MADONNA DELLA NEVE
La
Madonna della Neve, statua in pietra locale policromata:
rosso con racemi d'oro per la tunica; blu, con
decorazioni anch'esse dorate, per il manto listato
da una fascia di gallone con decoro a rilievo,
rappresenta la Vergine in piedi con il Bambino
sulla sinistra. Aveva collocazione sul secentesco,
e ora non più esistente, altar maggiore
di San Benedetto fra le altre due statue, a mezzo
busto, con teca-reliquiario nel petto, rappresentanti
Santa Maria Egiziaca e Santa Maria Maddalena.
La statua non era comunque stata realizzata per
avere quella collocazione provenendo dalla vicina
chiesa di Santa Maria della Neve; qui si svolgevano
riti propiziatori da parte delle donne che temevano
la perdita del latte cui, peraltro, si tendeva
a legare l'insorgere dell'itterizia nei neonati.
Ciò ben si accorda, come rilevò
Clara Gelao, al riconoscimento nella statua di
una Madonna allattante. Secondo la studiosa, essa
fu realizzata da artista operante nel secondo
quarto del sedicesimo secolo, orbitante nell'area
di Stefano da Putignano.
La
Vergine è raffigurata in piedi, nell'atto
di sorreggere con entrambe le braccia il Bimbo,
fasciato intorno al corpo, con la destra alla
borchia che chiude il manto sopra la veste, alla
ricerca del seno. La sinistra è alla labbra
con l'indice che succhia avidamente, quasi sostitutivo
del seno. L'umanità del Cristo è
resa con atteggiamento che libera il Bambino da
pesanti vesti, rigida compostezza e precoce anzianità.
La Vergine ha sul petto, visibile, un segno da
riconoscere come un capezzolo; si tratta di una
Madonna allattante rappresentata nel momento in
cui il Bimbo affamato si appresta a suggere il
latte dal seno.
Il busto della Vergine sembra
ripreso da una statua antica; dai piedi alle spalle
è raffrontabile con l'acefala statua di
Clodia Antianilla, scoperta nel 1909, conservata
nel museo provinciale di Brindisi.
Diversità rispetto a stilemi classici sono
nelle braccia, le mani e la testa della Madonna
oltre che nel Bambino; il suo insieme risulta
dall'accostamento di una parte copiata da un modello
antico e altra da modello di poco precedente o
coevo all'autore.
Foto Ufficio Beni Culturali
Ecclesiastici
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