Federico Briamo
(1894-1982) è stata al centro della giornata
di studi promossa dagli "Amici della Biblioteca
Annibale De Leo", di cui è stato fra
i soci fondatori, il 28 aprile del 2006.
I lavori, coordinati dalla direttrice dr.ssa Katiuscia
Di Rocco, sono stati aperti dalla relazione del
prof. Giacomo Carito che ha ricordato il ruolo
avuto dallo studioso quale promotore culturale
nel corso dello scorso secolo.
La dr.ssa Francesca Loiacono ha illustrato i documenti
che sono nell'archivio Briamo donato dalla famiglia
alla biblioteca arcivescovile "Annibale De
Leo" cui pure era già pervenuta la
privata biblioteca del colonnello.
Il prof. Antonio Mario Caputo si è soffermato
sui versi scritti da Giovanni Guarino nell'occasione
dell'inaugurazione della fototeca donata da Federico
Briamo il I luglio 1969 alla biblioteca Annibale
De Leo.
-> La
Fututeca Briamu - poesia
dialettale di Giovanni Guarino
La figura del colonnello Federico
Briamo è stata ricordata sia dall'arch.
Filippo Danese che dall'avv. Ennio Masiello, difensore
civico presso il comune di Brindisi, coi versi
di Culacchi ti Brindisi in cui si propone
una sintesi della storia cittadina. Era in qualche
modo un rendimento di grazie avendo Briamo dattiloscritto,
a vantaggio degli studiosi, la Memoria historica
dell'antichissima e fedelissima città di
Brindisi, che era stata pubblicata il 1674 da
Andrea Della Monaca, plagiando il testo di Giovanni
Maria Moricino, per i tipi dello stampatore leccese
Pietro Micheli.
I riferimenti contenuti nei versi rimandano alla
funzione del porto di Brindisi in età romana,
alla zecca attiva fra XIII e XV secolo, alla presenza
di francesi, spagnoli e veneziani, al trasferimento
di una delle colonne del porto in Lecce, ai privilegi
emanati dagli Aragona per favorire, nel XV secolo,
il ripopolamento di Brindisi.
Brindisi - 5 luglio 1969
Biblioteca Arcivescovile “A. De Leo”
Inaugurazione Fototeca “F. Briamo”
La relazione del dr. Gianni Stasi
ha consentito una lettura intimistica del colonnello
Federico Briamo, colto all'interno delle sue relazioni
familiari all'intreno dele quali non manca di
trasmettere la sua passione per la fotografia
documentaria.
-> Estratto
della presentazione del dr. Stasi (.pdf
- 4109 kb) |