Si chiama “Pinzièri
fatti a rrìma” ed è il libro
di Francesco ‘Franco’ Distante,
60 anni, brindisino verace, come verace e ‘doc’
è la sua ultima fatica letteraria. Un
libro dedicato ai brindisini, rigorosamente
scritto in dialetto, che è già
disponibile presso la libreria “Piazzo”
ed in qualche edicola amica ed è già
in cima alle vendita a Brindisi. 230 pagine
per oltre quaranta poesie – o ‘pensieri
in rima’ – che uniscono l’amore
per il vernacolo e, più in generale,
per le tradizioni, alle questioni della società
attuale, con un misto tra ironia (a tratti amara)
e denuncia. Da sempre cultore del folclore (è
dal 1975 che è impegnato nello studio
e nella divulgazione delle tradizioni locali),
per anni Distante ha fatto parte di un noto
gruppo folcloristico che andava in giro per
le piazze italiane ed all’estero ad intonare
canzoni in dialetto brindisino. Ma Distante,
sia pure da comparsa in piccole parti, ha anche
recitato in commedie dialettali. Adesso, come
si legge nella prefazione del suo libro a sua
stessa firma, “accetto di cantare solo
per i più piccoli, con la speranza che
tra loro qualcuno continuerà questa tradizione.
O per gli anziani, per vedere nei loro occhi
– dice – la luce dei ricordi dei
tempi passati”. “Scrivo da sempre
– prosegue Distante – il più
delle volte sotto forma di appunti, su agende,
diari, foglietti di carta, che poi mettevo da
parte, promettendomi che un giorno lo avrei
fatto più seriamente. Dal 2007 ho ripreso
a scrivere e sono venute fuori poesie ed una
commedia in due atti, dove riporto alla luce,
per le nuove generazioni, una pagina di storia
locale, come l’8 aprile 1946. E sto scrivendo
ancora”.
E proprio “l’8 aprile 1946 a ccasa
di Filici” è il testo integrale
dell’opera, anche questa compresa nel
libro “Pinzieri fatti a rrima”,
in cui ripercorre, col pretesto di una storia
tragicomica, un episodio cruciale della storia
brindisina: una rivolta popolare espressione
di un popolo distrutto dalla crisi e dalla depressione.
Una trama che affronta, in lungo ed in largo,
tutte le abitudini legate ai giorni del lutto.
Distante, uomo schivo e riservato, ama definirsi
un “pensionato che passa le giornate con
la penna in mano”. E adesso mette questa
sua passione a disposizione dei suoi concittadini,
senza presunzione né superbia, ma con
la consapevolezza di aver ‘partorito’
un buon lavoro, frutto di studio, di approfondimenti
e di ricerca che dimostrano soprattutto l’amore
per la sua città: Brindisi.