Se sino a qualche anno fa l'aria natalizia
si avvertiva solo a partire dagli inizi di dicembre, oggi, invece,
subito dopo la festa dei defunti cominciano a fare le prime apparizioni
panettoni, abeti e addobbi. Il Natale è e rimane tuttavia
una festa religiosa che esalta valori importanti come la carità,
la fratellanza e l’unione familiare restando in qualche
modo intatta la sua magia fatta di luci, odori, sapori e musica.Facciamo
un passo indietro. Nella nostra regione ai primi di dicembre si
riaprivano casse e cassetti per tirare fuori gli addobbi natalizi
il cui allestimento era scandito dalle ricorrenze di santa Barbara,
san Nicola, l’Immacolata e santa Lucia, quasi propedeutiche
alla grande festa del 25 dicembre.
A ognuna di queste ricorrenze si legano credenze popolari legate
alla preparazione di “oroscopi” atmosferici per l’anno
successivo facendo cardine sulle feste di santa Lucia e, sotto
altri aspetti, di santa Bibiana. La novena di Natale, con inizio
il 16 e termine il 24 sera, scandiva il tempo dell’attesa
che culmina nella notte della vigilia, forse il momento più
sentito. A questo giorno è legato un rito antichissimo
legato all’elaborazione di formule per le guarigioni: da
quelle relative ai morsi di serpente alle altre concernenti slogature.
Le nonne le insegnavano alle nipoti solo allora perché
era in quella notte che tali formule avrebbero avuto la massima
efficacia.
I riti religiosi custodiscono il vero autentico significato spirituale
del Natale. La simbologia, comune alle feste religiose, contiene
significati profondi che spesso l’uomo travisa o trascura
del tutto. Tralasciando i simboli più comuni rappresentati
dall’abete natalizio, dal presepe, dal panettone, dai regali,
dai festosi addobbi e dai pochi zampognari rimasti in giro, resistono
ancora alcuni valori legati all’evento.
Oltre ad essere la tradizione più importante e rappresentativa
del Natale, quella del presepe è anche la più antica:
il primo presepe fu realizzato da san Francesco e dai suoi frati
nella notte fra il 24 e il 25 dicembre 1223 tra le montagne di
Greccio, presso Rieti. Il primo presepe è in realtà
una messa celebrata eccezionalmente in una grotta anziché
in una chiesa.
Babbo Natale, la Befana, lo scambio dei doni, gli auguri reciproci,
i baci sotto il vischio, l’uso di decorazioni, il gioco
della tombola sono alcune delle tradizioni del Natale. Ma il Natale
è principalmente il momento in cui le famiglie, gli amici
si riuniscono, in particolare a tavola. Ogni regione ha le proprie
caratteristiche culinarie, ma l’unica caratteristica comune
a tutte le ricette regionali è la presenza del pesce: la
sera della vigilia il capitone è presente su molte tavole
italiane. “Il rito del focolare domestico” si perpetua
davanti alla tavola imbandita di tutto punto in cui il buon vino,
ovviamente, non deve mancare.
PROGRAMMA
Indirizzi di saluto
Ing. Riccardo Rossi - Sindaco di Brindisi
Interventi
Antonio Mario Caputo - Società di Storia Patria per la
Puglia
Coordina e introduce i lavori
Giacomo Carito - Società di Storia Patria per la Puglia
Nel corso dell’incontro Giancarlo Cafiero darà lettura
di testi in vernacolo riferiti al Natale
Organizzazione
Brigata Amatori Storia e Arte. Sezione di Brindisi della Società
di Storia Patria per la Puglia
Patrocinio
Comune di Brindisi