Rocco Papaleo è
il protagonista de Lispettore generale
di Nikolaj Gogol, in scena giovedì 13
febbraio al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi alle ore
20.30, con la regia di Leo Muscato, che restituisce
una lettura attuale di una delle opere più
iconiche della drammaturgia russa. Biglietti disponibili
su rebrand.ly/IspettoreGenerale
e presso il botteghino del teatro, aperto dal lunedì
al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16.30 alle
18.30. Il giorno dello spettacolo, dalle 11 alle 13
e dalle 19 alle 20.30. Info 0831 562 554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.
Scritta nel 1836, la commedia satirica smaschera le
dinamiche del potere corrotto e della piccolezza morale,
elementi che Gogol rappresenta con ironia grottesca
e una lucidità spietata.
Il sipario si apre
sulla Russia dellOttocento, su un piccolo paesino
sperduto nel nulla, cupo e freddo, abitato da individui
corrotti e approfittatori, governato da un podestà
altrettanto meschino: è Rocco Papaleo in vesti
originali. Perché gli stivali alti e la divisa
zarista definiscono in parte la rigidità di
un personaggio lontano dalle corde per cui è
conosciuto lattore, regista, sceneggiatore e
musicista lucano. Una commedia degli equivoci dai
ritmi frenetici, una sarabanda grottesca che trasporta
gli spettatori nel vortice degli eventi. Nel paese
gira voce che sia arrivato un funzionario sotto mentite
spoglie per valutare il funzionamento della burocrazia
provinciale: la notizia getta nel panico i notabili
del luogo preoccupati per le loro sorti dopo anni
di malgoverno e corruzione. Il terrore di essere smascherati
e puniti li fa scivolare nellequivoco attorno
a cui gravita lintera storia: la situazione
prende derive comiche quando a essere scambiato per
il supervisore è un giovane di passaggio, che
volentieri si giova degli omaggi e delle attenzioni
frutto del malinteso. Vestita da commedia grottesca
e colorata, in perfetto stile goldoniano, la commedia
di Gogol - ispirata a fatti biografici - è
una durissima accusa verso limmoralità
dei burocrati della Russia del tempo, che rappresentata
oggi diviene satira contemporanea nei confronti delle
piccolezze e del degrado morale dei nostri giorni.
La sfrenata comicità di fondo nasconde la miseria
e la meschinità degli esseri umani, tra cui
Gogol pare non salvare nessuno: sono tutti colpevoli
in questa desolante farsa che è la vita, in
cui pur di non piangere si è costretti a ridere.
«Il mio è
un personaggio archetipico, forte coi deboli e debole
coi forti - ha detto Rocco Papaleo -. Dominato allo
stesso tempo da una dose di prepotenza e una di vigliaccheria,
proprio per questa sua duplice espressione è
per me un personaggio affascinante. Mi sono preparato
affidandomi al testo e alle indicazioni del regista,
poi, andando avanti con le prove, ho cominciato a
filtrare tutto quanto attraverso la mia percezione:
sera dopo sera, recita dopo recita, cerco di affinare
la grammatica del personaggio, di entrare sempre di
più nelle sue dinamiche comportamentali».
La messinscena di
Muscato amplifica questa visione con una scenografia
che trasforma il palcoscenico in un paesaggio metafisico,
freddo e asettico, evocando un villaggio senza tempo,
cristallizzato nel gelo dellindifferenza e dellipocrisia.
Papaleo, con la sua cifra interpretativa sospesa tra
ironia e disincanto, dà vita a un protagonista
ambiguo e sfaccettato, capace di suscitare risate
e riflessioni, con una presenza scenica che scandisce
un ritmo serrato e coinvolgente. La commedia diventa
così un pretesto per riflettere sui meccanismi
del potere e sulla fragilità della natura umana.
Lallestimento di Muscato propone una rilettura
critica, in cui la comicità si mescola con
una vena di amara disillusione: gli attori, attraverso
una recitazione che alterna toni grotteschi e momenti
di drammaticità, danno corpo a personaggi caricaturali
e pure profondamente umani. Ogni gesto, ogni espressione
diventa parte integrante di un disegno scenico che
mira a mettere a nudo le contraddizioni della società
e dellindividuo. Il risultato è uno spettacolo
che diverte e inquieta, che fa ridere e pensare.
Lispettore
generale si conferma così un classico
senza tempo, capace di rinnovarsi attraverso interpretazioni
sempre nuove. Ladattamento, con la sua attenzione
ai dettagli e la capacità di cogliere lessenza
del testo, è un esempio di come il teatro possa
essere strumento di critica e di analisi della realtà.
I temi che accompagnano la commedia, come la corruzione,
lipocrisia e lavidità, sono trattati
con una leggerezza apparente che dissimula un giudizio
feroce. Il pubblico si ritrova così a ridere
di scenari paradossali che, a ben vedere, tradiscono
dinamiche sociali presenti nella realtà contemporanea.
La forza dello spettacolo sta proprio in questa capacità
di segnare accenti di attualità in un testo
scritto quasi due secoli fa, dimostrando quanto la
natura umana e le sue contraddizioni siano universali
e senza tempo.
Brindisi, giovedì
6 febbraio 2025