Scrive Fernand Braudel che il Mediterraneo non
è un unità ma un incontro; tale era Brindisi ove,
per la medievale via dei pellegrini verso Terra Santa affluivano
da tutta Europa quanti erano in cerca di un imbarco per San Giovanni
d'Acri inseguendo il sogno di Gerusalemme. La medievale via del
Sud portava da Roma fino a Brindisi e da qui alla Terra Santa
passando per Montecassino, Benevento, Troia, Barletta e Bari.
La venuta di Urbano II a Brindisi nel 1089 per consacrare le basi
della nuova cattedrale era stato avvenimento assai importante
perché aveva segnato la ricostruzione della città,
distrutta dai Longobardi il 674, restituendole il ruolo che le
era stato proprio in età romana. L'ultimo sovrano normanno,
il vecchio Tancredi, fece celebrare le nozze, in Brindisi, del
figlio Ruggero con Irene, figlia di Isacco l'Angelo imperatore
di Costantinopoli. Fra XI e XIII secolo il porto acquisisce nuova
rilevanza per i traffici diretti verso levante e da qui muovono
molte spedizioni di crocesignati.
Affluiscono dall'oriente, in gran misura, reliquie che vanno ad
arricchire il tesoro della cattedrale: il braccio di san Giorgio,
le reliquie di san Teodoro d'Amasea e l'idria delle nozze di Cana
rendono alla sede metropolitica brindisina prestigio ed alla città
flusso ininterrotto di pellegrini.
Il legame fra Brindisi e San Giovanni d'Acri non è tuttavia
solo legato al transito di pellegrini e guerrieri; come rileva
il 1325 il cronista catalano Ramon Muntaner riferendosi al secolo
precedente "le navi che lì (in Brindisi) passano l'inverno
iniziano a caricare in primavera per raggiungere Acri, portando
pellegrini, olio, vino, assieme ad ogni sorta di granaglie e di
frumento. Sicuramente Brindisi è il posto meglio attrezzato
per il passaggio al di là del mare fra quelli in possesso
dei cristiani, situato in una terra fertile che produce in abbondanza,
oltre ad essere prossimo a Roma: possiede il porto migliore del
mondo, tanto che le case giungono sino al mare". Templari,
Teutonici, Lazzariti e Ospitalieri avevano grandi aziende agrarie
in Brindisi e in Puglia; le loro navi trasportavano a San Giovanni
d'Acri sia proprie derrate che altre acquistate in loco.
Nell'architettura e nella religiosità medievale di Brindisi
sono evidenti i rapporti con la Terra Santa mediati, con ogni
verosimiglianza, dagli ordini monastico-cavallereschi che avevano
case, ospedali e interessi commerciali sia in Brindisi che in
San Giovanni d'Acri. La presenza, in Santa Maria del Casale, nel
registro inferiore del Giudizio Universale, dei patriarchi Abramo,
Isacco, Giacobbe e di san Lazzaro, deve considerarsi un dato di
provenienza gerosolimitana trasferito in occidente dagli ordini
monastico - cavallereschi, tutti presenti con propri punti di
riferimento in Brindisi. Dal punto di vista architettonico è
noto come San Giovanni al Sepolcro richiami la rotonda costantiniana
di Gerusalemme; influssi orientali sono ben evidenti nell'architrave
di San Benedetto.
Oggi in un Mediterraneo quasi remoto e periferico per l'Unione
Europea, negli antichi punti d'incontro e nei loro segni è
forse l'unica possibilità di recupero di centralità.
Un forte contributo può essere offerto da Brindisi nel
contesto di tale sua specificità che ben riassume, si direbbe,
la missione stessa della Puglia collocata nel cuore del Mediterraneo.
Ha essa caratteri peculiari che possono polarizzarsi sul segno
e sul significato della frontiera. Il termine ha qui duplice senso,
proponendosi l'area culturale brindisina quale cerniera tra la
Puglia latina e il Salento grecanico e snodo tra il levante Mediterraneo
e l'occidente europeo. Il senso è quello dello scorrere,
del fluire ininterrotto e secolare di culture che, ciascuna lasciando
relitti della sua presenza, definiscono un insieme di presenze
variamente sovrapponentesi. Urbanistica, letteratura., testimonianze
storico-artistiche paiono così al visitatore denotate da
materiali eterogenei, frammenti di città invisibili, lacerti
di memorie prive di continuum spazio-temporale. La chiave interpretativa
di tale apparente discontinuità è nel legame che
attraversa i referenti ideali delle comunità che hanno
convissuto nell'area di Brindisi e, più complessivamente,
al segno della tolleranza che, facendo premio sulla differenza,
ha consentito la definizione di una cultura della reciproca comprensione.
L'esperienza di Brindisi, propria di un'area di transizione e
sovrapposizione fra esperienze e culture diverse, inserendosi
in tale contesto regionale, si propone allora, in certo senso,
quale laboratorio utile per trovare nuovi segni e significati
utili per ridefinire il senso di Puglia o Puglie.
PROGRAMMA
INDIRIZZI DI SALUTO
ROSY BARRETTA Presidente dell'associazione Brindisi e le antiche
strade
INTERVENTI
MINA PIAZZO Brindisi e le Antiche Strade
L'Ospitale di San Martino (XII sec.): le scoperte emerse dal recupero
e restauro dell'edificio
GIUSEPPE MARELLA Società di Storia
Patria per la Puglia
Tra Brindisi e la Terrasanta: note sugli edifici degli ordini
gerosolimitani
GIUSEPPE MADDALENA CAPIFERRO Società
di Storia Patria per la Puglia
L'Ospedale di San Martino e la presenza dei teutonici in
Brindisi
COORDINA E INTRODUCE I LAVORI
ANTONIO MARIO CAPUTO Società di Storia Patria per la
Puglia
ORGANIZZAZIONE
Comune di Brindisi
Associazione Brindisi e le Antiche Strade
Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Brindisi
History Digital Library, Brindisi
ADESIONI
In_Chiostri, Brindisi
Adriatic Music Culture, Brindisi
-> Video
degli interventi (1)
-> Video
degli interventi (2)
Fotogallery (clicca per ingrandire)
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