L'archivio
storico diocesano, con sede nel palazzo del Seminario,
raccoglie la documentazione relativa agli atti
del capitolo, della parrocchia Cattedrale e della
curia arcivescovile.
L'archivio capitolare, comprende
367 pergamene e, nel complesso, oltre 10.000 documenti.
Fra questi, i più antichi si riferiscono
al secolo XI; una prima bolla autentica del 1033
può dirsi fondante la lite secolare fra
Brindisi e Oria per il diritto alla sede dell'ordinario.
In quest'archivio sono copie autenticate di varie
lettere apostoliche dei secoli XI e XII attraverso
le quali si può intendere l'operato dei
conti normanni di Brindisi, dei normanni di Sicilia,
degli arcivescovi del tempo, della figlia del
re di Francia e vedova di Boemondo, Costanza.Il
crescere del prestigio della chiesa brindisina
in questo periodo è documentato dall'intensificarsi
delle donazioni a suo favore; fra queste quella
dell' ammiraglio Margaritone da Brindisi, il cui
calligramma rende l'immagine di un vascello. Per
il periodo svevo, si ha la pergamena per la quale
Federico II conferma nel possesso della sede episcopale
l'arcivescovo Pellegrino da Asti, già suo
balio; si hanno inoltre memorie dei monasteri
locali, spesso in conflitto con l'ordinario diocesano
e informazioni utili per ricostruire topografia
e toponomastica della Brindisi medioevale. Per
il periodo angioino la documentazione evidenzia
il ruolo dell'arcivescovo Pino, nel 1352 nunzio
del regno di Napoli presso la sede apostolica
e nel 1365 incaricato della luogotenenza nel principato
di Taranto. Per i secoli successivi, basterà
qui far menzione degli atti relativi agli arcivescovi
Pietro Carafa (1518-24), poi pontefice col nome
di Paolo IV (1555-9) e Gerolamo Aleandro (1524-42),
designato nel 1531 da Clemente VII suo nunzio
alla dieta di Costanza; a Nicolò de Cateniano,
medico della regina di Polonia Bona Sforza; del
carteggio dell'arcidiacono Giovanni Tarantini
(1805-89).
L'archivio della parrocchia cattedrale
comprende i registri dei battezzati, cresimati,
sposati, morti e annualmente visitati a Pasqua
per la compilazione dello Stato delle anime che
rende conto, dal 1745 al 1850, della popolazione
residente in città.
Il fondo Curia comprende gli
atti di santa visita degli arcivescovi, le cartelle
con le cause discusse presso la Metropolitana
Udienza, i processi matrimoniali e le ordinazioni
sacre.
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