea Corsini
e san Vito martire
6: Madonna di Costantinopoli
7: Altare del Transito di San Giuseppe
8: Dipinti parietali nel campanile
9: Copertura
10: Chiostro
Rilievi
della chiesa |
|
|
|
|
|
Planimetria |
Prospetto principale |
Prospetto secondario |
Sezione
A-A |
Sezione
B-B |
I rilievi
della chiesa sono dello Studio D'Amato Engeneering
per Uff. Beni Culturali Ecclesiastici
Panoramica
della Chiesa del Carmine
Passeggiata virtuale all'interno della chiesa.
Necessita di un lettore tipo Quick Time (file
.mov - 3,3 Mb)
Foto di Antonio Carlucci.
» Relazione
dell'ing. Luigi D'Amato sul restauro della chiesa
del Carmine
Non è consentito l'utilizzo
non autorizzato delle immagini e dei testi |