La chiesa
di Sant'Anna, la più espressiva e armoniosa chiesa barocca mesagnese,
fu edificata tra il 1683 e il 1699, contestualmente all'antistante
piazza oggi denominata Orsini del Balzo.
L'intero complesso sarebbe stato voluto dalla principessa Vittoria
Capano, vedova di Nicola de Angelis, feudatario di Mesagne, per
sciogliere un voto a sant'Anna cui avrebbe chiesto intercessione per la
guarigione del figlio Carmine, affetto da un grave morbo.
La principessa incaricò il sacerdote architetto Francesco Capodieci
(1605-88) della complessa progettazione, da farsi all'interno del
centro abitato, ancora d'impronta medioevale. Il Capodieci studiò
l'area entro cui collocare il nuovo monumento, misurò l'ampiezza del
sito e stabilì il numero degli immobili da demolire, tra cui un tratto
delle mura, per far posto alla chiesa. Successivamente alla
progettazione della chiesa, disegnò un'ampia piazza, com'è riferito
nell'atto rogato dal notaio Giuseppe Antonio Luparelli il 1684, "per
maggior decoro di detto tempio ad onore di detta Sant'Anna gloriosa".
La costruzione fu eseguita per cura dei maestri Giuseppe Armiento di
Oria e Pietro, Donato e Giovanni Cino di Lecce anche attraverso
subappalti a Tommaso Pagliara e Mauro Capozza; statue e stucchi furono
realizzati da Pietro Elmo e Giuseppe Cino (1635-1722), prestigioso
esponente del barocco salentino.
Nel frattempo la principessa Capano, costretta a trasferirsi a Napoli
ove si sarebbe spenta nel 1696, dovette abbandonare il feudo di Mesagne
e non poté mai vedere l'opera completata. Dopo la sua morte, il figlio
Carmine tornò a Mesagne e seguì i lavori della piazza e della chiesa
fino al loro completamento nel 1699, anche se bisognerà attendere il
1706 perché Sant'Anna sia consacrata e aperta al culto.
A trecento anni dalla sua realizzazione, si ha la consapevolezza di
trovarsi dinanzi ad un'opera architettonica dallo stile personale,
frutto del valore dell'architetto e dello scultore, valida
testimonianza della capacità, della padronanza e della maturazione cui
erano giunti nel '600 gli artisti salentini.
La chiesa è situata nell'angolo sud-ovest della piazza e si pone come
riferimento di tutti i volumi monumentali che la perimetrano. Sant'Anna
offre la più completa trasmissione dell'immagine religiosa barocca; la
facciata, singolarmente alta, avanza sulla piazza potentemente tanto da
far sembrare quasi inesistente tutto il resto ed è ingentilita e
arricchita dalle decorazioni a festone che la ornano lungo tutta la sua
estensione.
Le colonne composite, prominendosi verso la piazza, terminano in cima
con un tripudio di ghirlande e decorazioni poste su di un frontone
curvo con capitelli corinzi; tali colonne, a tutto tondo, libere
dall'impaginato murario, svolgono pienamente il loro compito scultoreo.
La facciata è completata da quattro nicchie, un portone d'ingresso
rettangolare e non arcuato dovendo essere dissimile dalle porte di
città e la finestra della navata con l'arco. Il portale centrale, è
sicuramente il più ricercato ed elaborato fra quelli esistenti in
Mesagne.
L'interno appare semplice ma ben studiato: la pianta si sviluppa su
un'unica navata, con copertura a volta, intervallata da due porte le
cui scale conducevano ai matronei, due nicchie al di sotto degli
stessi, due cappelle con altari e capitelli identici a quelli che sono
all'esterno.
Ai lati dell'altare maggiore si aprono due porte che conducono, a
sinistra e a destra, ai saloni della sagrestia e al palazzo baronale.
L'altare maggiore, che domina con la sua forma concava tutta la scena,
è in muratura e rivestito con stucchi in finto marmo, secondo le
tradizionali forme del barocco leccese.
Secentesche sono le tele a corredo dei tre altari: la Natività,
sull'altare maggiore, in cui un restauro effettuato nel 2000 rivela
oltre alle figure consuete dei pastori, Maria e Giuseppe, la figura di
sant'Anna con san Gioacchino alle sue spalle; la Crocifissione
con San Francesco e Santa Caterina da Siena collocata
sull'altare dedicato al Santissimo Crocifisso; la Deposizione,
copia da Paolo Caliari detto il Veronese eseguita forse da Andrea
Cunavi (1586 - post 1626), collocata sull'altare della cappella di Sant'Oronzo.
Vari manufatti in cartapesta sono collocati nelle varie nicchie
presenti all'interno e rappresentano: Sant'Anna istruisce
Maria di Salvatore Sacquegna (1877-1955); Sant'Agnese
da Montepulciano di G. A. De Pascalis (1862-95); San
Luigi Gonzaga di Ferdinando Cellino (1853-1916), Dormitio
Virginis e Gesù morto di ignota bottega salentina. Nei locali
della sagrestia un mezzobusto in cartapesta e legno rappresentante Sant'Anna
che abbraccia Maria è il manufatto in cartapesta più antico
che si conservi nella chiesa.
Bibliografia
A. DE CASTRO, C. FERRARO, P ZURLO, La chiesa di Sant'Anna a Mesagne,
2003.
M. GUASTELLA, Iconografia sacra a Mesagne. "Restituzione" Conservazione
di un bene culturale, Mesagne 2000.
A. EPICOCO, Raccolta di Memorie Patrie, dattiloscritto, Mesagne 1956.
Testo di Anna Rita Asparra
|