LUnesco promuove il World Radio Day sin dal 2011, istituendo
la giornata mondiale della radio, in ricordo della prima trasmissione
radio indetta dallONU il 13 febbraio 1946, appena finita
la seconda guerra mondiale. Nel 2024, oltre al tema del rapporto
tra radio e pace, appare fondamentale quello dei primi cento anni
della radio. Riprendendo le varie ere radiofoniche
del Novecento si riascolta e si rilegge la storia dellItalia
e dellumanità in genere, nel corso del secolo
breve ed oltre.
Rileva Mimmo Tardio: C'è stato un tempo votato necessariamente
all'autarchia. Si era, anche nella nostra terra brindisina, dopo
il 1945, nel secondo dopoguerra, nel periodo compreso tra gli
orgogliosi e laboriosi anni della ricostruzione e le prime sirene
del boom economico. Anni nei quali non c'erano il tempo pieno
a scuola, i corsi pomeridiani e quant'altro. La scuola era solo
quella del mattino, alle 13 chiudeva i suoi battenti e poi tutti
a casa. Il più delle volte, sopratutto quando c'era bel
tempo, i ragazzini sciamavano per le strade, si inseguivano, giocavano
a sartaceciciri oppure con la micidiale trozzula.
Era una tavola in legno, con sotto quattro cilindri, sulla quale
i ragazzini si caracollavano per le strade, anche a folle velocità,
persino in discese ripide. Però poteva succedere che talvolta
i ragazzini, poniamo tra gli anni cinquanta ed i sessanta del
secolo scorso, quando non tramavano con i loro coetanei qualche
trastola per le strade, se ne rimanessero sin troppo in casa e
finissero per sfastidiare le loro mamme. E allora accadeva in
quei frangenti intollerabili per le loro mamme, o anche alla fine
della scuola, magari in un mattino di prima estate, nel quale
una generale inconcludenza sembrava pervadere le vite di troppi
irrequieti marmocchi che il genio delle mamme di una volta ricorresse
perentorio ad un consolidato antidodo. Si sa il bisogno aguzza
la creatività e le donne hanno sempre inventato
le necessarie medicine per certe occasioni...
Succedeva in tutti i paesi dell'alto Salento, ma anche in tutta
la Puglia e nel resto il sud d'Italia certamente, con altre denominazioni.
Accadeva sopratutto quando laria in casa si faceva molle,
come pervasa da una madida stagnazione dello spirito dei suoi
abitanti, tanto da spingere talora le piccole pesti a voler rimanere
inspiegabilmente in casa. Era un tempo sospeso, magari quello
della controra pomeridiana, tempo di sconclusionata autarchia,
se pur le persuasive tentazioni dei compagni di giochi li trovavano
talvolta e inspiegabilmente, per le loro mamme, di fatto impermeabili
ai soliti e suadenti richiami della strada. Potevano, perché
no, ancora scambiarsi i giornaletti o giocare a ppà
con le figurine Panini dei giocatori delle squadre di calcio;
magari leggersi le strisce di Blek Macigno o Capitan Mikii o ancora
ascoltare incantati qualche matto di paese che snocciolava bestemmie
indicibili o sfottere il vecchietto che con l'uccellino sulle
spalle, traeva dalla sua gargiola i numeri da giocare
a lotte e vincere. Potevano, ma non sempre andava bene per loro,
per cui come le classiche api intorno allalveare, finivano
talora per piazzarsi per troppo tempo a ridosso delle loro mamme.
La strada era una pratica talmente abituale per loro che doveva
apparire loro necessario talvolta darsi una requie in casa. Già,
magari proprio quando le loro mamme erano in preda ai lavori più
intensi e male tolleravano le loro intrusioni. Insomma era il
tempo nel quale la strada e i vichi potevano ben aspettare quei
ragazzini. Accadeva così che, rintanati in casa, le loro
petulanti domande sul come ed i perché della vita scatenassero
inevitabilmente nella povera genitrice la più indicibile
delle sofferenze. Era allora che questa geniale trovata
ti lu 'ntartienu si palesava, quando era davvero sin
troppo il fastidio che quei ragazzi di allora infliggevano alle
loro spazientite mamme e così compariva per quest'ultime
la parola magica che tutto risolveva : Lu 'ntartienu
appunto. Era come una allocuzione perentoria e magica che concludeva
probabilmente il filo del ragionamento che ogni mamma avrà
dovuto pur seguire prima d'arrivare a quella pensata; era il suggello
definitivo che in quella parola fosse incorporato il nascosto
talismano che avrebbe dischiuso, almeno per loro e finalmente,
la necessaria, minima pace richiesta per i loro traffici in cucina.
