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Monumenti: BUSTO DI GARIBALDI A PIAZZA DEL POPOLO


Garibaldi in Piazza del Popolo - 1920

Chissà quando e perchè fu deciso di togliere il busto di Giuseppe Garibaldi dall`aiuola di Piazza del Popolo e sostituirlo con il molto più vistoso bronzo di Augusto, il primo imperatore romano.
Non è che l`imperatore non ne fosse altrettanto degno, anzi! E infatti si racconta anche che Augusto si trovasse proprio in transito a Brindisi quando lo raggiunse la buona nuova della sua nomina a imperatore.
Ma il punto, che è ormai quasi un`intriga, è ancora una volta scoprire il perchè di questa apparentemente molto radicata smania brindisina di voler ad ogni occasione “togliere” e “sostituire”... Ma non sarebbe forse stato molto meglio se la smania fosse stata “mantenere”, “migliorare” e sopratutto “aggiungere”!
Se così fosse stato, magari anche solo negli ultimi 150 anni, diciamo da quando nacque il moderno stato italiano proprio grazie a quell`intrepito del busto in questione, allora a Brindisi ci starebbero ancora: ...la torre dell`orologio, il teatro Verdi, il parco della rimenbranza, le Sciabiche, I Bastioni, il palazzo liberty del Banco di Napoli e quello Titi giù sul corso all`angolo con via del mare, la fontanella dei giardinetti ...e il busto di Garibaldi in Piazza del Popolo!
Probabilmente il busto fu lì collocato al tempo in cui, appena morto il corsaro genovese nel 1882, si decise di intitolare a lui la strada Carolina con il nome di Corso Giuseppe Garibaldi. O forse più verosimilmente quando nel 1905 quel corso fu, proprio partendo da quel punto, prolungato fino all`Addolorata.
L`imperatore Augusto invece entrò in scena certamente durante il ventennio con l`euforia generata dalla riscoperta dell`imperiale romanità e quando, quella camicia rossa, quel carattere condottiero popolare per nulla ortodosso e quello spirito che per certi aspetti rasentava il libertario, non dovettero certo godere di grandi referenze.
Ma che fine fece quel busto? Dove fu riposto? In qualche scantinato comunale? O nel giardino di qualche casa patrizia? Era una scultura di un qualche pregio artistico? O no?
Neanche tutto questo è dato di sapere, ancora una volta nella più classica tradizione degli atti degli amministratori della cosa pubblica brindisina.
Ma forse è ancora lì tutto impolverato e in buona compagnia, magari di quella dell´ orologio della torre, o di quella delle statue delle due rane e delle due tartarughe che adornavano la fontana di piazza Cairoli prima che la stessa fosse “sostituita” dalla fontana delle ancore, proprio, appunto, in quegli stessi anni dell`imperiale ebrezza.

Testo di Gianfranco Perri
Pubblicato sul quotidiano Senzacolonne 8 Settembre 2012

Note storico-architettoniche redatte da Gianfranco Perri a commento delle foto pubblicate sul Facebook e su Senzacolonne, il quotidiano del Salento.

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» La statua di Cesare Augusto Ottaviano
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