SAN LORENZO - copatrono di Brindisi
SAN
LORENZO, un santo sempre attuale
il brindisino sepolto in Spagna
che fece grande la chiesa
Il 22 luglio
è la data che ha segnato la nascita ma
anche la morte del più illustre cittadino
di questa terra, San Lorenzo da Brindisi.
In uno spazio temporale durato solamente sessant’anni,
il frate cappuccino si è distinto per
la profonda umiltà e per il compimento
di numerose e difficili opere missionarie e
diplomatiche, di predicazione ma anche per la
diffusione della fede in un’era di grandi
contrasti tra cattolici e protestanti.
San Lorenzo in una preziosa
tela conservata nel convento cappuccino di Scorrano
(LE)
Giulio
Cesare Russo, nome di battesimo del
futuro Santo, nasce da Guglielmo Russo
ed Elisabetta Masella nel 1559
in una casa di quella via che oggi porta il
suo nome, sita probabilmente in corrispondenza
del transetto della chiesa di Santa Maria degli
Angeli. Fin da piccolo mostra grande vivacità
ed ingegno, qualità che lo portano ad
iniziare molto presto, all’età
di sei anni, gli studi presso le scuole dei
francescani del convento di San Paolo Eremita.
Padre Virgilio Giacomo intuì
subito le qualità del ragazzino, tanto
che gli permise di proclamare, la notte di Natale
dal pulpito della cattedrale brindisina, un
lungo sermone che entusiasmò i tanti
presenti, accorsi più per curiosità
che per devozione.
Rimasto orfano di entrambi i genitori e in difficoltà
economiche, a quattordici anni si trasferì
a Venezia presso uno zio prete, direttore di
una scuola privata, dove continuò gli
studi. Qui nel febbraio del 1575 indossò
l’abito francescano prendendo il nome
di padre Lorenzo da Brindisi e completò
la sua vocazione nel dicembre del 1582, divenendo
sacerdote.
La vasta cultura, l’eccezionale conoscenza
della Bibbia, la grande preparazione teologica
e filosofica lo portarono ad una rapida ascesa
all’interno dell’Ordine, in pochi
anni divenne vicario generale di Toscana, poi
di Venezia e successivamente di Svizzera. Nel
1599 venne incaricato da Papa Clemente
VIII a dirigere i missionari cappuccini
inviati in Germania. La spiccata personalità,
le qualità oratorie e la conoscenza di
ben quattordici lingue lo portarono a predicare
in Boemia, Belgio, Francia, Spagna e Portogallo,
anche in veste di ambasciatore di pace presso
i sovrani delle nazioni cristiane spesso in
discordia tra loro, ma anche per spegnere quei
pericolosi focolai di ribellione contro la Chiesa,
arginando la pericolosa avanzata dei luterani.
In questi anni attraversò più
volte le Alpi e percorse a piedi migliaia di
chilometri tra le diverse nazioni europee, incurante
della neve invernale o del caldo dell’estate.
E’
del 1601 l’episodio che vide il frate
elevarsi nella storia religiosa e militare del
suo tempo, con la determinante partecipazione
alla vittoriosa battaglia di Albareale, l'attuale
Székeshefervár in Ungheria, tra
l'esercito cristiano e gli invasori turchi.
Padre Lorenzo senza mai fermarsi ed alzando
solo una piccola croce di legno, con la forza
della fede incoraggiò in tutte le lingue
i soldati incitandoli a difendere la Cristianità.
Il frate fu sempre in prima linea a sfidare
il pericolo e le armi dei musulmani di Maometto
III, restando incolume ad ogni attacco,
passando tra frecce, spade e pallottole degli
archibugi e dei cannoni per soccorrere feriti
e confortare i morenti, tanto che i turchi lo
credettero un essere soprannaturale e fuggirono
lasciando sconfitti il campo di battaglia. I
cristiani invece furono certi del miracolo,
il primo del frate cappuccino durante la sua
esistenza vissuta come un’avventura straordinaria.
