RELIQUIARI
Fin dalle prime origini la Chiesa
accettò e permise di venerare le reliquie
dei martiri come segno di pietà cristiana
verso i fratelli che avevano versato il sangue
per Cristo. Se la reliquie comprende l'intero
cadavere la denominazione corrente è corpus;
se parte di esso, ex ossibus. Le reliquie
ottenute per contatto vennero dette brandea,
memoria, nomina, pignora, sanctuaria.
Varia è la foggia dei reliquiari e varia
la materia adoperata nel prepararli; fin dal tempo
antico si hanno reliquiari in oro, argento, bronzo,
rame, piombo, cristallo, pietra, argilla, vetro,
osso, avorio, legno, seta, broccato, lino. Alcuni
vennero situati sotto gli altari, altri vennero
esposti alla venerazione.
L'uso della traslazione e della distribuzione
delle reliquie dei martiri è d'origine
greca; in Roma la prima traslazione di interi
corpi di martiri segnalata dal Liber Pontificalis
è quella dei corpi dei martiri Primo e
Feliciano che papa Teodoro (642-9) pose nella
basilica di Santo Stefano in Caelio monte.
L'autenticazione di una reliquia suppone sempre
una certa ricognizione che è quella attuata
in forma giuridica dalla competente autorità
ecclesiastica che è l'Ordinario.
Il culto con cui si onorano le reliquie è
detto relativo in quanto si onora l'oggetto per
la relazione che ha avuto con la persona del santo.
Tra i tesori di reliquie custoditi dalle chiese
di Brindisi quello delle benedettine di Santa
Maria Veterana, ora riproposto nel museo diocesano
Giovanni Tarantini, per la sua attuale consistenza,
segue gli altri della Pontificia Basilica Cattedrale
e del santuario cittadino di Santa Maria degli
Angeli.
Secondo lo storico brindisino, nel 1674,
"Nell'antico monasterio delle monache di
San Benedetto, del quale si è ragionato
più volte in questa istoria, ci sono molte
reliquie ancora di diversi santi martiri e confessori,
che si conservano dentro reliquiarij ricchissimi,
le quali furono dati in dono a quelle religiose
da papa Paschale secondo [1099-1118] , che consacrò
la loro chiesa, e la prima abbadessa di quel monasterio".
Improbabile è il rimando al pontefice Pasquale
II ma certa la fama del tesoro spirituale delle
benedettine; circa un secolo prima, Giovan Battista
Casmiro aveva rilevato:
In ecclesia Sanctae Mariae
Virginia et monasterio monialium nigrarum ordinis
Sancti Benedicti:
Caput sancti Bartholomei
Sanguis sancti Petri
Vertex Samuelis prophetae
Costa sancti Silvestri
Ossa sanctorum Innocentum
Vesta frustum Salvatoris
Ossa sancti Atanasij et sociorum
Tibia sancti Mercurij
Mentum cum duobus dentibus molaribus sanctae
Apolloniae
Reliquia Sanctae Scolasticae
L'elenco del Casmiro coincide
solo parzialmente con quello attuale; deve considerarsi
che quattro dei reliquiari non hanno segni identificativi
delle memorie dei corpi santi in essi contenuti.
I quindici reliquiari in esposizione si riferiscono:
01. San Clemente martire
(foto)
Clemente di Ancira è ricordato in tutti
i martirologi il 23 gennaio. Sarebbe nato in Ancira,
attuale Ankara, nel 258; nominato vescovo della
sua città natale vi sarebbe stato decapitato
il 23 gennaio del 304.
02. San Donato vescovo
(foto)
Chierico romano, durante la persecuzione di Giuliano
l'Apostata sarebbe fuggito ad Arezzo ove sarebbe
stato ordinato sacerdote dal vescovo Satiro. Alla
morte di questi, essendo stato designato come
suo successore, sarebbe stato consacrato in Roma
da papa Giulio (337-52) e martirizzato sotto lo
stesso Giuliano l'Apostata. Patrono di Arezzo,
viene ricordato il 7 agosto.
