18 settembre
XXXVIII Colloquio di studi e ricerca storica
La chiesa del Santo Sepolcro negli
itinerari medievali di pellegrinaggio
In verità, il viaggio attraverso
i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.
Per questo l’uomo deve poter viaggiare
Andrej Tarkowsky
L'Italia è meta, per essere sede del
romano pontefice, di chi fa della fede una ragione di vita e di
chi vuole conoscere alle radici un mondo che ha saputo creare
arte, architetture e oggetti di inestimabile valore. Le mete più
frequentate, già a partire dal IV secolo, sono la Terrasanta,
cioè i luoghi della vita e della morte di Gesù Cristo
e Roma, sacra per la tomba di san Pietro. Poi, col IX secolo,
acquista sempre più importanza il santuario di San Jacopo
di Compostela, nella Spagna nord-occidentale, città sorta
attorno al sepolcro dell’apostolo Giacomo. In Puglia il
cammino della Via Francigena attraversa per intero il territorio
regionale, dai Monti Dauni nell'Appennino settentrionale per giungere
fino a Brindisi, principale città di imbarco per Gerusalemme,
con un itinerario principale che conduce a Monte Sant'Angelo per
scendere lungo la costa e una dorsale interna. Con deliberazione
della giunta regionale pugliese del I luglio 2013, n. 1174 si
è avuta la formale approvazione del tracciato del percorso
che la Regione Puglia ha inoltrato all'Istituto Europeo degli
Itinerari Culturali per ottenere il riconoscimento dal Consiglio
d'Europa.
Il provvedimento regionale riafferma come nella storia della Puglia
e del suo territorio abbiano assunto un ruolo importantissimo
le Vie di fede, lungo le quali per secoli si sono svolti pellegrinaggi
di natura religiosa, in parte orientati a raggiungere i principali
luoghi di culto del nostro territorio, in parte volti ad attraversarlo
per raggiungere come meta finale Gerusalemme. Possiamo immaginare
sulle banchine del porto di Brindisi i pellegrini rivestiti delle
loro antiche armi simboliche: il bordone e il bastone, la bonaccia
e la bisaccia, il mantello e il cappello, la conchiglia di Saint-Jacques
che richiude sul petto le cappe sante. Peregrini sono “quelli
che vanno oltre il campo” (per agrum), gli oltrepassanti,
i transeunti. E Ultreia!, “più lontano”, è
da sempre il loro motto. Passando attraverso gli ostacoli naturali
e le insidie del lungo viaggio, gli uomini del medioevo si fanno
pellegrini per purificarsi e meritare il cospetto di Dio.
Questi cammini tuttora rappresentano un importantissimo riferimento,
sia per la storia culturale della Puglia e le caratteristiche
del suo paesaggio, sia dal punto di vista turistico, anche in
considerazione del grande rilievo che stanno assumendo la mobilità
lenta e il turismo spirituale.
La Regione Puglia, che ha aderito alla Associazione Europea Vie
Francigene (di seguito AEVF), Rete Portante del Consiglio d’Europa,
e che ne detiene la Vicepresidenza ha ritenuto di dover collaborare
con il Consiglio d’Europa nell’auspicabile obiettivo
di ottenere il riconoscimento del tratto pugliese della Via Francigena
nel Sud. AEVF propone che vi sia una sola Via Francigena europea,
che colleghi Canterbury, ma anche Santiago e Stade, a Montefiascone,
per poi dirigersi a Roma e Gerusalemme, e indica la necessità
di provvedere ad un’ampia rappresentanza delle nuove “aree
strada” coinvolte dall’allargamento dell’Itinerario
Culturale Europeo: a ovest verso Santiago, a nord verso Stade
ed a sud di Roma, verso Gerusalemme. Per il tratto sud, in particolare,
indica la Regione Puglia come “motore di sviluppo”
e come “capofila” dell’istanza di riconoscimento
al Consiglio d’Europa. La Regione ha definito un tracciato
che si snoda attraverso le seguenti località: Celle San
Vito - Troia - Lucera - San Severo - San Marco in Lamis - San
Giovanni Rotondo - Monte Sant’Angelo - Manfredonia - Barletta
- Bisceglie - Molfetta - Giovinazzo - Bari - Mola - Monopoli -
Torre Canne - Torre Sabina - Brindisi.
Terra di pellegrinaggi, la Puglia è disseminata di luoghi
di devozione e di culto; rappresenta essa una meta unica e obbligata
per coloro che vogliono percorrere le strade della fede, quali
la via Francigena. Il tragitto rappresentava in sé un atto
di penitenza, simbolicamente e materialmente consegnava il pellegrino
nelle mani di Dio. Ha scritto Henri Engelmann: "Il pellegrinaggio
è una forma eminente di preghiera e vale a colui che lo
compie grazie eccezionali: nel Giudizio Universale di Autun, i
morti escono nudi dalla tomba ad eccezione di due pellegrini il
cui tascapane è contrassegnato sia dalla Croce di Terra
Santa che dalla conchiglia di San Giacomo. L'idea evidente dello
scultore è che sotto la protezione di simili emblemi si
può tranquillamente affrontare il giudizio di Dio".
Programma
Interventi:
MARCO LEO IMPERIALE
I pellegrinaggi medievali per Gerusalemme: itinerari e manufatti
LUIGI OLIVA
La via Appia: storia, percorsi e architetture
GIUSEPPE MARELLA
San Giovanni al Sepolcro in Brindisi e l'arte dei pellegrinaggi
medievali
I relatori sono componenti del
VIATOR STUDIES CENTRE- Research and Development of Vie Francigene
and Historical Routes- Università del Salento
In collaborazione con Club Unesco Brindisi