Brindisini illustri - BENEDETTO MARZOLLA
Benedetto
Marzolla, il brindisino grande geografo e cartografo
dell’800 Europeo
Una figura di altissimo rilievo che ottenne
pubblici riconoscimenti ed attestazioni di benemerenza
internazionali per la produzione scientifica
di altissima qualità
Nonostante
sia stato riconosciuto come uno dei massimi
esponenti scientifici europei del XIX secolo,
l’ingegnere topografo brindisino Benedetto
Marzolla ha sempre dimostrato grande
interesse per la storia locale contribuendo
attivamente alla restaurazione del nostro porto.
Nato a Brindisi
il 14 marzo 1801 da Carlo ed
Elisabetta They (figlia di
Benedetto, uno dei principali agenti finanziari
coinvolti nel ripristino del porto di Brindisi
diretto da Andrea Pigonati), venne avviato agli
studi presso le Scuole Pie
dei Padri Scolopi, dove mostrò sin da
subito una specifica predisposizione per la
matematica, le materie scientifiche e la passione
per le carte geografiche e i disegni di ogni
genere. Laureato all’Università
di Napoli, appena ventenne venne assunto in
qualità di tenente ingegnere topografico
nell'ufficio della Guerra del Regno delle Due
Sicilie, distinguendosi subito per le sue doti
ed ottenendo dal Governo incarichi di prestigio.
La sua particolare tecnica di rappresentazione
del tutto innovativa, che si basava su una combinazione
dell’immagine col testo e sull’uso
della litografia, lo condussero ad un rapido
successo: “i progetti culturali, didattici
ed editoriali di Marzolla furono e rimangono
di straordinaria modernità –
scrive il prof. Vladimiro Valerio,
docente all’università di Venezia
e profondo conoscitore di cartografia storica
del XVIII e XIX secolo - egli inventò,
è il caso di dire, un nuovo modo di intendere
e di disegnare la carta geografica fornendo
una visione assolutamente originale della comunicazione
dei dati geografici attraverso la combinazione
di testo e immagine”. Il prof. Valerio
è autore, con Paola Valenti, di un interessantissimo
volume che raccoglie oltre 170 Carte prodotte
dal Marzolla, un vasto lavoro cartografico svolto
nell’Ottocento “che supera un'ottica
specificamente locale”, ma che permette
di comprendere “l'importanza e il
respiro europeo” dell’ampia
e rilevante produzione tra le più ricche
a livello internazionale, e “che oggi
definiremmo multimediale”.
Ritratto del cartografo
brindisino Benedetto Marzolla (1801-1858)
Benedetto
Marzolla “riuscì a fondere
in un’unica opera, storia, geografia,
economia, statistica e cartografia, raggiungendo
un equilibrio grafico di rara efficacia”,
caratteristiche che gli permisero di essere
nominato membro in importanti commissioni ministeriali
e accademie; grazie ai cospicui contributi scientifici
ritenuti di altissima qualità e per la
diffusione della cultura geografica, ottenne
in vita importantissimi riconoscimenti ed onorificenze:
nel 1849 il sovrano Francesco I
lo insignì della croce di cavaliere del
real ordine e nel 1851 il Papa Pio IX
gli conferì la croce di cavaliere del
pontificio ordine di S. Gregorio Magno.
Nella sua
non lunghissima vita produsse numerose carte
geografiche considerate le più precise
e maggiormente ricche di particolari di tutto
il continente europeo, raccolte in Atlanti in
continuo aggiornamento, quattro furono le edizioni
dell’Atlante Corografico del Regno di
Napoli e sei quelli dell’Atlante Geografico
Universale, l’ultima datata 1858 si dimostrò
la più completa dell’epoca mai
pubblicata in Italia con le sue 54 tavole. Ha
inoltre disegnato piante dell’America,
dell’Asia, del Polo Artico, dell’Australia
occidentale, del Sud America, e quelle nell’ambito
della cartografia militare relativa agli avvenimenti
politico-militari della penisola balcanica e
della guerra russo-turca in Crimea, con accampamenti,
trinceramenti ed operazioni di assedio, destando
moltissimo interesse nella comunità scientifica
internazionale e conquistando persino la stima
degli Zar di Russia Nicola I ed Alessandro II.
Alcuni studiosi contemporanei definiscono la
“Carta dei prodotti alimentari delle Province
Continentali del Regno delle Due Sicilie”,
realizzata nel 1856 anche su seta, come un piccolo
capolavoro unico nel suo genere che spicca sulle
altre carte per originalità, un documento
che mette in rilievo quelli che erano i prodotti
tipici del Regno rappresentati con una simbologia
figurativa e realistica, con maiali, lepri,
grappoli d’uva, polli, pecore, pesci,
canestri di frutta e altri generi alimentari
che ricoprono interamente il territorio.