03. San Dionisio Martire -
San Policarpo vescovo e martire - San Porfirio
Martire - Sant'Agapito martire - San Leucio vescovo
- San Nicola vescovo (foto)
-
San Dionisio, ricordato il
9 ottobre, sarebbe stato inviato dal papa
Clemente I in Gallia (89-97) dove avrebbe
subito il martirio. All'inizio del IX secolo
fu identificato con l'Aeropagita e il suo
culto si diffuse enormemente. A Brindisi era
una chiesa a lui dedicata.
-
San Policarpo, discepolo
dell'apostolo san Giovanni e da lui ordinato
vescovo di Smirne venne verso il 155 a Roma
per discutere con papa Aniceto la questione
quartodecimana senza però giungere
a un accordo. Morì martire il 156.
La chiesa di Smirne considerò le sue
spoglie preziose più dell'oro e si
propose di celebrarne l'anniversario sul suo
sepolcro.
-
Difficile definire a quale
dei santi martiri col nome di Porfirio sia
da attribuire la reliquia.
-
Sant'Agapito, originario
di Palestrina, morì martire all'età
di 15 anni probabilmente durante la persecuzione
di Diocleziano. La sua festa è registrata
nei più antichi sacramentari della
chiesa romana al 18 agosto.
-
San Leucio, monaco, originario
di Alessandria d'Egitto, fu promotore dell'evangelizzazione
del Salento muovendo dalla cattedra di Brindisi
di cui fu vescovo fra IV e V secolo.
-
San Nicola, vescovo di Mira,
ebbe culto vastissimo in Puglia dopo la traslazione
delle sue reliquie in Bari.
04. San Placido Martire
(foto)
Placido, con Mauro, fu discepolo di san Benedetto.
Tutto ciò che si sa di loro proviene dalla
Vita di San Benedetto scritta da san Gregorio
Magno. Offerti come oblati al santo dai rispettivi
genitori di origine patrizia, essi rimasero nel
monastero di Subiaco guidati da san Benedetto,
che li educò alla vita monastica. Tra gli
episodi che san Gregorio racconta c'è quello
del salvataggio di Placido. Questi, caduto nelle
acque di un laghetto, fu raggiunto da Mauro camminando
sulle acque. Sulla loro vita, al di là
di varie leggende prive di fondamento storico,
si può solo dire che Placido, probabilmente,
visse fino alla fine della vita a Montecassino
mentre Mauro sarebbe stato inviato in Francia,
dove avrebbe fondato un'abbazia a Grandfeuil.
Il santo è ricordato dal Martirologio
Romano il 5 ottobre.
05. San Teodoro d'Amasea (foto)
06. San Vincenzo Martire
(foto)
Diacono spagnolo, fu vittima della persecuzione
di Diocleziano probabilmente nel 304. Fu il più
celebre, come attesta sant'Agostino, fra i martiri
iberici. Furono fondati monasteri in suo onore
a Mans, al Volturno, a Conques al tempo di Carlo
il Calvo. Nel martirologio geronimiano è
ricordato il 22 gennaio.
07. Santa Benedetta (foto)
Santa Benedetta fu martirizzata il 4 gennaio del
362 e sepolta nel cimitero di Priscilla. Nel 1752
le sue reliquie furono traslate a Monacilioni
ove si conservano nella parrocchiale di Santa
Maria Assunta.
Circa la vita della santa si hanno poche e sporadiche
notizie. Dagli Acta Sanctorum si ricava
che fu martirizzata il 362 in Roma durante la
persecuzione di Giuliano l’Apostata.
An. 362. SS. Priscus
Presb. Priscillianus Diac. & Benedicta, martyrio
coronantur Romæ 4. Ianuar.
Priscus,Presbyter Martyr Romae (S.)
Benedicta, Martyr Romae (S.)
Priscillianus, Diaconus Martyr Romae (S.)
