Monumenti - CASTELLO ALFONSINO
O ARAGONESE
Scheda storica
a cura prof. Giacomo Carito
Proseguendo per via
Mater Domini e transitando sulla diga di Bocche di Puglia
può raggiungersi l'isola di Sant'Andrea, le cui
fortezze si consideravano essenziali per la difesa non
solo della città ma dell'intero mezzogiorno.
Il pericolo turco fu, esplicitamente, alla base della
decisione reale di fortificare adeguatamente Brindisi.
È mentre i turchi sono ancora asserragliati in
Otranto che, nel febbraio del 1481, Ferrante d'Aragona
dispone l'avvio dei lavori per la costruzione di un
torrione che nel 1485 Alfonso, duca di Calabria, trasforma
"riducendo a vera forma di castello"; è
allora deciso l'isolamento della rocca, indicata anche
come Castel Rosso per il colore del materiale impiegato
nella costruzione, col taglio dello scoglio e l'apertura
di un canale.
Col successivo intervento del senese Francesco di Giorgio,
nel 1492, il castello è compiutamente definito
con il grande salone del primo piano e le gallerie coperte
con volta a botte al livello inferiore.
Nel 1558 si avvia la costruzione del forte che si protrarrà
per circa 46 anni con l'intervento di alcuni fra i più
celebri architetti militari del tempo: Giulio Cesare
Falco del S.O.M., fra questi. Il canale aragonese si
trasforma in una darsena di collegamento fra nuova ed
antica struttura in cui pure si provvede all'adeguamento
del grande baluardo circolare di San Filippo, in direzione
del porto, e di quello triangolare verso il mare aperto.
Il forte, a sua volta separato dalla parte nord dell'isola
da un nuovo canale oltre il quale è l'opera a
corno, si articola nei bastioni di Tramontana e San
Pietro in direzione della città, dell'Intavolata
e di Santa Maria sul verso opposto.
Gli alloggiamenti dei soldati vengono ubicati lungo
i tre bracci della piazza d'armi; il comando è
situato nei locali a sinistra dell'ingresso mentre in
quelli a destra è la chiesa. L'accesso è
dalla darsena; sul portale sono le insegne di Filippo
III (1598-1621) e in basso a destra rispetto al primo,
del conte di Lemos, viceré dal 1599 al 1601.
Forte e castello hanno diretto collegamento attraverso
la cortina che si salda all'antica struttura con un
ponte al cui termine si apre la porta Reale, su cui
è uno stemma di Filippo II (1556-98) ed una memoria
epigrafica, ora illegibile, in cui si informava che
nel 1583 i lavori per la costruzione delle strutture
predette erano stati condotti a termine.
Al nucleo aragonese può accedersi, dalla darsena,
attraverso la porta su cui sono le armi araldiche di
Pietro Girone, duca d'Ossuna, viceré di Napoli
dal 1582 al 1586, Ferrante Caracciolo, conte di Biccari
e duca di Airola, giustiziere di Terra d'Otranto, e
di Lorenzo Carrillo De Melo, Castellano delle fortezze
di Sant'Andrea fra il 1576 e il 1592. Oltre la porta,
erano gli alloggiamenti dei soldati: sulla sinistra,
nel baluardo triangolare, il magazzino delle polveri.
Anche qui non mancava uno spazio cultuale, contiguo
ai quartieri della truppa. Di particolare interesse
il salone di rappresentanza, col lavabo dalle ricche
cornici ornate con motivi fitoformi le laterali, la
superiore con richiami al bestiario medievale e stemmi
dell'imperatore Carlo V, di Carlo Lannoy, viceré
di Napoli dal 1522 al 1527 e di Ugo de Moncada che del
Lannoy fu immediato successore.
Sulla vicina isola La Chiesa, nel gruppo delle Pedagne,
all'ingresso del porto di Brindisi, è la grotta
dell'Eremita, con affreschi, ora illeggibili, che si
pensò rappresentassero la Natività. Ad
uso del religioso erano un vano dormitorio ed un sistema
per la raccolta delle acque piovane. L'insediamento
è da porre in relazione col monastero benedettino,
voluto da Eustachio, arcivescovo di Brindisi, nel 1059
sull'isola di Sant'Andrea e distrutto costruendosi le
fortezze a difesa del porto.
Da: Giacomo Carito, La Guida di
Brindisi, 1995
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A. Baluardo di Tramontana
B. Baluardo dell'Intavolata
C. Batteria di Santa Maria
D. Batteria di San Pietro
E. Chiesa del Forte
F. Abitazione del Governatore
G. Quartieri della truppa
H. Postazioni d'artiglieria
I. Cisterne
J. Porta e porto dell'Isola
K. Entrata principale del castello
L. Il porto
M. Comunicazione del Forte col castello
N. Torrione San Filippo
O. Cavaliere
P. Chiesa del castello
Q. Polveriera
R. Quartieri dei soldati
Dalla Mappa Spagnola del XVIII secolo
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