Il
Capitolo Cattedrale di Brindisi adempie il proprio
ufficio ministeriale nel Duomo cittadino che sorge
nella piazza omonima.
Il perimetro della chiesa cattedrale, insignita
del titolo di Basilica Pontificia da Papa Pio
IX il 30 luglio 1867, fu consacrato dal pontefice
Urbano II nell'anno 1089. Con bolla di Onorio
III emessa il 6 ottobre 1219 il Capitolo è
posto sotto l'immediata protezione del Sommo Pontefice.
Il provvedimento è menzionato ripetutamente
in conclusioni capitolari quali quella del 19
giugno 1664, Il collegio canonicale già
nella prima metà del XIII secolo, allorché
conduceva vita comune, comprendeva tre dignità:
l'Arcidiacono, il Cantore e il Tesoriere. Era
formato complessivamente da 29 ecclesiastici:
tre dignità, nove canonici, diciassette
partecipanti con beneficio; si avvaleva, inoltre,
di un diacono, un suddiacono e un accolito.
Le sue origini potrebbero risalire
all'età paleocristiana. Brindisi è
ritenuta la più antica sede vescovile di
Puglia e il Capitolo costituì la primigenia
comunità presbiteriale adunata attorno
al protovescovo san Leucio.
Fin dagli inizi l'abituale cura delle anime fu
riservata al Collegio dei Canonici che la distribuiva
per turno ai Capitolari.
Nell'anno 1630, con Decreto Pontificio, pur restando
la cura abituale delle anime presso l'intero Capitolo,
si venne alla nomina di una quarta dignità,
l'Arciprete, di cui fu per primo insignito il
can. Francesco Monetta, per la cura attuale delle
anime. Con decreto della Dataria Apostolica del
30 luglio 1912, la quarta dignità fu separata
dalla cura delle anime, ora affidata ad un sacerdote,
che diventava, qualora non lo fosse, membro del
Capitolo.
Nell'anno
1737, il numero dei capitolari, comprese le quattro
dignità, si ridusse a 46 canonici. Nel
1837, con ulteriore riduzione il numero dei Canonici
fu portato a 27, comprese le quattro dignità,
e a 12 partecipanti. Per la legge civile di eversione
del 1867, il numero dei Capitolari effettivi venne
ridotto a 18: quattro dignità: Arcidiacono,
Cantore, Tesoriere, Arciprete, otto Canonici dei
quali il più anziano prende il nome di
Decano, e degli altri sette, uno è Penitenziere,
l'altro Teologo, un terzo Parroco e gli altri
partecipanti.
Statuto precedente quello ora in vigore era stato
redatto con riferimento al Codice di Diritto Canonico
edito nel 1917 che contemplava la presenza del
Capitolo Cattedrale in ogni Diocesi. Il 25 gennaio
l983, con la Costituzione Apostolica Sacrae Disciplinae
Leges è stato pubblicato il nuovo Codex
che tratta la materia del Capitolo dei Canonici
nel II Libro, Il Popolo di Dio, canoni 503-510,
all'interno della parte II dedicata alla costituzione
gerarchica della Chiesa.
Il
Capitolo Cattedrale di Brindisi, ente giuridico
riconosciuto canonicamente e civilmente, ha sede
legittima e perpetua nella Basilica Cattedrale
nella quale opera la parrocchia della Visitazione
e San Giovanni Battista con pari riconoscimento
giuridico.
Il Collegio dei Canonici, creato "ab immemorabili"
e per secoli operante come capitolo curato conserva
la propria identità ecclesiastica fondata
sul C. J. C., il quale definisce la soggettività
al can. 503: "l'erezione, la modifica, la
soppressione del Capitolo Cattedrale è
riservata alla Sede Apostolica ".
Inoltre il C. J. C. al can. 503 privilegia il
Capitolo Cattedrale assegnandogli il compito di
"assolvere alle funzioni liturgiche più
solenni nella Chiesa Cattedrale" nei confronti
della parrocchia alla quale è riservato
il resto del culto per ragioni pastorali.
L'attuale statuto, redatto collegialmente
dai canonici del Capitolo Cattedrale, approvato
dall'arcivescovo mons. Settimio Todisco rivisto
e aggiornato dai canonici d'intesa con l'arcivescovo
mons. Rocco Talucci, è conforme alla vigente
legislazione canonica e alle consuetudini contenute
nei precedenti statuti.
Immagini:
sopra: Brindisi. Capitolo della Pontificia Basilica
Cattedrale. Stemma
in alto a sinistra: Brindisi. Basilica Cattedrale.
Coro dei Canonici
in alto a destra: Brindisi. Museo Diocesano "Giovanni
Tarantini". Parato Capitolare
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