VISITA PASTORALE IN BRINDISI: 14-15 GIUGNO
“Oltre ogni attesa”:
è il commento dell’Osservatore Romano
al decimo viaggio apostolico in Italia di Benedetto
XVI, a Santa Maria di Leuca e Brindisi. “L'entusiasmo
e la manifestazione d'affetto che i pugliesi hanno
riservato al Papa sono andati realmente oltre
ogni aspettativa”, scrive Mario Ponzi sul
quotidiano della Santa Sede, facendo notare che
“due ali di folla hanno fatto corona al
corteo nei pochi chilometri che ha percorso, sabato
sera, dal luogo dell'atterraggio dell'elicottero,
a quello previsto per l'incontro con la cittadinanza”.
Ancor più rilevante”, per l’Osservatore
Romano, il fatto che davanti a queste schiere
di fedeli fossero dei bimbetti tra i 6 e i 10
anni: un centinaio, forse di più. Erano
i figli delle numerosissime famiglie neocatecumenali
che hanno scelto Brindisi per scendere in piazza
e ringraziare Benedetto XVI dopo l'approvazione,
proprio alla vigilia della partenza da Roma, dei
loro statuti. Un “anticipo” di ciò
che è sarebbe poi realmente accaduto in
via Lenio Flacco, dove, da ogni parte della città,
è sembrata riversarsi l'intera città
di Brindisi: “soprattutto c’erano
i giovani”, che “hanno caratterizzato
con la loro festosa presenza l'intera assemblea”.
Da parte sua, Benedetto XVI “ha mostrato
loro lo stile di quella Chiesa che va incontro
all'uomo; uno stile che si identifica in quello
‘umile di Cristo’, unica risposta
a tutte le loro domande”.
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Foto di Francesco Di Paola |
Una giornata particolare
Sua Santità Benedetto XVI in Brindisi
1. Giovani siate apostoli dei
vostri coetanei
2. La chiesa chiamata ad instaurare regno della
vita
3. Pace e cooperazione fra i popoli di oriente
ed occidente
4. Preghiera, momento fondamentale vita sacerdotale
1. GIOVANI SIATE
APOSTOLI DEI VOSTRI COETANEI
Atterrato il 14 giugno alle 20:00
a Brindisi, il Santo Padre è stato accolto
dalle Autorità politiche, civili ed ecclesiastiche
della Regione Puglia e successivamente, si è
diretto in auto al Piazzale Lenio Flacco, dove
- alle ore 20.30 - ha incontrato la Cittadinanza
e in modo particolare i Giovani dell’Arcidiocesi
di Brindisi-Ostuni.
“Brindisi” - ha ricordato il Pontefice
- “un tempo luogo d’imbarco verso
l’Oriente per commercianti, legionari, studiosi
e pellegrini, resta una porta aperta sul mare.
Negli ultimi anni, i giornali e la televisione
hanno mostrato le immagini di profughi sbarcati
a Brindisi dalla Croazia e dal Montenegro, dall’Albania
e dalla Macedonia. Mi sembra doveroso ricordare
con gratitudine gli sforzi che sono stati compiuti
e che continuano ad essere dispiegati (...) per
dare loro rifugio e assistenza”.
“Cari Brindisini, questa solidarietà”
- ha sottolineato il Pontefice - “fa parte
delle virtù che formano il vostro ricco
patrimonio civile e religioso: continuate con
slancio rinnovato a costruire insieme il vostro
futuro. Fra i valori radicati nella vostra Terra
vorrei richiamare il rispetto della vita e specialmente
l’attaccamento alla famiglia, esposta oggi
al convergente attacco di numerose forze che cercano
di indebolirla. Quanto è necessario ed
urgente, anche di fronte a queste sfide, che tutte
le persone di buona volontà si impegnino
a salvaguardare la famiglia, solida base su cui
costruire la vita dell’intera società!”.
Rivolgendosi ai numerosi giovani presenti, il
Santo Padre ha detto: “Conosco, in particolare,
il peso che grava su non pochi di voi e sul vostro
futuro a causa del fenomeno drammatico della disoccupazione,
che colpisce anzitutto i ragazzi e le ragazze
del Mezzogiorno d’Italia. Allo stesso modo,
so che la vostra giovinezza è insidiata
dal richiamo di facili guadagni, dalla tentazione
di rifugiarsi in paradisi artificiali o di lasciarsi
attrarre da forme distorte di soddisfazione materiale”.
“Non lasciatevi irretire dalle insidie del
male!” - ha esclamato il Pontefice - “Ricercate
piuttosto un’esistenza ricca di valori,
per dare vita ad una società più
giusta e più aperta al futuro. (...) Dipende
da voi e dal vostro cuore far sì che il
progresso si tramuti in un bene maggiore per tutti.
E la via del bene - voi lo sapete - ha un nome:
si chiama amore”.
