Brindisini illustri - GIANMARIA MORICINO
E'
stato uno dei principali storici della città, una passione che prendeva
spunto per l'amore verso la terra natia e per la vastità della sua
cultura ed ingegno.
Nasce nel 1560 da Gianfrancesco e Teodora Taccone, sorella del poeta
latino Nicola. Si dedica sin da giovane agli studi di scienze e
letteratura, ma anche di filosofia, poesia, teologia, medicina e
fisica, guadagnandosi la stima e l'ammirazione dei letterati del suo
tempo. Ha insegnato alcune di queste materie a Mesagne e Monopoli, dove
ha anche professato la medicina.
E' sua la prima storia di Brindisi dalle origini al 1604, intitolata "Antichità
e vicissitudini della Città di Brindisi", un'opera
paziente frutto di ricerche svolte negli anni in diverse biblioteche.
Il manoscritto non fu mai pubblicato ma, secondo l'opinione di molti
studiosi, è stata la fonte di ulteriori studi di veri e propri plagi da
parte di altri autori. Uno di questi è stato il padre carmelitano
Andrea Della Monaca, che pubblicò nel 1674 una memoria storica della
città che riproduceva fedelmente lo scritto del Moricino.
La sua più grande gioia era l'unico figlio Francesco,
avviato agli studi letterali, quando appena sedicenne morì cadendo da
un gelsomoro; la perdita gli causò un profondo dolore e lo avvicinò
ulteriormente alla religione cristiana. Fece costruire nella chiesa di
San Paolo una cappella intitolata a S.Francesco, destinata ad essere il
sepolcro del figlio (foto a lato),
dove anche lui fu sepolto alla fine dei suoi giorni (1628).
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