LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
GUGLIELMO MARCONI
A BRINDISI
4 Gennaio 1934
Alle ore otto del
4 gennaio 1934 giunse nel porto di Brindisi il transatlantico
Conte Rosso, una delle più prestigiose
navi della flotta del Lloyd Triestino,
con a bordo il noto scienziato e inventore del telegrafo
senza fili e della radio Guglielmo Marconi.
Il premio Nobel per la fisica del 1909, accompagnato
dalla consorte marchesa Maria Cristina Bezzi-Scali
proveniva dal Shangai ed era reduce di un lungo viaggio
compiuto in America, Giappone e Cina durante il quale
– si legge su uno dei giornali dell’epoca
– “italiani e stranieri si sono strati
intorno a lui inneggiando al genio italiano, alla Patria
nostra ed al Duce”. La figura del noto scienziato
infatti, in quanto fervente nazionalista, veniva utilizzata
per valorizzare il ruolo degli italiani all'estero ma
soprattutto nella propaganda del regime fascista come
esempio di patriottismo e ingegnosità italiana.
Il transatrantico Conte Rosso
e lo scienziato Guglielmo Marconi (fonte dal web)
Senza risparmiare
la tipica retorica e l'enfasi di regime di cui si alimentavano
i giornali nazionali e locali, le cronache dell’epoca
raccontano della folla impressionante addensata
sul lungomare della città che seguiva attenta
le manovre di attracco della nave alla banchina prospiciente
la Capitaneria di Porto, in attesa dello sbarco dell’eminente
scienziato nonché Presidente dell’Accademia
d’Italia. Ad accoglierlo in città salirono
a bordo una folta delegazione di personalità
quali il Prefetto, il Segretario Federale col Direttorio,
il Console Generale della Milizia, il Preside della
Provincia, il Podestà e tutte la altre autorità
politiche, civili e militari .Al saluto di benvenuto
partecipò anche l’ammiraglio on.
Alfredo Dentice dei principi di Frasso, Presidente
della Compagnia di Navigazione proprietaria del piroscafo
e personale amico del Marconi. ni. Alla marchesa Maria
Cristina furono donati due fasci di fiori offerti dalle
autorità e della sezione dell’Associazione
“Santa Barbara” composta dai reduci del
Genio Telegrafisti, arma dove il Marconi aveva militato
prima di passare nella Real Marina durante il primo
conflitto mondiale.
Salutati dall’equipaggio
e dagli altri passeggeri della nave, perlopiù
stranieri, i coniugi Marconi lasciarono la nave e furono
accolti sulla banchina dagli applausi scroscianti dalla
folla che sin dalla prime ore del mattino gremiva via
regina Margherita. Quindi a bordo di un’automobile
furono accompagnati all’Albergo Internazionale,
un breve tragitto percorso a passo d’uomo fra
la gente che si accalcava lungo la strada ad acclamare
la nota personalità scientifica. Dopo una breve
sosta, Guglielmo Marconi e consorte furono accompagnati
da un gruppo ristretto di autorità - a bordo
di un motoscafo della Marina Militare - al Monumento
al Marinaio d'Italia per rendere omaggio al
Sacrario degli Eroi, dove sostarono
“in devoto raccoglimento nella Cripta consacrata
alla Memoria degli italiani che sul mare dettero la
vita per la grandezza della Patria”. Gli
importanti ospiti ebbero modo di visitare anche la mole
del Monumento prima di far ritorno in Albergo.
Guglielmo Marconi e alla sua
destra la moglie, la marchesa Maria Cristina Bezzi-Scali,
sulla scalinata del Monumento al Marinaio che porta
al piazzale inferiore, dopo la visita alla mole.
L’intensa giornata
proseguì con la visita pomeridiana al castello
di Carovigno dove furono ospiti dei conti
Dentice di Frasso, ultimo impegno prima del
rientro nel capoluogo in serata quando, nel piazzale
della stazione, la folla tributò l’ultimo
caloroso saluto allo scienziato in partenza per la capitale.
Il “Giornale
di Brindisi”, organo della Federazione
dei Fasci di Combattimento, magnifica l’accoglienza
dedicata all’illustre ospite dalla cittadinanza
brindisina, descrivendo come “vibrantissime”
la manifestazioni popolari di una folla che “non
ha cessato un istante dall’acclamare”
il noto genio italiano. Il cronista, allineato alle
disposizioni della dittatura che adoperava la stampa
come valido strumento per il controllo dell’opinione
pubblica, conclude così il resoconto della giornata:
“S.E. Marconi che gentilmente ha acconsentito
di riceverci, non ci ha nascosto tutta la sua soddisfazione
per la manifestazione di viva ammirazione per l’Italia
e per Mussolini che le sue visite hanno suscitato in
tutte le località ove si è soffermato.
Egli, con voce commossa, ci ha detto di aver provato
una particolare emozione nell’udire i bimbi cinesi
allevati dalle Missioni, cantare in italiano l’Inno
Giovinezza”.
Riconoscimenti
Con delibera n. 130 dell’8 aprile 1939 fu intitolata
a Guglielmo Marconi la via antistante la chiesa di San
Benedetto, precedentemente chiamata Piazza del Quartiere.
All'inventore fu dedicato anche il primo Istituto Tecnico
Commerciale della provincia, sito in via Cortine nell'edificio
che fu Convento dei Domenicani annesso alla chiesa del
Cristo. L'istituto scolastico è stato attivo
dal 1926 al 2011.
Nel 2004 è
stata edita una cartolina sulla quale il 1° febbraio
è stato apposto - in un apposito stand allestito
in via Nazario Sauro - un annullo speciale concesso
dalle Poste Italiane per commemorare il 70° anniversario
del grande scienziato a Brindisi, in concomitanza della
Mostra filatelica Marconiana che si è tenuta
dal 1 al 28 febbraio 2004.
Dal 29 ottobre al 12 novembre del 2005 a Palazzo Guerrieri
sì è inoltre tenuta la “Mostra nazionale
della radio e della filatelia marconiana”, nell’ambito
del 110° anniversario dell’invenzione della
radio.
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La
cartolina e l'annullo postale del 2004 in occasione
del 70° anniversario di Marconi a Brindisi |
Lo scienziato italiano
è stato raffigurato sulla banconota da duemila
lire, dove sul verso erano disegnate la nave Elettra
(il panfilo-laboratorio che ospitò molte ricerche
in varie parti del mondo) e i tralicci di antenne radio
(link)
e sulla moneta da cento lire (link).
Testo di Giovanni
Membola
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