Monumenti: PALAZZO SCOLMAFORA-PEREZ
In
via Felice Assennato è presente uno stabile dalle
non belle forme architettoniche risalente agli anni
’60. E’ presente però un antico portale
e, nella parte retrostante, anche qualche antica mensola
di una loggetta a testimoniare la presenza in quel luogo
di uno storico palazzo risalente all’inizio del
XVII secolo, cui ci rimanda per la sua linea particolare
(propria anche dei palazzi De Marzo e De Marco), e per
lo stemma che lo sormonta.
Si tratta del palazzo che fu di proprietà di
Bernardino e Antonia Scolmafora,
la quale si sposò alla fine del XVII secolo con
Antonio Perez. Ed infatti sul portale
è murato lo stemma dei Perez del portolano
(1603). Il Leanza ne da l’esatta descrizione:
<<La forma dello stemma è poligono
concavo convesso forma di ornato, guarnito di antichissimi
intagli, e sopra vi appoggia un cimiero chiuso con maschera.
Lo stemma rappresenta un leone all’impiedi, voltato
a destra, con coda irta portando nella mano destra una
sciabola alzata. Il detto leone sta appoggiato con la
zampa sinistra a terra. E sopra al leone vedesi tre
stelle>>.
Non si sa nulla su quale famiglia si sia avvicendata
dopo nella proprietà. E’ certo però
che fu dei Rodriguez nella seconda metà del 1800,
quando la consistenza dell’immobile ammontava
a 6 vani al piano terra, 20 al primo piano e 10 al secondo
piano.
L’ing. Marco Assennato, in parte
proprietario del nuovo edificio che lo costituisce,
ne entrò in possesso nel 1956 e dopo pochi anni
l’antico stabile fu abbattuto, come era in voga
in quel periodo a Brindisi e in Italia, per costruirci
quello attuale di quattro piani che mal si adatta alle
costruzioni vicine tutte antiche e basse. Per il particolare
delle mensole, si è propensi a credere che il
palazzo Perez insistesse su una costruzione più
antica, e cioè trecentesca. Non si esclude quindi
l’ipotesi che la loggetta facesse parte del sontuoso
palazzo ghibellino di Arnoldo di Ripalta,
che fu l’autore di una rivolta a Brindisi contro
gli Angioini. Per questo motivo la sua casa fu requisita
da Carlo I d’Angiò che ne fece la sede
della Curia Regia e della propria abitazione quando
si trovava a Brindisi, prima che costruisse il suo palazzo
– castello a S. Maria del Monte. L’ipotesi
è avvalorata da due circostanze particolari.
La prima è che già altri hanno individuato
come luogo della casa di Arnoldo di Ripalta proprio
la zona alla fine dell’omonima salita che confluisce
in via San Nicolicchio. "Al sommo della collinetta
- scrive il Vacca - dov’è oggi una
scuola elementare".
La distanza che intercorre tra la scuola e palazzo Perez
è di qualche metro. Inoltre la seconda circostanza
è costituita dal fatto che ancora nel 1778, esistevano
dei ruderi di questa abitazione rilevati dal Pigonati.
L’ipotesi comunque andrebbe ulteriormente approfondita.
Testo di Gianluca
Saponaro
Le foto nel testo:
Il palazzo Perez-Scolmafora su via F.Assennato
Bibliografia
- N. Cavalera, I Palazzi di Brindisi, Schena Editore
1986.
- G. Carito, Brindisi: Nuova Guida, Brindisi, 1993
Fotogallery
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Prospetto |
Stemma dei Perez |
Portale |
Mensole* |
Mensole |
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* Particolare delle mensole trecentesche,
foto da "I palazzi di Brindisi" di N.
Cavalera |
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