Quel che provo
dir non so è molto più di uno
spettacolo teatrale: è un viaggio unico, intimo
e universale nel mondo delle emozioni, guidato dallenergia
e dalla raffinata ironia di Pierpaolo Spollon. Appuntamento
al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi martedì 21
gennaio alle ore 20.30, nellambito della sezione
Verdi Green. Per lo spettacolo è
disponibile - solo in biglietteria - la speciale Promo
Green, che permette lacquisto del biglietto,
per posti di secondo settore di platea e di galleria,
al prezzo di 13 euro. La biglietteria è aperta
dal lunedì al venerdì, ore 11-13 e 16.30-18.30.
Il giorno dello spettacolo, ore 11-13 e 19-20.30.
Info 0831 562 554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.
Conosciuto al grande
pubblico per i suoi ruoli in serie televisive di successo
(Lallieva, La porta rossa,
Blanca e Doc - Nelle tue mani),
Pierpaolo Spollon si spoglia del personaggio per portare
in scena la sua essenza più autentica, rivelandosi
al pubblico attraverso 85 minuti di narrazione brillante
e coinvolgente. Lo spettacolo nasce da una riflessione
che colpisce: il 70% dei casi di depressione giovanile
deriva dallincapacità di riconoscere
e gestire le proprie emozioni. Partendo da questo
dato, Spollon costruisce un monologo che esplora limportanza
di tutte le emozioni - rabbia, paura, gioia, tristezza,
sorpresa e insofferenza -, sottolineando come ognuna
di esse sia fondamentale per la crescita personale.
Per un attore, spiega, riconoscere e padroneggiare
il turbinio emotivo che ogni personaggio porta con
sé è una parte essenziale del mestiere,
ma questa capacità non è meno importante
nella vita di tutti i giorni, poiché riconoscere
ciò che si prova diventa la chiave per relazionarsi
con il mondo.
Non manca lautoironia,
che è la cifra stilistica di Spollon: episodi
autobiografici spesso romanzati - o almeno così
sperano i suoi genitori, evocati sul palco con irresistibile
comicità - si intrecciano con aneddoti esilaranti
che coinvolgono il pubblico in un monologo che non
lascia spazio alla noia. Il racconto spazia dai ricordi
dinfanzia, come una divertente disavventura
in campeggio che diventa il simbolo del senso di colpa,
fino agli anni delladolescenza e delletà
adulta, affrontando con naturalezza temi che toccano
corde universali. Lo spettacolo va oltre il racconto
personale e affronta anche argomenti di grande attualità:
dalle cicatrici invisibili lasciate dai conflitti,
che siano quelli delle guerre passate o quelli emotivi
delle nostre battaglie quotidiane, allimpatto
della tecnologia sulle relazioni umane, sempre più
mediate dagli schermi e sempre meno legate al contatto
diretto. Spollon invita il pubblico a riflettere su
questi temi con una leggerezza mai superficiale dimostrando
che anche i momenti più difficili della vita
possono diventare strumenti di consapevolezza e di
crescita.
Una confessione
a cuore aperto con cui Pierpaolo Spollon accompagna
per mano il pubblico nella sua vita interiore e si
lascia conoscere in modo autentico, da attore. Si
racconta sotto i riflettori affrontando tutto il suo
carico di ansie e insicurezze. Lattore riesce
a stringere un rapporto diretto e confidenziale con
il pubblico trasformando il teatro in uno spazio intimo
nel quale ogni spettatore si sente coinvolto e parte
integrante dello spettacolo. Le emozioni che racconta
non sono soltanto le sue ma diventano specchio per
il pubblico che si riconosce in quelle storie e in
quei sentimenti. Un elemento che arricchisce la performance
è la partecipazione di Luca Argentero, che
con la sua voce presta incursioni ironiche e beffarde
creando un originale gioco metateatrale. Lincontro
con il pubblico è lanima dello spettacolo:
Spollon non recita ma dialoga abbattendo le barriere
tra palco e platea e trasformando la serata in un
momento di connessione autentica. Lo spettacolo è
rivolto a un pubblico giovane ma conquista anche gli
adulti con la sua capacità di parlare di emozioni
in modo semplice, senza retorica e forzature. Quel
che provo dir non so è un invito a riconoscere
le proprie, a ridere di se stessi e a costruire un
rapporto più schietto con gli altri.
Brindisi, martedì
14 gennaio 2025