LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
BRINDISI CAPITALE
DEL REGNO DEL SUD
10 settembre 1943 - 11 febbraio 1944
Abbiamo ricevuto da parte del Sig.
A. Quinzi, alcune precisazioni storiche relative all'avvenimento
di "Brindisi Capitale" che riteniamo interessanti
da proporre:
Ho avuto occasione di leggere una pagina
del vostro interessante sito relativo alla città
di Brindisi.
Mi permetto di osservare che per una maggiore fedeltà
storica sarebbe il caso di correggere alcune espressioni
della pagina relativa a "Brindisi Capitale d'Italia".
Per rimanere nell'ambito dell'obiettività storica
basterebbe scrivere, senza edulcorazioni e ambiguità,
che la famiglia reale, Badoglio e lo Stato maggiore
dell'Esercito e una parte del Governo, con le rispettive
consorti, non giunsero a Brindisi 'una volta lasciata
Roma', ma dopo essere ignominosamente e vigliaccamente
fuggiti (più precisamente: scappati a gambe levate),
lasciando senza ordini centinaia di migliaia di nostri
soldati, molti dei quali invece, in quegli stessi giorni,
combatterono e morirono, o venivano fatti prigionieri
dagli ex alleati e deportati nei lager del nord Europa
dai quali molti non ritornarono, proprio per tener fede
al giuramento di fedeltà alla Patria e a quel
re che li aveva abbandonati al loro destino.
E, senza parlare dell'eroica resisternza dei soldati
del Generale Bellomo a Bari, proprio a poche miglia
dal rifugio di Brindisi, nell'isola di Cefalonia, questa
fuga provocò uno dei più noti massacri,
quello della divisione Acqui che, proprio da Brindisi,
attese invano degli aiuti da quegli stessi superiori
che avevano solo pensato a salvare la loro pelle.
Come è scritto sull'approfondimento
storico del sito, l'arrivo del re provocò l'estremo
stupore dello stesso ammiraglio del porto di Brindisi,
la meta, infatti, fu puramente casuale, la nave Baionetta
non seguiva alcun piano se non quello di sbarcare il
suo "prezioso" carico in un porto del sud
Italia dove non ci fossero truppe tedesche. Basti pensare
che la prima preoccupazione del re appena giunto a Brindisi
non fu quella di stabilire dei rapporti radio con gli
alti comandi italiani d'oltremare, ma di cercare delle
uova fresche per la moglie Elena e farsi dare dei lauti
finanziamenti dalla sede locale della Banca d'Italia,
e questa è storia.
Grazie ancora per la disponibilità alle mie
osservazioni.
Cordiali saluti
Andrea David Quinzi
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