Il
complesso edilizio della parrocchia Santissima
Annunziata, nel cuore del quartiere omonimo,
è sui rialti che guardano il seno di levante
del porto interno.
Nicola Vacca avanzò l’ipotesi che
titolo originario della chiesa potesse essere
quello di Sant’Agata. Un documento del 1231
colloca tale chiesa in prossimità di Santa
Maria del Monte: in vicinio Sancte Marie de
Monte et Sancte Agathe. Nel 1260, a beneficio
della chiesa di Brindisi, provenivano De ecclesia
Sancte Agathe solidos denarios quatuor. Negli
atti relativi alla Santa Visita compiuta dall’arcivescovo
Giovanni Carlo Bovio il 1565 è l’identificazione
di Sant’Agata con la Santissima Annunziata:
in vicinio predicte Annunciate sive Sante
Agate. Il nuovo titolo era in uso almeno
dal 1498 allorché è riferimento
a duabus domibus in vicinio Sancte Marie Annunciate
juxta suos confines.
La chiesa era punto di riferimento essenziale
per tutta l’area di levante; le processioni
più importanti vi facevano sosta. Nella
Cronaca dei Sindaci di Brindisi si riferisce:
“Oggi 23 marzo 1743 giorno dell’Ascensione,
si è incaminata la processione dall’Angioli
a San Benedetto, duomo, a basso la piazza, poi
a Belvedere, dove incominciò a piovere
con tempo orrido; si andò poi per l’Annunciata,
Via Lata, e alla Madonna della Scala, come il
solito, si fece la solita funzione, poi si calò
per Santa Lucia alla piazza, e alli Angioli”.
In quello stesso anno è testimonianza della
presenza attiva nella chiesa di una confraternita
con lo stesso titolo:
“Questa mattina, 13 giugno 1743 Corpus
Domini, uscì la processione dagli
Angioli…dopo passò per dietro e avanti
la chiesa dell’Annunciata, dove quei fratelli
uscirono con torcie e fecero salva di mortaretti”.
La congrega, cui era affidata la cura della chiesa,
nel 1765 chiese all’arcivescovo Giuseppe
De Rossi (1764-78) che la Santissima Annunziata
divenisse sede della parrocchia vicariale istituita
il 1726 in Santa Maria del Monte. Allo scopo fu
redatto un concordato che definiva gli ambiti
di competenza del parroco e della confraternita.
Il primo articolo dell’intesa stabilisce
che la funzione parrocchiale non deve intendersi
limitativa di quella confraternale:
“Si contentano essi fratelli che la di loro
Chiesa si erigga a Parrocchia Vicariale in conformità
ch’era la Chiesa di S. Maria del Monte senza
che mai per detta permanenza s’intendesse
arrecato minimo pregiudizio a detta venerabile
confraternita e suoi fratelli, sì per le
funzioni che devono fare, sì anche per
il canto dell’Ufficio nel proprio coro giusta
il solito operato fin da che si fece il coro esistente
in detta Chiesa”.
Chiesa Santissima Annunziata.
Interno e altar maggiore
Nel 1766 il trasferimento di
sede ebbe effettivamente luogo; la Santissima
Annunziata si riteneva più idonea
allo scopo e più rispondente alle esigenze
del culto.
Non casualmente era destinataria di donazioni.
Il 18 ottobre 1824 con regio decreto n. 1277 fu
accordato “il real beneplacito perché
la parrocchia della SS. Annunziata di Brindisi
accetti il legato che dal defunto Francesco Maghedani
è stato disposto in suo favore con testamento
rogato dal notajo Tommaso Minunni”.
Nel 1877 la chiesa fu interessata da una profonda
ristrutturazione tanto che in quell’anno
Santa Maria del Monte tornò ad essere,
sia pur temporaneamente, sede parrocchiale. I
rapporti fra confraternita e parroci pro tempore
non furono sempre idilliaci; il matematico Raffaele
Rubini, rivolgendosi all’arcivescovo Luigi
Maria Aguilar il 26 marzo 1879 rilevava:
“Non posso abbastanza esprimere all’E.
S. R.ma il dolore che provai ieri pensando che
in quest’anno la Chiesa della SS. Annunziata
era muta e deserta, dopo tanti anni che con pompa
religiosa si celebrava colà il gran giorno
di Colei che fu mezzo alla nostra Redenzione.
E tutto ciò perché? Per puerili
pettegolezzi d’una Confraternita e d’un
Parroco; i quali àn dato e danno motivo
agli sproloqui del vulgo, ed all’insulta
dell’ultima Pastorale dell’E. S. R.ma
nella quale à combattuto gli errori in
cui versano i nemici della Chiesa cattolica in
ordine al Sacerdozio”.
Chiesa Santissima Annunziata.
Interno e ingresso
Per volontà dell’arcivescovo
Tommaso Valeri (1910-42) fu canonicamente eretta
la parrocchia Santissima Annunziata,
precedentemente solo vicariale, il 18 marzo 1915.