Carta dei prodotti alimentari
delle Province Continentali del Regno delle
Due Sicilie
clicca per ingrandire
Ma nonostante
l’ampia visione internazionale, Marzolla
non ha mai dimenticato la sua città d’origine:
nel Gran Dizionario Geografico statistico storico
del Regno descrisse accuratamente Brindisi nel
1935, una cittadina composta in prevalenza da
contadini, pescatori e artigiani (di questi
ben centosessanta erano i sarti e i calzolai),
su una popolazione di 7.504 persone (3.417 uomini
e 4.087 donne), in buona parte “docili
e di buone maniere, con inclinazione all’inerzia”.
All’epoca in città c’erano
21 mulini e altri 49 in campagna, sessantuno
erano i forni, di cui undici nell’abitato
e cinquanta nelle masserie; esisteva una sola
trattoria a fronte di novanta bettole, otto
erano gli alberghi e uno solo, sito sulla via
Maestra, era decente e poteva ospitare fino
a otto persone. Fu oltretutto fondamentale il
suo contributo per l’ottenimento dei finanziamenti
utili per i nuovi lavori necessari alla riapertura
del porto, dopo l’inadeguato intervento
dell'ingegnere Andrea Pigonati. Benedetto Marzolla
infatti collaborò attivamente con Teodoro
Monticelli nel preparare ed inviare
al sovrano ben sette memorie ricche di validissimi
argomenti, le più importanti a firma
anche di Giovanni Monticelli,
nipote dell’abate, grazie ai quali si
riuscì a dimostrare non solo la necessità
e la convenienza della restaurazione del porto
brindisino, ma anche l’opportunità
di far passare da Brindisi la consolare borbonica
(l’attuale S.S.16) in fase di realizzazione.
A sostegno delle tesi dei Monticelli fu redatta
anche la monografia “Difesa della città
e del porto di Brindisi”, pubblicata in
tre edizioni successive tra il 1831 e il 1833
e per la quale il Marzolla eseguì due
carte raffiguranti la situazione del porto prima
e dopo gli interventi di bonifica e riapertura
progettati e realizzati dal Pigonati. Ma non
fu per nulla semplice riuscire a contrastare
il “partito anti-brindisino” composto
non solo dai responsabili del Corpo del Genio
ma anche dal ministro dell’interno e da
alcuni deputati ed ecclesiastici ostunesi. La
determinazione della borghesia imprenditoriale
locale e la strategia del Monticelli, che pose
il tema Brindisi come questione d’interesse
nazionale, permisero fortunatamente la riuscita
del difficile intento.
Il cavalier
Marzolla, che nel 1837 aveva sposato “l’istruita
giovane” Carolina Catalano,
morì a Napoli nella notte fra il 10 e
l’11 maggio 1858, colpito da un improvviso
colpo apoplettico, fu “quasi colto
da un fulmine” scrisse il fratello
Raffaele nella sua biografia, proprio alla vigilia
della partenza per Gaeta dove aveva in programma
di consegnare nelle mani del re Ferdinando II
i primi saggi dell’importante progetto
relativo al Catasto Geometrico.
“La sua notorietà si è
lentamente dissolta dopo la morte e particolarmente
dopo l’Unità nazionale che vide
cadere nell’oblio molti illustri personaggi
della vita culturale, politica e sociale del
Mezzogiorno d’Italia” scrive
ancora il prof. Valerio, e nonostante fosse
nota la sua adesione ai moti costituzionali
del 1848, testimoniata da una carta intitolata
“L’Italia Indipendente”, la
mancata partecipazione al processo risorgimentale
contribuì a farlo dimenticare, a vantaggio
di altri cartografi meno valenti del nord. Il
suo enorme lavoro per circa un secolo restò
noto solo a pochi studiosi e a qualche specialista,
almeno fino agli anni sessanta del Novecento.
Brindisi gli ha intitolato una traversa di Corso
Roma e nel 1933 anche il Liceo Classico, per
molti anni uno degli edifici scolastici più
belli e imponenti della città.
Giovanni Membola
per Il 7 Magazine n.130 del 10/01/2020
[1] Mostra dal titolo “Benedetto Marzolla:
brindisino, geografo e cartografo dell’ottocento
europeo” organizzata in occasione del
centocinquantesimo anniversario della morte
del Marzolla. La grande mostra sulle carte,
gli atlanti e i volumi di Benedetto Marzolla
č stata allestita presso le sale espositive
di Palazzo Granafei-Nervegna dal 12 dicembre
2008 al 2 febbraio 2009.
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