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Le feste patronali in Brindisi

Per patrono, in senso liturgico, s’intende un santo che, per antica tradizione o per legittima elezione viene venerato con particolare culto dal clero e dal popolo di un luogo, quale speciale protettore e avvocato presso Dio. Teologicamente il patronato si fonda sul dogma della Comunione dei santi e la dottrina paolina del Corpo Mistico. Patrono è reso negli scrittori cristiani antichi con patronus; ma anche con altri termini affini, come defensor, adsessor, advocatus, protector, dominus.
La Chiesa, ereditando dalla cultura romana il concetto di patrono, ne spiritualizzò il significato, applicandolo ai santi, i cives optimo iure della urbs coelestis. Nella Sacra Scrittura le mansioni di patronato sono compiute dagli angeli. Due di essi, Michele e Gabriele, provvedono agli interessi dei persiani e dei greci. San Michele, san Gabriele e san Raffaele godettero già nel primo medioevo di culto particolare. Ma i santi, assai più, furono invocati come patroni nelle necessità della vita individuale e collettiva.
La scelta del patrono avvenne per circostanze varie. La nascita, nel caso di san Lorenzo da Brindisi, o il possesso di una reliquia insigne, nel caso di san Teodoro d’Amasea, hanno determinato quelle della città di Brindisi.

Le immagini della festa

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La foto (1) è di Maurizio De Virgiliis
Le foto dalla (2) alla (5) sono di Anna Protopapa, dalla (6) alla (9) di Angelo Pezzolla

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