Horum Martyrum Acta interciderunt, præter
paucula, quæ in S. Pigmenij &
sociorum qualibuscumque Actis XXIV. Martij recensentur:
eorum tamen meminere cuncta Latinorum Martyrologia.
[Horum Acta interciderunt.] Vetus Romanum:
Romæ martyrum Prisci Presbyteri, &
Priscilliani, & Benedictæ. Vsuardus:
Romæ Sanctorum Prisci Presbyteri, &
Priscilliani Clerici, ac Benedictæ religiosæ
(quædam MSS. gloriose) qui
sub tempore Iuliani Imperatoris gladio martyrium
compleuerunt. Eadem fere habent Beda, Ado,
Notkerus, Bellinus, Martyrol. Romanum, Maurolycus,
Galesinius, [Passi sub Iuliano.] MS.
Florarium Sanctorum, Constantinus Ghinius in Natalibus
Sanctorum Canonicorum, Vincentius lib.14. cap.38.
Petrus de Natalibus lib. 2. cap. 42. Ferrarius
in Catalogo Sanctorum Italiæ. Colitur Carthagine
in Hispania V. Ian. S. Priscillianus M. officio
duplici. Dubitat Ferrarius; an is sit qui hic
Romæ passus dicitur.
08. Santa Cristina martire
(foto)
Martire: questa è la notizia storicamente
certa della biografia di Cristina, fino dalla
più remota antichità. Solo questo
appellativo emergerebbe con certezza rispetto
a ogni altro devozionale e fantasioso dato biografico.
Alla storicità del suo martirio. avvenuto
il 24 luglio. come attesta già il più
antico calendario della chiesa romana, non fanno
riscontro altrettante notizie certe sull'anno
della sua morte che si ritiene, per lunga tradizione,
sia avvenuta dopo l'ultimo editto di Diocleziano
che promulgava la pena di morte indistintamente
contro tutti i cristiani ed in tutto l'impero.
09. San Pantaleone martire
- Santa Petronilla martire - San Mauro - Sant'Innocenzo
- San Gregorio papa - San Silvestro papa - Sant'Acendino
martire - San Sebastiano martire (foto)
-
Pantaleone di Nicomedia,
ricordato il 27 luglio. era di famiglia agiata,
ricevette un'educazione classica e imparò
l'arte medica. Fu chiamato ad esercitare la
professione medica alla corte dell'imperatore
Massimiano, dove incontrò Ermolao che
lo fece convertire. Costretto ad una professione
di fede pubblica, fu per questo torturato
e poi decapitato.
-
Petronilla, ricordata il
31 maggio, fu martire certamente autentica
e romana, se ne ignora tuttavia ogni notizia
biografica e in quale persecuzione sia perita.
-
Mauro, ricordato il 15 gennaio,
fu con Placido uno dei due primi discepoli
di san Benedetto. Entrambi sono stati affidati
alle sue cure da parte dei genitori: Equizio
offre Mauro e il patrizio Tertullo Placido.
L'episodio che rese Mauro celebre nella storia
dell'ascetica cristiana e religiosa è
quello della sua miracolosa obbedienza. Vissuto
anche lui a Montecassino, ne fu eletto priore
e amministratore. Numerosi monasteri, particolarmente
in Francia, si sono messi sotto la sua protezione.
Negli ultimi anni si dedicò solo alla
preghiera e alla lettura, e a settantadue
anni, dopo che una pestilenza aveva portato
via molti dei suoi monaci, si ammalò
e passò santamente al cielo, circa
il 580.
-
Innocenzo, di cui è
memoria il 28 luglio, originario di Albano,
fu papa dal 22/12/401 al 12/03/417. Mirò
a rafforzare il primato pontificio e le sue
lettere hanno una grande importanza storica
e dottrinale perché costituiscono il
primo nucleo delle collezioni canoniche che
verranno elaborate in futuro. Condannò
formalmente nel concilio di Milevi, in Numidia,
del 416 Pelagio e il suo discepolo Celestio.
