LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
LE
MAPPE DI BRINDISI: RASSEGNA STORICA E CURIOSITÁ
2^ parte
di Gianfranco Perri
E la situazione appare
comunque mutata di poco, nel “Piano Generale del
Porto di Brindisi” rilevato dopo pochi anni dall´incorporazione
di Brindisi al Regno d´Italia, nel 1866 a scala
1/10000, e topograficamente orientato con il Nord verso
l´alto: forse l´unica novitá importante,
la costituisce la presenza della ferrovia, da Bari e
dopo un giro di 90° a Lecce, con anche indicata
la stazione ferroviaria che era stata appena inaugurata,
il 25 maggio 1865.
Piano Generale del Porto - 1866
- dettaglio
Da osservare le traccie
ben rappresenatte dei vari pezzi di muraglia ancora
esistenti appartenuti alle foritificazioni cinquecentesche
della cittá e le vaste estensioni ancora disabitate,
bianche nella mappa, presenti dentro il recinto di quelle
fortificazioni: quella adiacente al castello di terra,
che era stato adibito a bagno penale della cittá
da Gioacchino Murat nel 1814, e tutta quella a Sud di
Porta Mesagne delimitata a est dalla direttrice della
strada di Porta Lecce e divisa in due dalla direttrice
della strada Vialata.
Anche a sudest della
strada Vialata dominano gli spazi disabitati ed inoltre,
un´ampia area bianca trapezoidale, Largo della
Anima, é presente in prossimitá dell´incrocio
tra la strada Vialata e la strada di Porta Lecce.
E si é cosí
giunti ai nostri giorni: si fa per dire, visto che la
prossima mappa comunale della cittá é
quella, giá tecnicamente avanzata, del piano
stradale di Brindisi del 1871, successiva di soli cinque
anni a quella del Piano Generale del Porto del 1866.
Anche non ci sono
grandissime novitá da segnalare per quel che
riguarda l´impianto urbanistico generale, peró
la scala i dettagli e la qualitá grafica di questa
mappa, un eliopiano manoscritto che ho voluto forzosamente
orientare con il Nord verso l´alto, consentono
finalmente addentrarsi nella formulazione di alcune
altre interessanti osservazioni a complemento di quelle
giá formulate in merito alla mappa precedentemente
riportata.
Pianta della Cittá di
Brindisi - Scala 1/2000 - Carlo Fauch - 1871
Quella che nel 1797
era giá diventata la Strada Carolina e che poi
nel 1882 diventerá il Corso Garibaldi, é
ancora identificata erroneamente come Strada Amena,
che in realtá in origine era stata la Strada
della mena, dall´insalubre canale di scolo che
per tantissimi anni l´aveva solcata portando al
mare le acque piovane, e quant´altro via via raccolto.
La Strada Amena ha
un estremo in prossimitá della banchina portuale,
sbucando tra quelli che saranno i giardini Vittorio
Emanuele II° che nella mappa sono Largo San Francesco
e la stazione marittima che nella mappa é la
Sanitá marittima, e giunge fino alla Piazza Mercato,
indicata nella mappa dove poi ci sará Piazza
Vittoria e ben separata dalla Piazza Sedile, che é
sita un pó piú a Nord, dove é anche
identificato l´edificio del Municipio.
Superata Piazza Mercato,
la Strada Amena svanisce in uno slargo molto ampio,
indicato nella mappa con Largo della Anima. La traversa
Nord della Strada Amena prima dei Piazza Mercato, oggi
via Rubini, si chiama Strada Orologio, e si sa molto
bene perché, mentre la traversa di fronte, quella
Sud, conduce al Pozzo Traiano.
A Sud della mappa,
é indicata Porta Lecce con affianco l´imponente
sagoma della Chiesa Cristo e quindi la Strada di Porta
Lecce che raggiunge perpendicolarmente la Strada Lata
la quale si sviluppa retta e lunga, in direzione NE
puntando al mare e in direzione SO assumendo il nome
di Strada Saponea e puntando verso una non ben identificata
stazione. Tra la Strada Lata e la Strada Amena, é
anche identificato il Largo San Dionisi, e quindi le
due strade quasi parallele S. Dionisi e S. Lucia.