Avevano le mamme e le svariate zie, amiche e comari del vicinato,
già contratto quella mutuo soccorso, chiamato appunto ntartienu
e di questo si trattava alfine, magari in conciliaboli tra di
loro fitti fitti. Erano le occasioni nelle quali si scambiavano
le più idonee strategie per affrontare la guerra
dei ragazzini terribili tra i piedi in casa. Eallora si udiva
: Vai da Flora e chiedile da parte mia di darti lu ntartienu
!, così sbottava con piglio severo e senza ammettere
alcuna replica la loro mamma. E toccava allora andare da una vicina,
comare o parente, magari si chiamava davvero Flora Calò,
che non a caso, dato il suo nome, poteva fare proprio la fioraia,
magari a pochi metri dalla casa di quei ragazzacci. Per inciso,
costei e tutte le signore che nel tempo avrebbero offerto lu
ntartienu a quei ragazzi, quando si comunicava loro
questa richiesta accusavano nel viso come una sottile ironia,
che a rileggerla ora probabilmente nascondeva anche un po
di perfidia. Comunque la risposta di Flora era sempre la stessa:
Siediti ed aspetta che ti cerco lu ntartienu....
Già, ma cosa di fatto dovevano aspettare, quei ragazzini
? Forse, dovevano solo sbollentare i loro spiriti, tenere a freno
l'ingorgo ormonale che li portava al casinismo più
sfrenato. Essenzialmente, lo avrebbero capito in seguito, dovevano
quieti quieti aspettare che il tempo passasse e così starsene
mogi ed azzittiti in luoghi non famigliari, che obbligatoriamente
incuteva loro l'obbligo della buona educazione. Poi aspettavano
che Flora scegliesse di affidare loro le sue più disparate
e strampalate consegne, pur di tenerli tranquilli. Contate
i garofani e poi le rose e controllate quante sono...Poi ditemi
il numero delle corone di fiori all'entrata, intimava Flora
ai piccoli lestofanti, costretti ad avere un atteggiamento irreprensibile.
Già magari erano proprio quelle stesse corone
dei morti che poi avrebbero visto nel silenzio tombale, di un
atrio vicino alle loro case, in attesa d'un funerale. Allegria!
Già, pure contare le corone dei morti doveva far parte
del famoso 'ntartienu, pensavano avviliti i ragazzini
Talora costoro potevano anche sorbirsi sermoncini e morali su
come comportarsi nella vita e talvolta ci scappava qualche insulsa
barzelletta o anche pettegolezzi sul vicinato o domande morbosette
su qualcuno della loro famiglia. Dopo l'ora abbondante passata
da Flora era sempre una inspiegabile frase conclusiva a dar loro
l'incredibile commiato : Dite a mamma che ho finito lu
'ntartienu.... Roba da matti, pensavano, furenti ed addolorati
nella loro trattenuta rabbia, i ragazzini : ma non poteva dircelo
subito ! Valli a capire i grandi...L'incredulità nei loro
occhi, doveva contar ben poco per Flora, se poi li accompagnava
comunque con malcelata rudezza verso la porta. Crescendo e dopo,
molto dopo, quei bambini che furono poi capirono tutto...Quel
reciproco e straordinario modo di parenti, comari ed amiche di
ricorrere a quell'estemporaneo e gratuito babysitteraggio,
come diremmo oggi, è poi scomparso negli anni. A poco a
poco alla petulanza dei bambini si è opposto, per la requie
famigliare, il baby sitter più seducente e pervasivo. Infatti
è toccata alla tv prenderne prima il posto e poi alle altre
diavolerie elettroniche. Insomma è sopraggiunta trionfante
la cosiddetta modernità nelle case, anche dei
salentini. Però piace pensare che in quel mutuo soccorrersi
di parenti e comari ci fosse ancora l'antica sapienza educativa
di tante comunità d'un tempo. Per le quali scambiarsi a
turno quell'aiuto implicava rapporti umani, narrazioni e relazioni
più vere. Ecco perché Flora e le tante altre scombiccherate
zie, comari e matrone varie di mezzo secolo fa, appaiono ancora
prototipi inarrivabili d'una bella e sapiente pedagogia al femminile,
che colpevolmente abbiamo dimenticato e disperso nel tempo. Altra
storia, care Fiora, zie Lina, Italia, Ziella e Rina o comare Anna
e 'Ntanodda Luparelli o ancora Pinuccia e Sarina Salinaro e tante,
tante altre ancora. Struggenti cammei nella nostra memoria. Altro
'ntartienu il vostro. Insuperabile. Storie della nostra storia.
Programma
11.30. Festa della Radio dai microfoni di Ciccio Riccio
17.00. Mediaporto. Presentazione del libro Radio Brindisi on
air. Da Mamma Rai alle radio libere
Dialoga con gli autori Marco Greco e Domenico Saponaro Mimmo Tardio
18.15. Mediaporto Tavola rotonda. Il valore della radio oggi.
Giacomo Carito Società di Storia Patria per la Puglia
Mario Criscuolo Club per lUnesco, Brindisi
Teresa Nacci Società Dante Alighieri, Brindisi
Modera Mimmo Tardio
Organizzazione
Mediaporto Brindisi
Polo Bibliomuseale di Brindisi
Club per lUnesco, Brindisi
Società Dante Alighieri di Brindisi
Società di Storia Patria di Puglia, Brindisi
History Digital Library
Casa della Memoria
Ciccioriccio
Auser provincia di Brindisi