La Provincia di Brindisi -
LATIANO
Le origini
di questo centro a circa 23 km da Brindisi sembra coincidere con
l’abbandono dell’antica Scannum, attuale zona
archeologica di Muro Tenente. Ma si hanno notizie certe solo dopo
l’anno di fondazione (1092), quando il normanno Boemondo concesse
l’area agli ecclesiastici dell’abbazia di Sant’Andrea (sull’isola
prospiciente il porto di Brindisi, oggi Forte a Mare). Nel 1551 il
feudo divenne baronia dei Falcone e poi degli Imperiali.
Il
monumento simbolo di Latiano è l’ex Castello, oggi Palazzo
Imperiali, dove le torri quadrate su via Spinelli (foto a lato) conservano
l’originale struttura cinquecentesca.
Edificato nel XII secolo come fortezza, ha subito numerosi
trasformazioni, in particolare alla fine del ‘600 con il governo di
Carlo Imperiali III, marchese di Oria e Francavilla. La famiglia è
stata proprietaria del palazzo sino al 1909, quando è divenuta sede del
Comune, oggi centro di manifestazioni ed incontri culturali.
Molto interessante il Salone di rappresentanza, con decorazioni e
pitture dell'artista latianese Agesilao Flora
(1863-1952): in tre riquadri sono rappresentati “Roma”, “Il Salento” e
“L’Italia” mentre sulla parte centrale del soffitto è dipinta una
allegoria.
Il Palazzo ospita inoltre la biblioteca, la mediateca e il Museo
del Sottosuolo, suddiviso in quattro sezioni (Biologia
del Sottosuolo, Geologia, Paleontologia gen. e Paleontologia umana - tel. 0831.726338).
Sulla facciata principale da osservare l'elegante balcone in pietra,
che si sviluppa sopra il portale d’ingresso ad arco. A destra vi è la chiesetta
dell’Immacolata, nata come cappella gentilizia degli
Imperiali, all’epoca collegata direttamente al palazzo.
Nel
centro storico di Latiano, in via Santa Margherita, si innalza la Torre
del Solise, l’antica sede municipale (Sedile), una
costruzione a pianta quadrata di possibili origini medievali che ha
subito numerose modifiche nel cinquecento, come testimoniano le
architetture sulle finestre.
Sul lato opposto è ubicata la casa natale del Beato
Bartolo Longo (foto
a destra), il promotore della costruzione del Santuario
di Pompei nel 1876. L’edificio ottocentesco era adibito a frantoio
oleario.
Poco
avanti l’ex convento attiguo alla cinquecentesca chiesa
del SS.Rosario (già Abbazia di S. Margherita - XVI sec.).
Interessante anche il Museo delle Arti e Tradizioni
Popolari, (in via Verdi 10) che rappresenta il meglio
dell'artigianato provinciale ancora presente su tutto il territorio (ingresso gratuito, apertura: martedì e
venerdì 10-12; giovedì e domenica 17-19; apertura anche a richiesta.
Info: 0831724431 - 0831729465).
Altrettanto
interessante la Casa Museo Ribezzi Petrosillo,
in via Ribezzi 1, dove sono esposti alcuni interessanti reperti
messapici provenienti dal parco archeologica di Muro Tenente (la
famiglia Ribezzi è stata proprietaria di una buona parte dell'area per
circa due secoli), e di altre memorie storiche del territorio.
(Apertura dal 1°Ottobre al 30 Giugno: mercoledì e giovedì 10,00-12,00 /
17,00-20,00, sabato - domenica - festivi 10,00 - 12,00. Chiuso il
lunedì, martedì e venerdì.
Dal 1° Luglio al 30 Settembre: Mercoledì e Giovedì
10,00-12,00/18,00-21,00 Sabato 10,00-12,00. Giorni di chiusura: lunedì,
martedì, venerdì e domenica. Tel 0831.729335 - 725239 - website)
Sembra
avere origini antiche (XV-XVI sec.) la chiesa Matrice
dedicata a Santa Maria della Neve, dal bel
prospetto sobrio; della chiesa originale restano la luce del rosone e
la cupola con tamburo ottagonale.
Poco avanti la chiesa del Crocifisso,
all'interno del quale è conservato un crocifisso ligneo del XVII secolo
molto venerato, e la vicinissima chiesa di Sant’Antonio,
realizzata nel XIII secolo e notevolmente modificata durante l'800, qui
si trovano le statue dei Misteri.
Prima di uscire dal paese, in direzione Oria, si incontra la bella chiesetta
della Madonna della Greca, in passato molto frequentata
dai pellegrini, dal caratteristico campanile di gusto arabeggiante.
Un
km più avanti il Santuario di Santa Maria di Cotrino
che si compone di una chiesa realizzata in epoca recente (foto a lato) e dall’antica
cappella del 1627, ampliata nel 1856. All’interno è conservata
l’affresco di gusto bizantino della Beata Vergine Maria
(XIV sec.).
Secondo il racconto popolare il quadro fu ritrovato nel 1607 da una
contadina lucana guarita da una grave malattia dalla Madonna, che poi
l’aveva guidata sino a Cotrino dove, immersa tra i rovi, ritrovò
l’immagine mariana.
L’attiguo monastero dei frati benedettini cistercensi, custodi del
santuario, è del 1915.
E'
nato a Latiano 29 luglio 1863 da una famiglia di artisti Agesilao
Flora, maestro d’arte, pittore e decoratore di
indiscusso valore tra l'800 ed il 900. fu anche fondatore del partito
socialista in Puglia (biografia).
DINTORNI
Fuori dal centro abitato, a soli 3 km da Latiano, vi è il parco
archeologico di Muro Tenente, ricadente
in parte nell'agro di Mesagne. E' riconoscibile dal ciglione che lo
recinge per un perimetro di circa tre chilometri, ovvero l'antica cinta
muraria del villaggio messapico, che racchiude un’area di oltre 50
ettari interessata dagli scavi archeologici avviati negli anni '90 e
curati dal prof. J. Gert Burgers dell'Università di Amsterdam.
» Scheda completa del Parco
Archeologico di Muro Tenente
Il contrada Grottole (direzione S.Vito) vi è la cripta
di Sant'Angelo con tracce di affreschi sulle pareti
risalenti al XIII e XIV secolo. Nella zona altre grotte, non
affrescate, lasciano immaginare che l’area poteva essere un
insediamento rupestre.
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