Estese la sua attività pastorale anche
in Oriente, esortando la popolazione di Costantinopoli
a seguire san Giovanni Crisostomo e a vivere
in pace.
-
Gregorio (Roma 540 - 12 marzo
604), ricordato il 3 settembre, già
prefetto di Roma, divenne monaco e abate del
monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto
papa, ricevette l'ordinazione episcopale il
3 settembre 590. Nonostante la malferma salute,
esplicò una multiforme e intensa attività
nel governo della chiesa, nella sollecitudine
caritativa, nell'azione missionaria. Autore
e legislatore nel campo della liturgia e del
canto sacro, elaborò un Sacramentario
che porta il suo nome e costituisce il nucleo
fondamentale del Messale Romano. Lasciò
scritti di carattere pastorale, morale, omiletico
e spirituale, che formarono intere generazioni
cristiane specialmente nel Medio Evo.
-
Silvestro, ricordato il 31
dicembre, fu per vent'anni vescovo di Roma
(314-335) e dovette affrontare le ingerenze
imperiali in materia religiosa ed ecclesiastica.
Ebbe un ruolo importante nella trasformazione
di Roma in dizione cristiana. Organizzatore
della vita ecclesiastica romana, papa Silvestro
I promosse la costruzione delle prime grandi
basiliche. Secondo il Liber Pontificalis,
dietro preghiera del vescovo Silvestro, Costantino
avrebbe fondato la basilica di San Pietro
sul colle Vaticano sopra un preesistente tempio
di Apollo, tumulando il corpo dell'Apostolo
in un sarcofago di bronzo ciprio. Fu ancora
la collaborazione tra papa Silvestro e Costantino
a consentire la costruzione delle altre due
importanti basiliche romane, quella in onore
di San Paolo sulla via Ostiense e soprattutto
quella in onore di San Giovanni. Morì
nel 335.
-
San Sebastiano è ricordato
il 20 gennaio. - Durante la persecuzione di
Diocleziano, avendo il comando della prima
coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto
legare ad un palo in mezzo all'accampamento
e saettare dai soldati, e finalmente percuotere
con bastoni, finché non morì.
-
Sant'Acendino martire, ricordato
il 3 novembre, fu martirizzato durante la
persecuzione anticristiana di Sapore II in
Persia a metà del IV secolo.
10. Sant'Apollonia (foto)
Ricordata il 9 febbraio fu martirizzata durante
l'impero di Filippo in Alessandria. All'anziana
vergine Apollonia vennero rotti tutti i denti.
Acceso un gran fuoco, fu minacciata d'essere arsa
viva, se non avesse bestemmiato Gesù. Apollonia
finse di acconsentire, per poi gettarsi volontariamente
tra le fiamme. Era l'anno 249. Per il particolare
supplizio subito, è stata scelta quale
patrona dei dentisti e dei loro pazienti.
11. San Protasio - San Gervasio
- San Cosimo - San Damiano (foto)
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Le notizie piú antiche
sui santi Gervasio e Protasio risalgono al
386, anno della invenzione dei loro corpi
a Milano ad opera di sant'Ambrogio. La sera
del 18 giugno le sacre spoglie furono trasportate
nella vicina basilica Fausta per una veglia
notturna di preghiere: il giorno seguente,
venerdí 19 giugno, esse furono solennemente
traslate nella basilica detta attualmente
di Sant'Ambrogio, che si era appena finito
di costruire, per consacrarla con questa deposizione
di reliquie.
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Cosma e Damiano, ricordati
il 26 settembre, medici anàrgiri (gratuiti),
secondo un'antica tradizione subirono il martirio
a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso
in tutta la chiesa fin dal sec. IV. Il 26
settembre è la probabile data della
dedicazione della basilica di Roma che porta
il loro nome, edificata da Felice IV (525-530).
12 - 13 - 14 - 15. Reliquiari
non attualmente riferibili a Santi identificabili
(foto)
Foto di Umberto de Vitti per
Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici
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delle immagini e dei testi
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