La chiesa, gravemente danneggiata dai bombardamenti
aerei alleati occorsi l’ 11 novembre 1941
e per questo demolita, fu ricostruita dal Genio
Civile il 1947; il 14 dicembre 1947, fu benedetta,
con rito solenne, la nuova costruzione da mons.
Francesco De Filippis (1942-53). In quei sei anni
la sede parrocchiale era stata trasferita nella
vicina chiesa di Santa Maria del Monte.
La Santissima Annunziata assunse allora l’aspetto
attuale; il corpo di fabbrica della chiesa è
isolato per la parte destinata ad aula assembleare
e unito invece agli annessi parrocchiali con il
presbiterio. Sulla sinistra, sono ubicati al piano
terreno sacrestia e ufficio del parroco, al piano
superiore, il deposito di arredi sacri; a destra,
su due livelli, è la canonica.
Nel corso dei lavori di restauro realizzati nel
2003 sono state portate alla luce nel presbiterio
due rappresentazioni parietali opera di Leonardo
Perrone (1899), originario di Trepuzzi. Sulla
sinistra vi è un affresco raffigurante
la Natività e sulla destra la
Sacra Famiglia. Sempre nel presbiterio
domina al centro la novecentesca rappresentazione
in cartapesta, riconducibile a bottega leccese,
della Vergine e dell’Angelo nel
momento dell’Annunciazione. Sul
soffitto è rappresentata l'Assunzione
di Maria in cielo realizzata nel 1950 dal
pittore barese Umberto Colonna (1913 - 1993),
le cui opere sono presenti anche in altre chiese
di Brindisi quali Cristo dei Domenicani
e San Sebastiano o delle Anime del
Purgatorio. Dello stesso artista sono le
rappresentazioni parietali dei Santi Pietro
e Paolo, pure eseguite il 1950, sugli estradossi
di destra e sinistra dell’accesso al presbiterio.
Rade le persistenze dell’antico: al XVIII
secolo sono databili una pisside in argento e
un cucchiaino per incenso in ottone e rame, al
XIX un turibolo, una navicella portaincenso, un
calice, tutti in argento. La pianeta che il parroco
Giovanni Madaro fece confezionare il 1939 ha il
ricamo trasportato da pianeta databile probabilmente
agli inizi del XIX secolo. Funge da supporto una
pianeta risalente forse alla fine del XVIII secolo.
Il 20 luglio 2009 hanno preso
avvio, per concludersi il 21 marzo 2010 con la
solenne cerimonia di restituzione al culto e alla
comunità dei fedeli della chiesa, importanti
lavori di restauro e consolidamento statico. Progettista
e direttore dei lavori è stato l’arch.
Fortunato Pignatelli; l’esecuzione è
stata affidata all’impresa Trevi di Brindisi.
La ditta Meuli di San Vito dei Normanni ha realizzato
i nuovi infissi, la Marra di Collepasso le opere
di falegnameria, la Giovanni De Florio di Brindisi
il nuovo impianto elettrico, la ASIEL di Tuturano
i diffusori del suono. Simona Jacovazzi di Brindisi
ha provveduto al restauro del grande dipinto parietale
di Umberto Colonna avente a soggetto l’Assunzione
di Maria in cielo. Giovanni Rollo di Cavallino
ha realizzato due opere in bronzo; l’una,
avente a tema l’Annunciazione,
collocata sulla facciata, l’altra, in cui
è sviluppato il tema della rigenerazione
spirituale, sulle pareti del battistero; Rollo,
che nel 1970 aveva realizzato l’altare in
bronzo che è nella chiesa di San Sebastiano
o delle Anime del Purgatorio, ha provveduto anche
alla nuova custodia eucaristica in cui è
stata inserita la porticina del preesistente tabernacolo.
Nuova collocazione, nelle rientranze a destra
e a sinistra di chi entra, hanno avuto le statue
lignee, realizzate dallo studio “Giacomo
Vincenzo Müssner” di Ortisei, aventi
a soggetto il Cuore Immacolato di Maria,
il Sacro Cuore di Gesù, Sant’Antonio
da Padova, Santa Rita da Cascia
e quella processionale, in cartapesta, dell’Addolorata.
In esse è memoria della pietà dei
fedeli che le vollero quali Alceste Trisciuzzi,
i coniugi Annunziata e Raffaele Mauro, la famiglia
Castiglia-Curto. Nell’area presbiterale
hanno ora migliore visibilità, sul leggio,
coi simboli dei quattro evangelisti, e sul fronte
dell’altare, i pannelli bronzei dello Spedicato.
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Immagini
1: U. COLONNA, L'Assunzione di Maria
2: GIOVANNI ROLLO, Annunziata
3 e 4: prospetto e pianta della chiesa, (arch.
Fortunato Pignatelli per Ufficio Beni Culturali
Ecclesiastici)
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