10
aprile 2014
XXXI Colloquio di Ricerca Storica
L’età normanna in Puglia. Il Salento fra Bisanzio
e Palermo
Brindisi. Palazzo Granafei-Nervegna
Interventi:
Pasquale Cordasco
Direttore Centro Studi Normanno Sevi dell’Università
di Bari
Introduzione ai lavori
Giacomo Carito
Società di Storia Patria per la Puglia
Il Bellum Brundusinum. Note sul contesto diplomatico
Isabella Bernardini d’Arnesano
Direttrice Centro per la Diffusione della lingua e cultura greca
“Dimitris Glaros”
Il Bellum Brundusinum. Le fonti bizantine
Cristian Guzzo
Società di Storia Patria per la Puglia
Il Bellum Brundusimum. Le operazioni militari di bizantini
e normanni nell’area di
Brindisi.
Conclusioni
Dario Stomati
Rotary International Club Brindisi Appia Antica
Coordina i lavori
Giuseppe Maddalena Capiferro
Società di Storia Patria per la Puglia
Con l’adesione e l’apporto
del Consolato onorario di Grecia, del Centro per la diffusione
della lingua e cultura greca “Dimitris Glaros” e della
Comunità Ellenica di Brindisi, Lecce e Taranto“
Col patrocinio della
Civica Amministrazione di Brindisi
in collaborazione
con Rotary International Club - Brindisi Appia Antica
Tema dell’incontro di studio sono i fatti
del 1155/56, chiusi dalla grande battaglia di Brindisi che segnarono
il definito inserimento della Puglia nell’Occidente europeo.
Nel 1155 Guglielmo I di Sicilia cadde in una prolungata malattia,
durante la quale si diffuse la falsa notizia della sua morte.
Le città pugliesi, alleatesi con Bisanzio, cercarono allora
di riconquisatre le loro perdute autonomie. L'esercito bizantino,
comandato da Michele Paleologo e da Giovanni Doukas, aveva iniziato
l’invasione del Regno partendo da nord. Parecchi conti,
capeggiati da Roberto III di Loritello, imparentato con la casa
regnante, aderirono alla ribellione. Nel 1156 l'esercito bizantino,
passato il Fortore, dilagò in Puglia; fu allora che il
Re allertò tutte le forze di popolo disponibili bandendo
la leva nomine proelii: la leva generale di tutti gli uomini liberi,
chiamati alla difesa del Regno. I coscritti furono posti agli
ordini del connestabile Ruggero di Fleming che, sulle prime, tentò
senza successo di opporsi all’avanzata nel Salento dell'esercito
greco comandato, dopo la morte di Michele Paleologo, dal solo
Giovanni Doukas. Il 14 aprile i greci erano alle porte di Brindisi,
pronti a conquistarla: le mura della città, rafforzate
all'inizio dell'XI secolo, si dimostrarano solidissime; i condottieri,
in luogo di utilizzare le tradizionali macchine da guerra, preferirono
porre l’assedio, facendo la città segno di un fittissimo
lancio di pietre. I tempi lunghi richiesti dall’operazione
consentirono a Guglielmo di raggiungere personalmente la città
a capo del suo grande esercito e di prendere alle spalle gli assalitori.
La battaglia, per mare e per terra, si protrasse diversi giorni,
con enormi perdite umane da ambo le parti. La vittoria di Brindisi
segnò la definitiva acquisizione all’Occidente dell’area
pugliese; nel 1157 Guglielmo, forte del successo ottenuto a Brindisi,
inviò nel mare Egeo il viceammiraglio Stefano – fratello
di Maione di Bari suo primo ministro – al comando di una
flotta di 140 navi che affrontò quella bizantina sconfiggendola.
Con questo gesto, il re normanno intendeva compiere l’estrema
vendetta nei confronti del Basileus, che nel 1158 sottoscrisse
una pace trentennale riconoscendo i diritti degli Altavilla sui
territori italiani una volta appartenuti ai Bizantini.