Morfologia
Brindisi gode di un magnifico porto naturale, che grazie
alla sua conformazione e alla posizione geografica (latitudine
40°39'00'' nord, longitudine 17°58'00'' est),
è stato da sempre classificato come il più
sicuro del basso Adriatico italiano.
Sorge in una vasta insenatura a forma d'imbuto che si
incunea nella costa.
Mappa del Porto - su concessione
del Brindisi Port Informer
Corograficamente è
suddiviso in tre bacini:
(A) - Il porto esterno, della superficie di 3.000.000
mq, limitato a Sud dalla terraferma, a est dalle isole
Pedagne (1 - scheda),
a ovest dallisola Sant'Andrea (2)
e dalla parte esterna del molo di Costa Morena (3),
e a nord dalla diga di Punta Riso (4)
;
(B) - Il porto medio, della superficie di 1.200.000
mq, si sviluppa nello specchio d'acqua racchiuso a nord
dalla diga di Bocche di Puglia (5),
che ne forma il relativo bacino, a ponente dal canale
d'accesso al porto interno, detto Canale Pigonati (6),
a sud dalla parte meridionale del Molo di Costa Morena
(7);
(C) - Il porto interno, della superficie
di 727.000 mq, è formato da due diramazioni detti: (C1) - "Seno
di Ponente", adibito, ancora in parte
a porto militare, lungo circa 1 ,5 km; (C2) - "Seno
di Levante" , con funzioni a porto
commerciale, lungo circa 1 km.
Entrambi, larghi circa 200 metri, abbracciano a nord
e a est la città "vecchia" di Brindisi.
Il centro abitato, infatti, si è sviluppato ed
esteso negli anni solo verso l'interno, considerate
le servitù militari ed industriali che occupato
molte aree delle zone portuali, limitandone lo sviluppo
civile.
L'esclusiva
e ramificata morfologia del porto naturale di Brindisi
è il risultato dell'erosione operata dalla foce
dei corsi d'acqua, oggi canale Cillarese
che confluisce nel seno di ponente, e canale Palmarini-Patri
a levante, che hanno formato una valle fluviale
in cui si è insinuato il mare.
In passato vi era anche una terza diramazione del porto
interno, un canale chiamato la Mena
localizzabile sull'attuale Corso Garibaldi, che fu coperto
nel XVIII secolo(scheda).
L'ansa portuale così formata
nei secoli è stata in parte modificata nel suo
aspetto originale dell'azione dell'uomo che nel tempo
ha operato creando colmate, dighe e banchine.
Anche nel porto esterno
confluivano, sulla costa a sud, altri due grossi canali,
denominati nel medioevo Delta e Luciana, conosciuti
poi come Fiume Grande e Fiume
Piccolo, oggi in parte ancora visibili a ridosso
della zona industriale (scheda).
Banchine
e Infrastrutture
Nel seno di levante del porto interno sono attive dieci
banchine, tra cui Santa Apollinare, Punto
Franco, Feltrinelli, Carbonifera (con il
Terminal di Levante), Dogana e Centrale,
per uno sviluppo di 1.925 metri lineari con fondali
da 8,5 a 10 metri.
Nel porto medio, destinato principalmente alle attività
commerciali, vi sono le banchine di Costa Morena
che si sviluppano per 1.170 metri, con profondità
di 14 metri, e piazzali per 300.000 metri quadrati.
Sulla diga di Costa Morena si sviluppa il sistema per
lo sbarco dei combustibili delle centrali termoelettriche
di Brindisi sud e nord.
A Punta delle Terrare sono operativi 270 metri
di banchine per il traffico ro-ro.
Nel porto esterno vi sono i moli industriali con strutture
utilizzate per lo sbarco di materie destinate agli stabilimenti
del polo chimico industriale.
Brindisi ha sempre
avuto una storica funzione di cerniera, è stato
per decenni lo scalo privilegiato di collegamento tra
Italia, Grecia e Mediterraneo orientale.
Video "Il
porto di Brindisi monumento testimone di una cultura
di Pace"