Monumenti
IL CORO LIGNEO
DELLA CATTEDRALE DI BRINDISI
Elegante opera d’arte del XVI secolo sopravvissuta
al terremoto e alle tarme
La Pontificia
Basilica Cattedrale di Brindisi dedicata a
San Giovanni Battista, oltre ad essere
il luogo di culto cattolico più importante della
città, può ritenersi uno straordinario
scrigno di opere d'arte di grande interesse e valore
artistico, attraverso le quali si potrebbe percorrere
uno stimolante ed articolato viaggio nella storia dell’arte
e nella tradizione devozionale locale.
Fra i molti capolavori conservati all’interno
del tempio, il cui perimetro fu consacrato dal
Papa Urbano II nel 1089, spicca su tutti lo
straordinario Coro dei Canonici, collocato
alle spalle dell’altare maggiore, un’opera
in legno di noce realizzata nel 1594 da fini intagliatori
locali, probabilmente gli stessi che avevano completato
il coro nella cattedrale di Nardò.
Cattedrale di Brindisi. Il Coro
dei Canonici
Fu fatto intarsiare
dall’arcivescovo Andrea de Ajardes
per completare la funzione liturgica nello spazio architettonico
deputato alla preghiera corale. Quest’area della
Cattedrale fu ricostruita interamente dopo i pronunciamenti
del Concilio di Trento (1545-1563),
infatti verso la fine del secolo fu rialzato l’intero
presbiterio (zona del clero dov’è presente
l’altare) rispetto l’intero piano della
chiesa e fu demolita l’abside medievale per dare
maggiore spazio alla zona dove, qualche anno dopo, fu
collocato il coro dei canonici. L’opera nel tempo
ha subito ulteriori aggiunte e modifiche rispetto all’originale
struttura cinquecentesca, già nei primi anni
del ‘700 fu aggiornata nell’aspetto funzionale
dall’architetto Giuseppe Cino,
che ha firmato con le proprie iniziali i lavori su alcune
parti del manufatto, ulteriori restauri furono eseguiti
nel 1930 da Alberico Russo di Scorrano
e nel 1956 dall’artigiano brindisino Giuseppe
Frascaro, interventi necessari anche per fermare
gli attacchi di insetti xilofagi (tarli).
In quei secoli si
sviluppò particolarmente l’arte dello scolpire
il legno nei luoghi sacri, furono infatti realizzati
tabernacoli, sagrestie e diversi cori dei canonici,
ovvero le postazioni in cui si sedevano i sacerdoti
e religiosi durante le funzioni sacre per innalzare
al Signore preghiere e canti. Qui si svolgevano anche
le adunanze del clero e le pratiche musicali liturgiche
della “Schola cantorum”, a Brindisi
in particolare nel 1599 erano 33 gli elementi - tra
canonici e presbiteri - che la componevano, guidati
da un Primicerio e dal Cantore, una compagine musicale
ritenuta “storicamente pertinente ed equilibrata”
in quanto composta dallo stesso numero di membri della
Cappella Papale di quegli anni.
L’opera in
legno che vediamo nel nostro Duomo è sopravvissuta
persino al crollo della chiesa romanica avvenuta con
il terremoto del 1743, fortunatamente è stato
salvaguardato e rimontato - accorciato solo di un posto
- all’interno della nuova cattedrale costruita
dall’architetto Mauro Manieri.
La bellissima scultura lignea che gira intorno all’intero
vano absidale è davvero ricca di pregevoli particolari,
sui due lati è composta da un duplice ordine
di stalli, quelli anteriori erano gli scanni (sedili)
degli assistenti, quelli posteriori - più importanti
e ricchi nelle decorazioni – erano riservati ai
canonici.
La parte frontale è quella più rilevante,
era riservata alle dignità capitolari con al
centro il trono episcopale; tutte queste postazioni
hanno sul dorso delle formelle con all’interno
le figure di santi egregiamente intagliate, undici in
tutto, i cui nomi sono scritti ad intarsio sulla parte
superiore di ogni riquadro.
Le varie postazioni sono separate tra loro da “alette
traforate”, tutte differenti tra loro e finemente
incise.
Coro dei Canonici. Autoritratto
dell'intagliatore anonimo
La cattedra centrale,
riservata al vescovo, è quella a maggior valenza
estetica, arricchita da una lunetta superiore con all’interno
rappresentata la “Vergine tra i santi Giovanni
Battista ed Evangelista”. Sulla parte dorsale
l’immagine di S. Andrea, e più
in basso l’interessante autoritratto dell’intagliatore
anonimo che si mostra steso, scalzo, con una
tunica corta e un cappello a falde larghe fermato sulla
testa con la mano. Secondo gli studiosi questa impostazione
è una sorta di dichiarazione di “supina
obbedienza dell’operaio verso il prestigioso e
verticale mondo della Chiesa”. Ai lati del
sedile due statue di sostegno che rappresentano la Giustizia
e della Carità mentre davanti
vi è un importante inginocchiatoio sul quale
vi è l’immagine di San Girolamo
penitente nel deserto. La parte superiore della cattedra
è arricchita dalla statuetta lignea di San
Michele Arcangelo mentre trafigge il demonio.
Tra gli undici santi
scolpiti a rilievo meritano particolare attenzione i
pannelli con le figure di San Giorgio
e San Teodoro. Entrambi i cavalieri
sono rappresentati mentre trafiggono il drago (demonio)
e riportano alcuni interessanti dettagli riguardanti
scorci della città di fine cinquecento: nella
formella di San Giorgio, oltre alla figura di una donna
inginocchiata e con le braccia aperte, si notano sullo
sfondo le mura di Brindisi al cui interno si riconoscono
Porta Mesagne, la chiesa di San Benedetto con il campanile,
la chiesa di San Paolo con il portale gotico, la cattedrale
con il campanile a guglia e l’oratorio. Nella
parte superiore dell’altro pannello, dove è
stato rappresentato il santo patrono della città
nelle vesti di cavaliere spagnolo, oltre al gruppo di
alberi, al mare con una nave a vela, sono riprodotte
due torri, probabilmente le strutture che servivano
a chiudere l’ingresso al porto interno con l’impiego
di catene, posizionate all’epoca in corrispondenza
dell’attuale canale Pigonati.
Il coro ligneo rappresenta
uno degli arredi più preziosi all’interno
del Duomo brindisino, oltre alla “finitezza
d’intaglio e alla grazia decorativa”
che fanno di quest’opera una delle più
pregiate tra le sculture lignee del Salento del periodo
che va dal rinascimento al barocco seicentesco, contiene
importanti elementi religiosi riguardanti il contesto
liturgico e della vita ecclesiale.
Giovanni Membola
per Il 7 Magazine del 29/12/2017
Fotogallery
(clicca sull'immagine per ingrandirla) |
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Pannelli san
Teodoro e san Giorgio |
Coro, dettaglio |
Coro, dettaglio
della Carità |
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Coro, dettaglio
san Michele Arc. |
Coro, dettaglio |
Coro, dettaglio |
Bibliografia:
- Rosario Jurlaro,
Il coro della Cattedrale di Brindisi. La scultura
figurativa in legno dei secoli XVI e XVII in
Puglia, 1969
- Silvia A. Anaclerio, Il Coro ligneo della Cattedrale
di Brindisi, Lettura del manufatto e tracce didattiche
- Michele Paone, L'intervento di Giuseppe
Cino nel coro della Cattedrale di Brindisi, 1994
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