A Ovest é indicata
Porta Mesagne ed affianco la Strada pel Castello orientata
a Nord. Da Porta Mesagne parte la Strada Carmine che
dopo Largo Angioli assume il nome di Strada Angioli,
oggi via Ferrante Fornari, che raggiunge Piazza Sedile
e prosegue sul lato opposto con la Strada Maestra fino
al mare, dove vi giunge tra Largo San Francesco a destra
e la Dogana a sinistra, non essendoci nella mappa traccia
alcuna della Porta Reale, che proprio da lí aveva
nei secoli precedenti costituito l´entrata in
cittá dal mare, mentre la Porta Mesagne ne aveva
costituito l´uscita verso l´entroterra.
Questa fondamentale direttrice stradale, in qualche
modo separa il giá descritto settore Sud della
cittá dal settore Nord.
Sul settore Nord,
l´imponente castello di terra, non rappresentato
nella mappa, con l´adiacente Piazza Castello,
delimita la cittá ad Ovest, nella zona in cui
é identificata la Strada S. Benedetto ed é
rappresentata l´omonima caserma. Seguendo una
direttrice parallela a quella della Strada Maestra,
tutto il settore Nord della cittá é solcato,
da Ovest verso Est, dalla Strada S. Barbara, ancora
un errore del mappa giacché non si tratta della
santa ma del cognome di Piertommaso Santabarbara, fino
a Largo S°Prefettura, quindi la Strada delle Scuole
Pie fino a Largo Cattedrale e finalmente la Strada Colonne.
Su Largo Cattedrale, oltre alla chiesa sono identificati
il Collegio, l´attuale palazzo arcivescovile,
e l´Ospedale Civile, e da quel largo partono la
Strada Santa Chiara e la Strada Montenegro in direzione
Nord, e la Strada Del Duomo verso Sud.
Piú a Nord
finalmente, partendo nuovamente dal castello di terra,
c´é la Strada S. Aloi fino a Largo S. Paolo
dové indicata l´iponente impronta della
chiesa tutt´una con quella dell´adiacente
S°Prefettura e quindi, la Strada De Leo e il Largo
S. Teresa con l´impronta della chiesa. Da S. Paolo,
da De Leo e da S. Teresa, si poteva scendere alle Sciabiche
e quindi al mare, transitando su uno dei tre pendii
dei quali il meno ripido e piú esteso era quello
centrale, il Pendio Marinazzo tra la Strada De Leo e
la via Sciabiche. L´altro era il Fontana Salsa
e il terzo ?
Il lungomare centrale tra la Sanitá Marittima
e le Sciabiche, si chiama Strada Marina, e su quel lungomare
é giá chiaramente posizionato l´Albergo
delle Indie Orientali, costruito nel 1870 in concomitanza
con l´inizio delle operazioni della Valigia delle
Indie.
Le Sciabiche, lo storico
e antichissimo quartiere marinaro, insediato ai piedi
di S. Teresa, cosí come nelle mappe dell´800,
é rappresentato sulla mappa dai lati del grande
blocco triangolo compreso tra S. Teresa la Strada Montenegro
e la via Forno Sciabiche, e da altri sette blocchi minori
allineati di fronte al mare lungo la banchina del Seno
di Ponente, compresi tra il pendio che scende da S.
Paolo a ovest e la Strada S. Chiara a est. La via Forno
Sciabiche sbuca a Nordest su Piazza Monticelli, e di
fronte alla Strada Montenegro é indicato Largo
Montenegro.
Tutto quel quartiere
Sciabiche fu poi cancellato dalla mappa di Brindisi
in varie ondate demolitrici, dapprima i due blocchi
piú a Nord, quelli di fronte alle strade S. Chiara
e Montenegro, nei primi del ´900 e poi il resto:
nel 1934 la metá Ovest e nel 1959 la metá
Est.
Attorno al 1880, “...il
crescere dei movimenti e dei traffici, l´incremento
della popolazione e lo svolgersi delle aspirazioni ad
un a maggiore civiltá...” indussero l´amministrazione
comunale ad affidare a tre professionisti brindisini
la redazione del piano regolatore della cittá,
“...perseguendo necesarie nuove reti stradali
e necessari nuovi assetti urbani, ampliando, addrizzando
e riordinando le vie antiche, nonché abbattendo
dannosi ingombri e sviscerando le malsane contrade secondo
un moderno sistema di costruzioni...”.