San Lorenzo durante la
battaglia di Albareale
Nel 1604
tornò finalmente a Brindisi in qualità
di Vicario Generale dell'Ordine, qui soggiornò
per pochi giorni e decise la costruzione di
una chiesa sotto il titolo di Santa
Maria degli Angeli proprio sul luogo
della sua casa natale, con annesso monastero
per le clarisse, demolito nel 1914 per dar luogo
alle scuole elementari. Per non gravare sulla
città chiese il finanziamento dell’opera
ad alcuni nobili europei come il duca di Baviera,
la principessa di Caserta e altre personalità
conosciute durante le sue missioni. L’edificazione
del tempio iniziò nel 1609 con la facciata
rivolta sull'attuale via San Lorenzo, successivamente,
in corso d’opera, la chiesa fu orientata
così come la si vede oggi. Durante gli
anni della costruzione, completata entro il
1619, il futuro Santo inviò in più
occasioni le numerose reliquie tutt’oggi
conservate nella chiesa, come la croce della
battaglia di Albareale, dove sono incastrate
altre piccole reliquie, e un bel crocifisso
in avorio oggetto di grande venerazione per
aver stillato alcune gocce di sangue. Nella
cappella laterale è conservata anche
un’articola del cuore del Santo.
Brindisi, Santa Maria
degli Angeli. Reliquiario di san Lorenzo
Padre Brindisi,
come era consuetudine chiamarlo, pensò
più volte di tornare nella sua città
natale, nel 1618 era qui diretto per vedere
l’opera da lui voluta finalmente completata,
quando a Napoli venne convinto a cambiare itinerario
e a recarsi a Lisbona, per denunciare al sovrano
le pessime condizioni della popolazione tiranneggiata
dal viceré Pietro Giron
duca di Ossuna. Evitando sicari e ostacoli di
ogni tipo, riuscì a giungere a destinazione
ed essere ricevuto dal re Filippo III,
al quale riferì del miserevole stato
del popolo. A riprova della veridicità
del suo racconto aggiunse che presto sarebbe
morto e che il regnante, se non avesse aiutato
i suoi sudditi ormai allo stremo, sarebbe deceduto
entro due anni. In effetti due mesi dopo, il
22 luglio del 1619 - lo stesso giorno della
sua nascita - il frate brindisino morì
a Lisbona in casa di don Pedro di Toledo,
già governatore spagnolo di Milano, probabilmente
avvelenato dagli emissari del duca di Ossuna.
L’ammonimento al sovrano risultò
significativo poiché il 31 marzo del
1621 morì anche Filippo III che di fatto
aveva continuato a favorire le vessazioni.
Le cronache locali dell’epoca raccontano
che giorni prima della morte di Padre Lorenzo
le lampade del Convento dei Cappuccini emanarono
più luce senza consumare olio, tutto
tornò normale il giorno della sua morte.
Lo stesso giorno le campane delle chiese brindisine
suonarono a distesa, con rintocchi casuali,
nessuno si sapeva spiegare il motivo, tutto
fu chiaro quando si apprese della morte del
frate concittadino.
Tomba di san lorenzo
a Villafranca del Bierzo, custodita dalle monache
Clarisse
Padre Lorenzo
fu santificato da Papa Leone XIII
nel 1881 e nel 1959 Papa Giovanni XXIII
lo ha proclamato, per la sua opera di teologo
e di predicatore, Dottore apostolico della Chiesa
universale con la qualifica di "doctor
apostolicus". Dal 1961 è
Santo Patrono della città di Brindisi.
Il suo corpo riposa da quattro secoli in una
urna di cristallo nel monastero spagnolo di
Villafranca del Bierzo, lungo il “cammino
di Santiago”, un luogo di grande pellegrinaggio
curato con particolare attenzione e venerazione
dalle Clarisse. Più volte si è
discusso della possibile traslazione a Brindisi
delle spoglie mortali del Santo, ma le autorità
religiose non hanno mai ritenuto opportuno avanzare
tale richiesta, decisione giustamente avallata
dalle opinioni di numerose ed autorevoli personalità
locali.
Giovanni Membola
per Il 7 Magazine n.58 del 27/07/2018
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