Società di Storia Patria
per la Puglia
Sezione di Brindisi
Brigata Amatori Storia e Arte
Open Conference
Tecnologie digitali e nuovi metodi di narrazione storica
Brindisi, 25 giugno. Casa del
Turista. Ore 10.00
Quanto più, col passare
del tempo, talune esigenze di divertimento e
di istruzione di massa potranno essere soddisfatte mediante altre
invenzioni,
tanto più il libro riacquisterà dignità e
autorità
Hermann Hesse
Nel corso del tempo, modi etempi dellacomunicazione
si sono trasformati, seguendo lo sviluppo della tecnologiain un
percorso che muovendo dalla narrazione orale giunge oggi a giornali,televisioneesocial
network. La velocità di cambiamento ha raggiunto picchi
incredibilmente elevati e fino a oggi sconosciuti. Un’affermazione
di Manuel Castells, divenuta ormai celebre, mette a confronto
la velocità odierna con il ritmo di cambiamento precedente:
«negli Stati Uniti la radio ha impiegato trent’anni
per raggiungere sessanta milioni di persone, la televisione ha
raggiunto questo livello di diffusione in quindici anni; internet
lo ha fatto in soli tre anni dalla nascita del world wide web».
Per quanto Castells si riferisca specificatamente a internet,
questa osservazione può essere estesa a tutte quelle innovazioni
tecnologiche che vanno in genere sotto il nome di ICT (Information
and Communication Technology) e definiscono il campo dei ‘new
media’, che si sono succeduti in un periodo di tempo molto
breve, rivoluzionando l’intero ambito dei mezzi della comunicazione
di massa, inclusi i più vecchi e consolidati.
Le nuove tecnologie hanno modificato il modo in cui comunichiamo
e, in parallelo, anche i contenuti che scegliamo di condividere
grazie al processo di innovazione che ha inizio con la digitalizzazione.
Nel 1995 Nicholas Negroponte scrive Being Digital, che per quegli
anni rappresenta la bibbia per tutti coloro che si occupano della
trasformazione da trasmissione analogica a trasmissione digitale.
Senza alcuna pretesa di esaustività e correttezza scientifica
si può dire che con la digitalizzazione in uno spazio molto
piccolo si può trasmettere un numero infinitamente maggiore
di informazioni rispetto a quanto si poteva fare nell’era
della trasmissione analogica. I post su Facebook, le foto caricate
su Flikr, i video di Youtube, raccontano con diversi metodi la
nostra vita e la nostra realtà senza tuttavia unfiltro
nella creazione e nella ricerca di contenuti. Mark Curtis, autore
diDistraction – Being Human in the Digital Age, si occupa
degli effetti sociali delle nuove tecnologie rilevando: Non c’è
alcuna tecnologia neutrale, perché le diamo forma a seconda
delle nostre esigenze, come diceva Marshall McLuhan. Giusto o
sbagliato che sia. La decisione di usare un’app oppure un
altro strumento dipende da molti fattori: l’urgenza, penso
alla velocità che continua a contraddistinguere la telefonata,
la convenienza, ad esempio per condividere un’idea complessa
le chat rimangono strumenti poco adatti, il tipo di risposta desiderata,
ossia se voglio o meno instaurare una comunicazione con una o
più persone piuttosto che veicolare semplicemente un messaggio”.
La Brigata si è posta conseguentemente il problema relativo
alla ricerca di nuove forme di narrazione storica; il valore del
sapere è fuori discussione. A dover essere continuamente
ripensate sono le modalità di comunicazione di un patrimonio
di conoscenze che appare in costante ampliamento.
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