Il piano regolatore
della cittá di Brindisi vide la luce nel 1883,
plasmato in una serie di quattro tavole manoscritte,
il cui assemblaggio ho predisposto e rappresenato come
si trattasse di una mappa orientata con il Nord in alto.
I colori indicano in verde le demolizioni e in rosso
le nuove lottificazioni da incorporare allo schema urbano.
La rete stradale é mantenuta bianca.
La Tav. I é quella del quadrilatero di sudovest:
su un lato la strada Porta Lecce piú la strada
Conserva, sull´altro la strada Carmine, quindi
la muraglia da Porta Mesagne al Bastione San Giacomo
con a metá il Bastione Cappelli di fronte alla
stazione ferroviaria, e sul quarto lato la muraglia
dal Bastione San Giacomo a Porta Lecce. É tracciato
il quadrato che sará di piazza Cairoli e sono
indicatele tracce del corso che sará Umberto
I° e del corso che sará Garibaldi e che poi
in quel tratto sará Roma, con al suo estremo
la chiesa dell´Addolorata, poi della Pietá.
La Tav. II é quella del quadrilatero di nordovest:
su un lato la strada Carmine, sull´altro la strada
Armengol piú il pendio Fontana Salsa che scende
da Largo S.Paolo fino alla spiaggia sul Seno di Ponente,
quindi la riva fino al Castello di terra che funge da
bagno penale, e sul quarto lato la muraglia tra il castello
e Porta Mesagne. Domina l´enorme piazza Castello,
adiacente al castello e ancora completamente vuota,
e ci sono la chiesa di S. Benedetto e quella di S. Anna.
La Tav. III é quella del quadrilatero di nordest:
su un lato corso Garibaldi piazza Commestibili e corso
Umberto I°, sull´altro la strada Conserva
piú la strada Armengol piú il pendio Fontana
Salsa, quindi il terzo e quarto lato lo costituiscono
le banchine contigue del Seno di Ponente, da corso Garibaldi
a Montenegro una, e da lí al pendio Fontana Salsa
l´altra. Sono compresi in questo settore il Duomo
con il Seminaio, le chiese S. Teresa, S. Paolo, S. Chiara,
S. Cosimo detta poi delle Scuole Pie, S. Giovanni al
Sepolcro e la chiesa degli Angioli.
La Tav. IV é quella del quadrilatero di sudest:
su un lato i corsi Garibaldi e Umberto I°, sull´altro
la strada Conserva tra corso Umberto I° e Porta
Lecce, quindi il terzo e il quarto lato lo costituiscono
le banchine contigue del Seno di Levante, da Porta Lecce
fino allo sbocco della strada Vialata una, e da lí
alla Sanitá e futura Stazione Marittima, l´altra.
Sono ben visibili le chiese di Cristo, S. Lucia, S.
Sebatiano o Le Anime, e poi le chiese dell´Annunziata
e del Monte.
Piano regolatore della Cittá
di Brindisi - 1883
La mappa seguente,
quella topografica di Brindisi del 1916, stampata con
il Nord orientato verso l´alto, anche se non ricca
di dettagli, aiuta a capire quanto del piano regolatore
del 1883 fu realizzato, e quanto no.
Si tratta di un piano, nuovamente appartenente alla
biblioteca dell´Istituto Geografico Miltare, identificato
con il nome di Pianta della Cittá di Brindisi
e corredato dalla seguente descrizione: Rappresentazione
orografica planimetrica. Stampa eliografica di 0,70
x 0,54 metri. Rilievo del 1916 a scala 1/4000 del Capitano
A. Urbani.
Le direttrici stradali
principali, con il corso Garibaldi prolungato fino alla
ferrovia e il corso Umberto I° con la piazza Cairoli,
sono state realizzate completamente. Oltre alla Stazione
Ferroviaria principale, anche quella Marittima é
completa ed ambe sono intercollegate e pienamente funzionali.
