Brindisini illustri - GRAZIA BALSAMO
Era ancora
attiva, nonostante da qualche tempo avesse superato
le settanta primavere, quando il 21 ottobre
del 1953 venne a mancare improvvisamente Grazia
Balsamo, la più illustre benefattrice
brindisina di ogni tempo, ricordata per la sua
grande opera umanitaria che ha accompagnato
l’educazione di numerose generazioni.
Contessa della nobile famiglia Balsamo, nacque
a Brindisi il 20 gennaio del 1879 dove fu educata
ai rigorosi principi religiosi e morali. Sorella
del conte Salvatore e della
contessa Michelina, volle fortemente
elevare in città un tempio monumentale
dedicato al Sacro Cuore di Gesù,
ovvero la chiesa con annesso istituto religioso
che fu affidato alla Congregazione dei
Salesiani al fine di insegnare ai giovani
brindisini l’etica religiosa e civile.
Grazia Balsamo
Venticinque
ettari di terreno furono acquistati dalla pia
nobildonna in “località Santa
Chiara ed a sud della via statale Brindisi-Mesagne”,
ovvero sulla via Appia subito dopo l’ultimo
stabilimento vinicolo, e qui dal 26 aprile del
1931 fu avviata la costruzione del complesso
affidato poi ai Salesiani, istituzione fondata
da san Giovanni Bosco ed avente
come cardine la vocazione educativa dei giovani.
L’Opera salesiana già due anni
dopo poteva contare su una ampia chiesa, un
vasto istituto scolastico con aule destinate
ai figli del popolo, teatro, palestre e larghi
spazi per le attività ricreative.
Brindisi. Chiesa ed istituto
religioso del Sacro Cuore di Gesù (Salesiani)
appena realizzato
Grazia Balsamo
“trattò sempre i salesiani
come una buona madre di famiglia che ci tiene
ai suoi figli - racconta il prof. Antonio
Caputo – si prodigava materialmente
ed in prima persona per la pulizia della chiesa
ed era ben attenta che l’altare maggiore
fosse sempre adorno di fiori. Con la stessa
passione e dedizione contribuì personalmente
allo sviluppo della Schola Cantorum costituita
nell’istituto”.
Era conosciuta come donna umile, determinata,
modesta e generosa verso tutti, sempre pronta
ad aiutare il prossimo ed in particolare le
famiglie più bisognose, infatti mantenendo
sempre una certa riservatezza, contribuiva a
fornire loro sussidi e beni di prima necessità.
Si meritò così il grande amore
ed il profondo rispetto che la gente le riservava
spontaneamente, allo stesso modo veniva stimata
dalla borghesia e dal clero locale.
Tutto ciò trova conferma nelle rime di
don Pasquale Camassa, una poesia
inedita che il noto sacerdote brindisino le
volle dedicare come riconoscenza per la sua
encomiabile opera caritatevole e dal quale emergono
alcuni aspetti privati della contessa.
Questi alcuni versi:
“Ed
una certa grazia dimostravi
quando il caval d’amazzone montavi.
Or nelle religiose tue manzioni
A rara grazia impronti le tue azioni
E la tua grazia assurge a gran virtù
Quando tu esalti il Cuore di Gesù.”
Nei suoi
progetti vi era anche l’ampliamento dell’Opera
salesiana in città, che però non
fu portata a termine per la morte improvvisa,
un evento che sconvolse non poco l’intera
popolazione brindisina. Il giorno dei funerali
vi furono tante manifestazioni di cordoglio
e di affetto sia da parte dei salesiani che
dai tantissimi concittadini presenti. Le spoglie
di Grazia Balsamo furono poi traslate nella
chiesa del Sacro Cuore il 9 maggio del 1955
e deposte in un sarcofago in marmo scolpito
dal maestro napoletano Salvatore Pedone,
collocato nella navata destra del tempio.
Sepolcro di Grazia Balsamo
all'interno della chiesa
Dopo oltre
ottant’anni la comunità dei Salesiani
continua a richiamare nei propri spazi tantissimi
ragazzi, anche se a volte l’ispirazione
educativa originaria del Santo piemontese non
viene più onorata come meriterebbe.
-> Scheda
sulla chiesa del Sacro Cuore di Gesù
(Salesiani)
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