Gli imperatori bizantini lo elessero patrono
del proprio esercito, lo invocarono prima delle
battaglie e gli intitolarono chiese e città.
Nel Medioevo san Teodoro conobbe una venerazione
senza pari, come rivelano gli appellativi che
gli vennero assegnati: trismakarios («tre
volte beato»), megalomartire e invincibile.
Al principio del VII secolo il titolo di sauroctonos
(«uccisore del drago») accrebbe
ulteriormente la sua fama grazie alla circolazione
di colorite leggende agiografiche. La venerazione
di Teodoro si diffuse dall'Oriente cristiano
all'Occidente e la principessa Anna Comnena
lo definí pubblicamente «il più
grande tra i martiri». Queste pagine,
tra testi patristici, icone antiche, racconti
leggendari, immagini prodigiose, luoghi sacri
e misteriose traslazioni di ossa, narrano la
storia del più grande – e, al tempo
stesso, meno conosciuto – santo guerriero
della cristianità e offrono il fedele
resoconto di un culto che supera le divisioni
tra cattolici e ortodossi.
(dal sito delle Gangemi editore)