“E l’amore di Dio ha il volto dolce
e compassionevole di Gesù Cristo. Eccoci
dunque giunti al cuore del messaggio cristiano:
Cristo è la risposta ai vostri interrogativi
e problemi; in Lui viene avvalorata ogni onesta
aspirazione dell’essere umano. (...). SeguiteLo
fedelmente e, per poterLo incontrare, amate la
sua Chiesa, sentitevene responsabili, non rifuggite
dall’essere, ciascuno nel suo ambito, coraggiosi
protagonisti”.
“Della Chiesa voi siete il volto giovane:
non fate perciò mancare il vostro contributo,
perché il Vangelo che essa proclama possa
propagarsi dappertutto. Siate apostoli dei vostri
coetanei!”.
Terminato l’incontro, il Santo Padre ha
raggiunto in auto l’Episcopio di Brindisi
dove ha trascorso la notte.
2. LA CHIESA CHIAMATA
AD INSTAURARE REGNO DELLA VITA
La mattina del 15 giugno, alle 9:15,
il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato, nella
sede dell’Episcopio di Brindisi le Monache
di Clausura delle Benedettine e delle Carmelitane
di Ostuni e successivamente in auto ha raggiunto
la banchina di Sant’Apollinare dove alle
10:00 ha presieduto la Celebrazione Eucaristica
ed ha tenuto l’omelia, davanti a 70.000
persone.
“I testi biblici che abbiamo ascoltato”
- ha detto il Papa nell’omelia - “ci
aiutano a comprendere la realtà della Chiesa
(...). Nella prima Lettura, l’autore sacro
narra il patto di Dio con Mosè e con Israele
al Sinai. E’ una delle grandi tappe della
storia della salvezza, uno di quei momenti (...),
nei quali il confine tra Antico e Nuovo Testamento
scompare e si manifesta il perenne disegno del
Dio dell’Alleanza: il disegno di salvare
tutti gli uomini mediante la santificazione di
un popolo. (...) Ponendo al centro della sua nuova
comunità i Dodici”. Gesù “fa
capire di essere venuto a portare a compimento
il disegno del Padre celeste, (...) quando i Dodici,
(...) proclameranno il Vangelo parlando tutte
le lingue. Si manifesterà allora la Chiesa
universale, raccolta in un unico Corpo di cui
Cristo risorto è il Capo e, al tempo stesso,
inviata da Lui a tutte le nazioni, fino agli estremi
confini della terra”.
“I Dodici dovranno cooperare con Gesù
nell’instaurare il Regno di Dio, cioè
la sua signoria benefica, portatrice di vita,
e di vita in abbondanza per l’intera umanità.
In sostanza, la Chiesa, come Cristo e insieme
con Lui, è chiamata e invitata a instaurare
il Regno della vita e a scacciare il dominio della
morte, perché trionfi nel mondo la vita
di Dio. Trionfi Dio che è Amore”.
“Questo è il disegno di Dio: diffondere
sull’umanità e sul cosmo intero il
suo amore generatore di vita. Un progetto che
tuttavia il Signore vuole attuare solamente nel
rispetto della nostra libertà, perché
l’amore di sua natura non si può
imporre. La Chiesa è allora, in Cristo,
lo spazio di accoglienza e di mediazione dell’amore
di Dio. In questa prospettiva appare chiaramente
come la ‘santità’ e la ‘missionarietà’
della Chiesa costituiscono due facce della stessa
medaglia: solo in quanto santa, cioè colma
dell’amore divino, la Chiesa può
adempiere la sua missione, ed è proprio
in funzione di tale compito che Dio l’ha
scelta e santificata quale sua proprietà”.
In merito al binomio “santità’-missione”
il Santo Padre ha ribadito che “è
utile riflettere che i dodici Apostoli non erano
uomini perfetti, scelti per la loro irreprensibilità
morale e religiosa. Erano sicuramente credenti,
pieni di entusiasmo e di zelo, ma segnati dai
loro limiti umani, talora anche gravi. (...) Come
noi. Come tutti i cristiani (...) La Chiesa è
la comunità dei peccatori che credono all’amore
di Dio e si lasciano trasformare da Lui, e così
diventano santi”.
“Il Vangelo di oggi” - ha proseguito
il Pontefice - “ci suggerisce lo stile della
missione, cioè l’atteggiamento interiore
che si traduce in vita vissuta. Non può
che essere quello di Gesù: lo stile della
‘compassione’. (...) La compassione
cristiana non ha niente a che vedere col pietismo,
con l’assistenzialismo. Piuttosto, è
sinonimo di solidarietà e condivisione,
ed è animato dalla speranza. (...) Animati
dalla speranza nella quale siete stati salvati,
anche voi, fratelli e sorelle di questa antica
Chiesa di Brindisi, siate segni e strumenti della
compassione, della misericordia di Cristo”.
3. PACE E COOPERAZIONE
FRA I POPOLI DI ORIENTE ED OCCIDENTE
Al termine della Santa Messa celebrata
alla Banchina di Sant’Apollinare nel Porto
di Brindisi, il Papa ha guidato la recita dell’Angelus.
