DESCRIZIONE ARCHITETTONICA
DELLA CHIESA
La
facciata della chiesa si presenta in tutta la
sua ricchezza decorativa, inserita armonicamente
nella piazza Orsini del Balzo; essa è tripartita
in senso verticale e bipartita orizzontalmente,
ha forma rettangolare ma termina superiormente
con un frontone curvo.
I due ordini nei quali si divide la facciata sono
diversi tra loro; quello inferiore è corinzio,
il superiore è composito. Partendo dal
basso incontriamo un ricchissimo portale barocco
finemente lavorato con motivi floreali e decorativi
vari. Due massicce colonne corinzie poggianti
su basamenti in pietra viva dividono l'ordine
inferiore in tre parti; in quelle laterali si
aprono due nicchie modanate che riprendono la
forma esterna del portale e dell'intera facciata
e due pilastri lievemente aggettanti; su di essi
poggia la trabeazione alla quale il Capodieci
ha aggiunto una fascia esclusivamente dedicata
ai festoni e alle ghirlande barocche ed inglobante
gli stessi capitelli corinzi delle colonne e dei
pilastri sottostanti; incontriamo poi l'architrave,
il fregio e la cornice che dividono marcatamente
i due ordini.
È questo uno degli elementi fondamentali
che contribuisce a riequilibrare l'eccessivo verticalismo
che caratterizza la facciata.
L'ordine superiore riprende lo schema di quello
sottostante e sostituisce al portale una grande
finestra racchiusa da una cornice decorata con
elementi tondeggianti e ricurvi dai quali, pur
nell'estrema semplicità, affiora un forte
senso di pienezza e completezza. Anche in questo
caso due colonne con capitelli compositi, tripartiscono
la parte superiore della facciata, lasciando lo
spazio a due nicchie racchiuse da una cornice
decorativa rievocante quella della finestra centrale;
lateralmente incontriamo i due pilastri con capitelli
compositi le cui decorazioni si uniscono ai festoni
e alle ghirlande della trabeazione superiore.
Il fastigio è costituito da un frontone
ricurvo contenente l'iscrizione dell'anno di completamento
della chiesa ( MDCIC ). Su di esso si levano in
alto cinque elementi scultorei con funzione ornamentale.
Le pareti laterali, su una delle quali si staglia
il campanile, sono scandite da pilastri lievemente
aggettanti che si alternano a semplici finestre.
Internamente le ricche decorazioni
barocche di Giuseppe Cino e altre maestranze locali
lasciano il posto ad una semplicità disarmante;
la pianta si sviluppa a navata unica con copertura
a volta, intervallata da due porte che servivano
per accedere ai matronei lignei recentemente restaurati;
al di sotto di essi si aprono due nicchie. Due
cappelle con altari e incorniciate da lesene lievemente
aggettanti con capitelli compositi che riprendono
i pilastri dell'esterno, arricchiscono ulteriormente
la navata. Al di sopra delle lesene si staglia
una trabeazione classicheggiante che divide le
pareti in due livelli; in quello superiore vi
sono le finestre. L'altare maggiore verso cui
confluiscono gli sguardi dei fedeli è realizzato
in muratura e un tempo era anche rivestito da
stucchi policromi in finto marmo. Il 22 aprile
1885 Luigi Maria Aguilar, arcivescovo di Brindisi,
decise di sottoporre la chiesa a un indispensabile
intervento di restauro; i lavori riguardarono
soprattutto gli elementi decorativi interni e
portarono all'eliminazione dei seicenteschi altari
barocchi. È questo uno dei motivi per cui
si è venuta a creare una forte discrepanza
tra il ricco e sontuoso aspetto esterno della
facciata e il semplice aspetto dell'interno.
Testo di Valentina Cucinelli
Scheda di approfondimento: la
chiesa
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