Maggio, 2, Lunedì. Inizio
ore 17.30. Accoglienza ore 17.15.
XLV Colloquio di studi e ricerca storica Ruolo e funzione di forte a mare
e del
castello alfonsino nel porto di Brindisi Presentazione del volume Le fortezze dell’isola
di Sant’Andrea nel porto di Brindisi, a cura di Giuseppe
Marella e Giacomo Carito, Brindisi: Pubblidea Edizioni, 2014
Brindisi. Palazzo Granafei-Nervegna
“Non vi è un
fanciullo, non un uomo forse, che non abbia in fondo sognato di
essere
un Robinson, e, se non di vivere solitario in un'isola deserta,
almeno di rifare lui stesso,
ripartendo dalla fonte, i propri alimenti e i propri abiti”.
Maxence Van der Meersch, Perché non sanno quello che
fanno, 1933
Un’isola proteggeva i
due imbocchi, l’uno delle Pedagne, l’altro di Bocche
di Puglia, per i quali si accedeva alla grande rada portuale di
Brindisi; interessata secondo le fonti latine da un precoce popolamento,
nella prima età normanna avrebbe ospitato un monastero
maschile benedettino sotto il titolo di Sant’Andrea. Nel
tardo XV secolo, concretizzatasi la minaccia turca con la presa
di Otranto, si volle la costruzione di un castello che poi sarebbe
stato denominato rosso o alfonsino. Nel XVI secolo al castello
si aggiunse il forte; fu opera costosissima e ideata per ottenere
effetto dissuasivo su chiunque avesse pensato di forza l’ingresso
nel porto adriatico. Di fatto solo i veneziani tentarono, inutilmente,
tale impresa; vi rinunciò invece la flotta ottomana che
pure poteva far riferimento alla munita base di Valona. Quando
ci si riferisce a un "castello", in genere si evoca
un universo popolato di dame e cavalieri, assedi e duelli, antiche
guerre e amori appassionati. Nelle pietre dei castelli sono incisi
secoli di storia e in questo le fortezze di Sant’Andrea
certamente non differiscono; immerse nella quiete di un’isola
da tempo abbandonata, offrono ai loro visitatori l’immagine
di avamposti su un mare allora vissuto come fossato tra due mondi.
Mantennero la loro funzione durante le due guerre mondiali nel
corso delle quali fu ampliato il sistema difensivo con la costruzione
di due grandi batterie costiere: la Pisacane e la Sant’Andrea.
Oggi tutto pare riposare nella quiete dell’abbandono e le
antiche stanze sono dimora solo di spettri del passato.
Organizzazione
Società di Storia Patria per la Puglia –Sezione di
Brindisi
The International Propeller Club Port of Brindisi
Patrocinio
Comune di Brindisi
Interventi
Damiano Mevoli
Università del Salento
Conclusioni
Giacomo Carito
Vicepresidente della Società di Storia Patria per la Puglia
Coordina e introduce i lavori
Donato Caiulo
Presidente del The International Propeller Club Port of Brindisi