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Biblioteca arcivescovile "Annibale De Leo"
Il codice Decretum Gratiani

Giovanni Graziano, magister Gratianus, Gratianus, monaco camaldolese, canonista, professore di diritto a Bologna, compose intorno al 1140 una raccolta completa e sistematica delle leggi ecclesiastiche, dal titolo Concordia discordantium canonum, più nota come Decretum (magistri) Gratiani, fulcro originario del codice di diritto canonico anche se l’opera concerne comunque teologia morale e dogmatica. Sono riordinati sistematicamente i canoni contraddittori, da cui derivò il titolo: Concordia discordantium canonum. Come rilevò Horst Enzensberger, “Alla dispersione, disparità e contraddittorietà delle decisioni normative pronunciate in periodi diversi cercò di mettere rimedio il magister Graziano nella sua Concordantia discordantium canonum, cioè nel Decretum Gratiani il quale costituirà la prima parte del Corpus iuris canonici. L’opera ebbe un tale successo nell’avviamento agli studi di diritto canonico che Alessandro III decise di farla applicare dalla cancelleria apostolica per la definizione delle lettere in materia giurisdizionale. Con lui cresce notevolmente il numero delle sentenze e dei mandati giurisdizionali, cioè delle decretali, emanate nell’esercizio della plenitudo potestatis, concetto teorizzato, più di un secolo dopo, in maniera estremamente accentuata da Bonifacio VIII. Il codice conservato nella “De Leo”, in gotico bolognese, redatto tra la fine del secolo XIII e primi del XIV, su due colonne a tricromia, presenta ampie glosse e schemi di memorizzazione e sintesi dei contenuti.

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Foto di Umberto de Vitti per Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici
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