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XV Colloquio sui Beni Culturali dell’archidiocesi di Brindisi – Ostuni
Il compiuto restauro della chiesa del Carmine in Carovigno

L’Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici dell’Archidiocesi di Brindisi – Ostuni, in uno con la parrocchia San Pietro Apostolo in Carovigno, organizza, per il prossimo 26 novembre, grazie all’apporto organizzativo della Società di Storia Patria per la Puglia, con inizio alle ore 18.30, il XV Colloquio sui Beni Culturali dell’archidiocesi di Brindisi – Ostuni con riferimento al Restauro della chiesa del Carmine in Carovigno.
Nella chiesa del Carmine, dopo gli indirizzi di saluto del sindaco di Carovigno, dr. Vittorio Zizza, e dell’assessore alla cultura avv. Nicola Pepe, si avranno gli interventi di Antonia Barillà su Nuove accessioni per la conoscenza della chiesa del Carmine in Carovigno, Antonella Golia su La chiesa del Carmine in città aperte. Note sulla fruibilità a vantaggio dei turisti, dell’ing. Luigi D’Amato, Tecnico incaricato della redazione del progetto di restauro e consolidamento statico su L’intervento di restauro a vantaggio della chiesa del Carmine di Giacomo Carito, Direttore Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici – Arcidiocesi di Brindisi – Ostuni su La chiesa del Carmine nella storia e nella cultura di Carovigno. Coordina i lavori Antonio Mario Caputo della Società di Storia Patria per la Puglia. Le conclusioni sono affidate a don Alessandro D’Agostino, parroco di San Pietro Apostolo.
Il restauro della chiesa, diretto dall’ing. Luigi D’Amato ed eseguito dall’impresa Monteduro Salvatore & Figli snc di San Pietro Vernotico (BR), è stato interpretato con passione, esperienza e capacità rispettando la sacralità dell’edificio. Si è consolidato il pannello murario del prospetto principale con l’aumento della capacità portante dei vari elementi arco –finestra - portale. Trattandosi di edificio vincolato si è fatto uno studio accurato dell’intero organismo murario per definire le manchevolezze strutturali e si sono progettati i miglioramenti poi apportati.
Per una migliore comprensione di quanto è stato eseguito, sulla base dalle indagini condotte con il deformometro sul paramento murario di facciata completamente dissestato, particolare cura è stata posta alla lesione in alto a sinistra guardando la chiesa, lato fontana, conseguenza di un’accentuata rotazione. Significativa la lesione sul portale, membratura fatiscente con rottura del materiale con propagazione fessurativa. Si è proceduto al consolidamento con iniezioni speciali, perneature e ove consentito barrette di carbon resine. La soppressione delle lesioni si è ottenuta, oltre che con barre di carbon resine, con il procedimento di cuci e scuci. La riparazione si è effettuata con l’estrazione dei conci tufacei rotti.
Il restauro permette ora d’osservare la semplice ma splendida facciata permeata di bellezza antica. Si può dire raggiunto il fine principale di salvaguardare le delicate superfici della pietra.
Saranno illustrati sia le vicende storiche che il patrimonio artistico della chiesa, pertinente a un complesso conventuale carmelitano oggi sede della civica amministrazione. Un primo insediamento dell’ordine si era avuto in Santa Maria del Soccorso il cui convento era stato fondato, previo assenso del vescovo Giulio Cesare Carafa (1578-1603) e seriore conferma di Vincenzo Meligne (1606-1639), il 1588. La fondazione carbinate seguiva le altre del XIII secolo in Brindisi, 1486 in Ostuni, 1500 in Francavilla Fontana, 1521 in Mesagne, 1568 in Nardò, 1583 in Noicattaro. Grazie al lascito di don Antonio De Leo, cantore nella parrocchiale di Carovigno, poté avviarsi al Campo di Sibilla la costruzione del Carmine Maggiore completata il 1625; la zona dove era stato costruito il primo, in contrada Pacifico, risultava malsana essendo soggetta agli scoli dell'acqua provenienti dalla collina. Poiché sorse fuori le mura della città, aveva sull'ingresso originario, posto sul lato nord, una caditoia per la difesa piombante agibile dal terrazzo. Il portale d'ingresso risale al 1723. L'interno a navata unica, presenta lungo i due lati otto cappelle, originariamente affrescate e ora recanti alcune tele. Tra queste il Sant’Antonio di Padova firmato Andrea Cunavi e datato 1651, le secentesche Sacra Famiglia, la Madonna di Costantinopoli e il Transito di san Giuseppe, le settecentesche San Giovanni della Croce e San Michele Arcangelo nonché un coevo Giudizio Universale attribuito al cistranese Barnaba Zizzi. Di fattura barocca sono il pulpito e l'altare maggiore; su quest'ultimo è la seicentesca tela con rappresentazione della Vergine del Carmelo.

Per info rivolgersi alla segreteria organizzativa:
Dott.ssa Antonella Golia 329 1668064
Fax 0831 522558
e-mail corsicuria.br@email.it
sito web www.brindisiweb.com/arcidiocesi

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Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici – Arcidiocesi di Brindisi - Ostuni

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