Monumenti - VILLA PIGNICEDDA
Situata a pochi chilometri
da Brindisi non molto lontano dalle Masserie Gonella,
Masina e Palmarini, nella folta vegetazione si nasconde
villa Pignicedda, una masseria cinquecentesca
detta anche Pigna San Martino, radicalmente trasformata
in chiave liberty e con fabbriche neogotiche negli anni
20-30 del novecento, quando le strutture di produzione
furono sostituite da edifici in stile neogotico destinate
a residenza.
Villa Pignicedda
La
villa era inizialmente una residenza estiva di proprietà
del podesta', e primo sindaco fascista di Brindisi,
Serafino Gianelli, (foto
a lato - noto anche per
l'impegno profuso al fine di raccogliere i fondi per
la costruzione del monumento al marinaio) finchè
fu ceduta, insieme alle altre numerose proprietà,
con l'intenzione testamentaria di adibirla a casa di
riposo.
Nella villa fu anche costruito un alloggio per
ospitare il sovrano Savoia per la sua permanenza a Brindisi.
Chi ebbe modo di visitare la villa quando ancora era
in auge, racconta di giardini paradisiaci con i pavoni
che ci passeggiavano, infatti sono ancora visibili le
rovine di grandi gabbie, di voliere e i resti di secolari
arbusti.
Distribuite nell’ampio
parco e davanti ai fabbricati erano altresì presenti
numerose statue di ceramica e in pietra, per questo
è stata definita come il più notevole
compendio di statuaria liberty della provincia;
le sculture sono state quasi tutte distrutte o asportate.
Stesso destino per le maioliche delle fornaci di Lorenzo
Chini (1926) che erano sul muro esterno della cappella
rurale e rappresentavano due santi. Le maioliche dei
visi di queste figure erano state curiosamente invertite.
Manca del tutto l’altare del 1908 mentre restano
le tracce del pavimento realizzato in maioliche campane.
Villa Pignicedda e i giardini
(ph. G.Membola 2006)
La proprietà
fondiaria della Pignicedda fu acquistata nel 1877 da
Serafino Giannelli che per via testamentaria nel settembre
1897 fu trasmessa all'omonimo nipote Serafino, figlio
del fratello Damiano; a sua volta, sempre con testamento,
l'intera superfice fondiaria, di circa 107 ettari di
terreno la maggior parte dei quali era di pertinenza
della la masseria, passò per i 4/5 alla costituenda
Fondazione Giannelli e per 1/5 all’ospedale di
Brindisi, usufruttuaria erano la moglie Concetta Tanzarella
e la nipote Maria Rosaria Giannelli (deceduta nel 1978).
Nel 1981 la quota dell’ospedale passa al Comune
di Brindisi che riceve la restante parte dei beni dalla
Fondazione dopo la morte dell’amministratore Armando
Attolini.
Parte delle restanti proprietà donate dall'ex
podestà (tra queste anche numerossi immobili
in città) sono state poi vendute a privati e
con i fondi è stata avviata la costruzione, nei
pressi della villa, di una struttura per anziani disabili
di circa 4.500 mq, come indicato nel lascito testamentario
dal Giannelli.
L'avviso di gara per i lavori di costruzione della casa
protetta è datata 08.03.2001.
Nel marzo 2010 il Consiglio Comunale di Brindisi ha
approvato la variante urbanistica a favore della Fondazione
Giannelli che permette il completamento della casa di
riposo per anziani (ferma dal 2005), sul quale però
pesa il vincolo di un’altra variante, risalente
al 2004, ottenuta dalla società Masseria Pignicedda
Srl per la costruzione di un albergo a quattro stelle
con centro benessere e di ippoterapia, concessione in
parte revocata dall'Ente locale durante la seduta del
31 marzo.
Villa Pignicedda è ancora un altro caso di scarsa
valorizzazione e salvaguardia del patrimonio storico-artistico
brindisino, sarebbe opportuno un sollecito intervento
da parte delle autorità.
Testo di Danny Vitale e Antonio
Mingolla (Gruppo Archeologico Brindisino)
Fotogallery
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Foto di
Giovanni Membola (2006):
1. Villa Pignicedda. Fabbricato
principale
2 - 4. Fabbricati secondari
5. Veduta d'assieme dei fabbricati principali
6 - 7. Portale decorativo con archi ad ogiva in
stile neogotico
8. Torretta sul muro di cinta a levante
9. Pavimento in maiolica nell'edificio principale
(ph. Enrico Favuzzi)
10. Soffitto di una sala nell'edificio principale
(ph. Enrico Favuzzi)
11 - 12. Cappella rurale, esterno
13. Esterno della cappella con figure di santi
realizzate con maioliche
(da A.De Castro, G.Carito. Le masserie dell'agro
di Brindisi dal latifondo alla riforma. 1999)
14. Figure di santi una volta ai lati dell'ingresso
della cappella (ph.
Enrico Favuzzi)
15. Cappella rurale,
interno |
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Bibliografia:
- Angelo De Castro, Giacomo
Carito. Le masserie dell'agro di Brindisi dal
latifondo alla riforma. 1999 |
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