La sezione di Brindisi della
Società di Storia Patria per la Puglia, in uno con Rotary
Club Brindisi e Società Storica di Terra d’Otranto,
con l’adesione e la collaborazione di Assoarma Brindisi,
ha organizzato un ciclo d’incontri sul tema: "Brindisi
e la Grande Guerra ". L’itinerario di studi è
suddiviso in tre panels: politico, militare e di relazioni internazionali.
Dopo l’incontro introduttivo dello scorso 15 ottobre 2014
è seguito l’altro del 13 maggio 2015 in cui si è
proposto di ripensare, in maniera critica, il periodo della neutralità
italiana, ricollocandolo a pieno titolo nella storia della Prima
guerra mondiale e esaminando i vari aspetti che caratterizzarono
l'Italia dalla dichiarazione di neutralità all'intervento
in guerra. Il 22 settembre dello scorso anno sono state ricostruite
le cause che portarono all’affondamento, nel porto di Brindisi,
della corazzata “Benedetto Brin” il 27 settembre 1915.
Molteplici i riferimenti: al sistema politico italiano, con particolare
riferimento a vertici istituzionali, forze parlamentari e politiche,
correnti d'opinione, stampa e associazionismo;alla situazione
delle forze armate italiane alla vigilia del conflitto, preparazione
militare, mobilitazione industriale, esercito e opinione pubblica;
alla neutralità italiana e al peso del suo intervento militare
nel sistema delle alleanze e nella considerazione delle principali
potenze belligeranti. Particolarissimo interesse ha, per quel
che concerne Brindisi, la complessiva strategia navale italiana;
il ruolo del porto si configura quale essenziale nel momento in
cui l’Italia, scendendo in guerra a fianco dell’Intesa,
deve affrontare il pericolo costituito dalla flotta austroungarica,
alla fonda nei sicuri porti adriatici della sponda balcanica.
In tale quadro di riferimento va inserito il salvataggio dell’esercito
serbo. Fin dai primi giorni dell'ottobre del 1915, in seguito
alla seconda avanzata austro-ungarica, l'esercito serbo si trovò
in gran difficoltà e il governo italiano decise di rifornire
i serbi di viveri e munizioni attraverso l'Albania. Queste operazioni
di supporto, di cui la Marina si fece carico, imposero la costante
scorta con le siluranti dei convogli per proteggerli da attacchi
di sommergibili nemici. Il naviglio leggero, sottoposto a un elevato
logoramento, potrà poi vantarsi di aver efficacemente protetto,
prima il rifornimento dei serbi, poi l'esodo dell'Esercito, dei
profughi, dei prigionieri in ritirata verso l'Adriatico. Si trattò
di un elevatissimo numero di uomini, circa 200.000, di un gran
numero di cavalli (oltre 10.000) e di un non meno grande numero
di mezzi. Le unità austro ungariche cercarono di ostacolare
in numerose occasioni la complessa operazione, con attività
continua di mezzi aerei, con il minamento delle rotte di accesso
ai porti, con azioni di contrasto di squadriglie di cacciatorpediniere
con l'appoggio di esploratori e incrociatori ed infine con 19
attacchi condotti a termine da sommergibili. Tutti questi tentativi,
resi ancor più pericolosi dal fatto che il teatro delle
operazioni era ristretto e che le rotte verso i porti d'approdo
erano obbligate, furono mandati a vuoto dalle unità di
scorta. Non si registrò che l'affondamento di 3 piccoli
piroscafi, due dei quali per urto contro mine, ed il terzo per
siluramento avvenuto quando le operazioni di scarico erano già
terminate. A Brindisi quest'operazione è ricordata con
una targa commemorativa, quasi silenziosa, come silenziosa e generosa
fu l'opera compiuta in ogni ora e in ogni circostanza dalle unità
navali:
"Dal dicembre 1915 al febbraio 1916 - le navi d'Italia -
con cinquecento ottantaquattro crociere protessero l'esodo dell'Esercito
serbo e, con duecento due viaggi trassero in salvo centoquindicimila
dei centosettantacinque mila profughi che dall'opposta sponda
tendevano la mano"
PROGRAMMA
Indirizzi di saluto
Avv. Paolo Perrone - Presidente Rotary Club Brindisi
S.E. Dr. Annunziato Vardè - Prefetto di Brindisi
Prof. Stefano Vinci - Osservatorio sull’Europa e il
Mediterraneo fra le due Guerre Mondiali – Università
di Bari
Gen. Giuseppe Genghi - Presidente AssoArma
Interventi
Prof. Federico Imperato - Università degli studi “Aldo
Moro” - Bari
La diplomazia italiana e la ritirata dell'esercito serbo sulla
costa adriatica
C. V. Giosuè Allegrini
- Capo Ufficio Storico Marina Militare Italiana - Roma
La Regia Marina e il salvataggio dell’esercito serbo
Prof. Ivan D’Addario -
Università degli studi “Aldo Moro” –
Sede di Taranto
Le truppe italiane nella piazzaforte di Taranto
Prof. Domenico Urgesi -
Presidente della Società Storica di Terra D’Otranto
La base navale di Brindisi e l'esodo dell'esercito serbo.
Conclusioni
Prof. Giacomo Carito - Vicepresidente della Società
di Storia Patria per la Puglia
Coordina e introduce i lavori
Prof. Giuseppe Teodoro Andriani - Società di Storia
Patria per la Puglia
A questa intrapresa culturale
la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha concesso, in data
13.3.2015, l'uso del logo ufficiale del Centenario della Prima
Guerra Mondiale; le manifestazioni sono comprese nel calendario
ufficiale pubblicato in http://eventi.centenario1914-1918.it/it/evento/brindisi-e-la-grande-guerra-dalla-neutralita-allintervento
e rientrano nel calendario concordato con la Prefettura di Brindisi.
Organizzazione: Rotary Club
Brindisi (ospitante);Società di Storia Patria per la Puglia
(Sezione di Brindisi); Società Storica di Terra d'Otranto;
AssoArma Brindisi.
Partner: Prefettura di Brindisi; Marina Militare Italiana (Brigata
Marina San Marco); Archivio di Stato, Brindisi.
Sponsor: Hotel Internazionale, Brindisi
Patrocinio: Ambasciata d’Italia della repubblica d’Albania
Fotogallery
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Annunziato Vardè |
Nicola Prete |
Stefano Vinci |
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Giuseppe Genghi |
Giuseppe T. Andriani |
Federico Imperato |
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Giosuè Allegrini |
Ivan D’Addario |
Domenico Urgesi |