“Da questo luogo così suggestivo”
- ha detto il Papa - “desidero pertanto
rinnovare il messaggio cristiano di cooperazione
e di pace fra tutti i popoli, specialmente tra
quelli che fanno corona a questo mare, antica
culla di civiltà, e quelli del Vicino e
Medio Oriente”.
“E mi piace farlo con le parole che ho usato
due mesi fa a New York, rivolgendomi all’Assemblea
dell’O.N.U.: "‘L’azione
della comunità internazionale e delle sue
istituzioni, supposto il rispetto dei principi
che sono alla base dell’ordine internazionale,
non deve mai essere interpretata come un’imposizione
indesiderata e una limitazione di sovranità.
Al contrario, è l’indifferenza o
la mancanza di intervento che recano danno reale.
Ciò di cui vi è bisogno è
una ricerca più profonda di modi di prevenire
e controllare i conflitti, esplorando ogni possibile
via diplomatica e prestando attenzione ed incoraggiamento
anche ai più flebili segni di dialogo o
di desiderio di riconciliazione".
“Da questo lembo d’Europa proteso
nel Mediterraneo, tra Oriente e Occidente, ci
rivolgiamo ancora una volta a Maria, Madre che
ci ‘indica la via’ - ‘Odegitria’
-, donandoci Gesù, Via della pace. (...)”.
“La sua materna protezione difenda sempre
questa vostra Città e Regione, l’Italia,
l’Europa e il mondo intero dalle tempeste
che minacciano la fede e i veri valori; permetta
alle giovani generazioni di prendere il largo
senza paura per affrontare con cristiana speranza
il viaggio della vita. Maria, Porto di salvezza,
prega per noi!”.
Conclusa la Celebrazione Eucaristica con la recita
dell’Angelus, il Santo Padre, rientrato
in Episcopio, ha pranzato con i Vescovi della
Puglia.
4. PREGHIERA, MOMENTO FONDAMENTALE
VITA SACERDOTALE
Alle 16:45, il Papa ha avuto un
incontro con i sacerdoti, diaconi e seminaristi,
nella Cattedrale di San Lorenzo di Brindisi.
Rivolgendosi in particolare ai sacerdoti, il Santo
Padre ha affermato: “Perché la vostra
sia una fede forte e vigorosa occorre, come ben
sapete, alimentarla con un’assidua preghiera.
Siate pertanto modelli di preghiera, diventate
maestri di preghiera”.
“Dobbiamo tuttavia convincerci: il momento
della preghiera è il più importante
nella vita del sacerdote, quello in cui agisce
con più efficacia la grazia divina, dando
fecondità al suo ministero. Pregare è
il primo servizio da rendere alla comunità”.
Rallegrandosi per l’ìnaugurazione
del nuovo Seminario Arcivescovile - che poterà
il nome di Benedetto XVI - il Papa ha ribadito
che: “La preparazione accurata dei seminaristi
e la formazione permanente dei presbiteri e degli
altri operatori pastorali costituiscono preoccupazioni
prioritarie per il Vescovo, al quale Iddio ha
affidato la missione di guidare, come saggio pastore,
il Popolo di Dio che vive in questa vostra Città”.
“Un’ulteriore occasione di crescita
spirituale per le vostre Comunità è
il Sinodo diocesano, il primo dopo il Concilio
Vaticano II e dopo l’unificazione delle
due diocesi di Brindisi e di Ostuni. Esso è
l’occasione per rilanciare l’impegno
apostolico dell’intera Diocesi, ma è
soprattutto momento privilegiato di comunione,
che aiuta a riscoprire il valore del servizio
fraterno”.
“È compito del Sinodo” - ha
proseguito il Pontefice - “aiutare la vostra
Chiesa locale, in tutte le sue componenti, a riscoprire
il senso e la gioia del servizio: una servizio
per amore. Ciò vale innanzitutto per voi,
cari sacerdoti, configurati a Cristo ‘Capo
e Pastore’, sempre pronti a guidare il suo
gregge. Siate riconoscenti e lieti del dono ricevuto!
Siate generosi nello svolgimento del vostro ministero!
Poggiatelo su un’assidua preghiera e una
permanente formazione culturale, teologia e spirituale!”.
Al termine del discorso, Papa Benedetto XVI ha
invitato l’intera Diocesi a prepararsi all’Anno
Paolino, che inizierà il 28 giugno prossimo.
“Esso potrà essere l’occasione
per un generoso rilancio missionario, per un più
profondo annuncio della Parola di Dio, accolta,
meditata e tradotta in apostolato fecondo, come
avvenne appunto per l’Apostolo delle genti”.
Al termine dell’incontro il Papa ha raggiunto
l’aeroporto di Brindisi-Casale, e dopo un’ora
di volo è atterrato all’aeroporto
di Roma-Ciampino da dove è rientrato in
Vaticano.
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