Una città
come Brindisi, in cui gli agricoltori prevalevano,
si divertiva in modo romantico, andando a teatro
e amandolo.
Lo spettatore si sentiva protagonista principale,
spesso dal suo posto, interloquiva con lattore
che interpretava il ruolo di cattivo
che, dal canto suo, rispondeva alla provocazione.
Era un teatro nel teatro.
La platea scoppiava di pubblico quando, in modo
molto artigianale su un cartellone, posto allingresso
del teatro, si leggeva: Serata Nera!.
Era un modo per introdurre i giovani nello sconosciuto
mondo erotico e
da scoprire, mentre per
gli adulti si profilava una probabile crisi
coniugale, perché la moglie, dissenziente,
aveva saputo.
Per i brindisini la storia continua, infatti
lamore per il teatro, mai sopito, continua
ad essere il divertimento preferito e praticato.
Frequentato prevalentemente da spettatori abituati
ad addormentarsi durante le proiezioni, la platea
si animava improvvisamente, quando si spezzava
la consumata pellicola, rea di essere stata
proposta e proiettata varie volte.
Limprevista interruzione e le luci accese
in sala davano il via al cosiddetto pandemonio,
ovvero ad una serie di improperi nei confronti
dellincolpevole operatore; si trattava
di un irripetibile spettacolo, sceneggiata
senza copione, in cui ci si poteva attendere
di tutto e di tutto poteva accadere