Pianta della Cittá di
Brindisi - Scala 1/4000 - A. Urbani – 1916 (700
x 540 mm)
L´area di piazza
Castello non é piú vuota, vi sono stati
costruiti l´edificio dell´Ammiragliato detto
anche Presidio e la caserma che sará intitolata
Ederle, in due lotti contigui separati dal prolungamento
della via Rodi e delimitati a Sud dalla via Castello
a Nord da quello che poi sará viale dei Mille
e ad Ovest da via Indipendenza, giá completamente
tracciata fino al suo altro estremo sulla fine di corso
Garibaldi, non ancora Roma. A est della caserma c´é
via Cittadella, che peró prosegue ancora con
via S. Margherita fino al Calvario dove raggiunge via
Carmine.
Cioé non é
stato attuato, né lo sará mai piú,
il piano regolatore che prevedeva l´eliminazione
della via S. Margherita e il prolungamento in linea
retta di via Cittadella fino a via Carmine. Né
furono mai rettificate via Madonna della Neve via Santabarbara
e via Tarantini, che nel piano regolatore dovevano costituire,
con via Castello, una sola via retta fino alla piazza
del Duomo. E neanche via S. Benedetto fu mai rettificata
nel suo pezzetto finale verso via Carmine.
La piazza Sottoprefettura
non fu mai ampliata e non fu mai costruita la strada
retta che sulla direttrice di via Marco Pacuvio doveva
giungere fino a corso Umberto I° all´altezza
di via Paolo Sarpi, dopo aver incrociato via Angioli,
la attuale Ferante Fornari.
In quanto alle
Sciabiche, il piano regolatore del 1883 prevedeva abbattere
il piccolo blocco antistante a via S. Chiara, che in
effetti nella mappa del 1916 non c´é piú,
e anche quello adiacente molto piú grande, che
iniziando di fronte a via Montenegro si estendeva occultando
al mare sia il largo Monticelli che via Pompeo Azzolino,
questo blocco grande nella mappa del 1916 c´é
ancora, comprendeva la palazzina Monticelli e fu demolito
nel 1924. Come ulteriore novitá per il settore
Sciabiche, nella mappa del 1916 sono indicati i fabbricati
a due piani costruiti negli ultimi anni dell ´800
a prolungamento delle Sciabiche verso il Castello di
terra, siti su tre isolati contigui occupando una fascia
compresa tra il lungomare e la strada Sdrigoli, poi
via Lucio Scarano, che risalendo fino a Santa Aloy era
stata aperta prolungando la famosa via Sciabiche, quella
che iniziando in largo Monticelli attraversava tutto
il quartiere.
Meno di 10 anni piú moderna che la precedente,
é la bella mappa dell´importante editore
Antonio Vallardi, nella quale é rappresentata
la pianta di Brindisi molto dettagliata, nonostante
la piccola scala di 1/15000 e quindi le piccole dimensioni
della stampa. Peró é migliorata decisamente
la qualitá tipografica: si tratta di una incisione
cromo-litografica su acciaio vivacemente colorata ed
ottima nella risoluzione caligrafica.
Pianta della Cittá di
Brindisi - Scala 1/15000 - A. Vallardi - 1924 (120 x
80 mm)
Ceramente si tratta
di una cartina inserita in una delle opere dell´editore
milanese intitolate “Viaggi e guide turistiche
per l´Italia ...contenenti la descrizione storica
artistica e contemporanea con varie carte e piantine
topografiche delle principali cittá dell´Italia
della Sicilia e della Sardegna”.
Anche per questo motivo la cartina é complementata
da varie note, le quali sono riferite sul piano con
un totale di 11 numeri.
A Brindisi ci sono ancora: un bacino galleggiante di
fronte allo sbocco del canale di Cillarese, la spiaggia
di S. Apollinare nel porto interno, la via Sciabiche
interne con la palazzina Monticelli, il teatro Verdi,
le due piazze Vittoria e Sedile, il parco della Rimembranza
senza il nome e con i Bastioni Carlo V, piazza d´Armi
e le caserme d´artiglieria S. Benedetto e Montenegro,
il corso Garibaldi ancora tutto intero, ...
Poi, con la fine della seconda guerra mondiale e con
l´avvento della repubblica, arriva anche a Brindisi
l´Ente Provinciale per il Turismo e il turismo
di massa e con esso, le tante mappe o cartine turistiche,
pubblicate su volanti piegabili o inserite nei libri
di guida per ivisitanti e viaggiatori.
E finalmente ecco l´era delle mappe elettroniche,
del digitale online, del GPS e di Google Earth:
Brindisi su Tutto Cittá
Brindisi su Google Earth
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